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Christiane F. - Noi, i ragazzi dello zoo di Berlino (Christiane F. - Wir Kinder vom Bahnhof Zoo) è un film del 1981 diretto da Uli Edel.

Disambiguazione – Se stai cercando l'album, vedi Christiane F. (colonna sonora).
Christiane F. - Noi, i ragazzi dello zoo di Berlino
Natja Brunckhorst interpreta la protagonista, Christiane Vera Felscherinow
Titolo originaleChristiane F. - Wir Kinder vom Bahnhof Zoo
Lingua originaleTedesco
Paese di produzioneGermania Ovest
Anno1981
Durata140 Minuti
Dati tecniciColore
rapporto: 1,77:1
Generedrammatico
RegiaUli Edel
SoggettoHorst Rieck
SceneggiaturaHerman Weigel
ProduttoreHans Weth
Produttore esecutivoBertram Vetter
Casa di produzioneEuro Video
Distribuzione in italianoKoch Media
FotografiaJustus Pankau
MontaggioJane Seitz
Effetti specialiMaría Luisa Pino
MusicheJürgen Knieper
ScenografiaHolger Scholz
CostumiMyrella Bordt
TruccoColin Arthur
Art directorUdo Gaidosch
Character designHarald Muchametow
Interpreti e personaggi
  • Natja Brunckhorst: Christiane F.
  • Thomas Haustein: Detlef
  • Christiane Reichelt: Babsi (Babette D.)
  • Jens Kuphal: Axel
  • Rainer Woelk: "Pollo" (accreditato come Rainer Wölk)
  • Jan Georg Effler: Bernd
  • Daniela Jaeger: Kessi
  • Kerstin Richter: Stella
  • David Bowie: sè stesso
  • Eberhard Auriga: vecchio eroinomane
  • Peggy Bussieck: Puppi
  • Lothar Chamski: Rolf
  • Uwe Diderich: Klaus
  • Ellen Esser: madre di Kessi
  • Andreas Fuhrmann: Atze
  • Lutz Hemmerling: Bienenstich
  • Bernhard Janson: Milan
  • Kerstin Malessa: Tina
  • Catherine Schabeck: Linda
  • Stanislaus Solotar: Stottermaxe
Doppiatori italiani
  • Monica Gravina: Christiane F.
  • Gianni Bersanetti: Detlef
  • Fiamma Izzo: Babsi (Babette D.)

Il film, ispirato alla storia vera di Christiane Felscherinow, è ambientato tra il 1975 e il 1977;[1] la sceneggiatura è tratta dal quasi omonimo libro e contribuì alla fama della storia di Christiane, rendendo nota nel mondo occidentale la piaga della tossicodipendenza giovanile e quella della (spesso conseguente) prostituzione minorile.


Trama


Christiane vive con la madre separata nel quartiere dormitorio di Gropiusstadt, a Berlino Ovest, situazione che si aggrava per la decisione di sua sorella di andare a vivere con il padre e per la frequentazione materna con tale Klaus, nonostante questi si mostri con lei gentile ed affettuoso, tanto da regalarle un disco del suo cantante preferito, David Bowie. Per sfuggire allo squallore della sua vita quotidiana, Christiane passa le serate con la compagna di classe Kessi alla centralissima discoteca Sound. Qui, una sera, assume per la prima volta dell'LSD, e fa conoscenza di Detlef e i suoi amici Axel e Bernd.

Il suo diversivo diventano le notti al locale, assumere droghe e compiere bravate con i ragazzi. Una mattina presto, la madre di Kessi vede le due ragazze a una fermata della metropolitana, scoprendo le loro bugie e proibendo alla figlia la frequentazione del gruppo. Christiane, sempre più sola, apprende che i suoi amici, e in particolare Detlef, di cui si è innamorata, fanno uso di eroina; durante il concerto berlinese di David Bowie, decide così di provare lei stessa la sostanza per inalazione. La ragazza passa una notte con Detlef, ospite del suo amico Axel. Il ragazzo le fa scoprire che per procurarsi la droga, loro si prostituiscono, anche per uomini molto maturi, nei pressi della Bahnhof Zoo. Il giorno del suo quattordicesimo compleanno, Christiane si tinge i capelli di rosso e ospita a casa sua Babsi, una ragazza più giovane di lei e anch'essa caduta nel giro di droga, e raggiunto Detlef alla stazione compie il proprio "grande salto", iniettandosi dell'eroina in vena.

Da allora in poi, Christiane passa le notti a casa di Axel, dormendo assieme a Detlef ed avendo rapporti sessuali. Arriva presto la prima crisi d'astinenza e, data la mancanza di soldi per procurarsi la dose, Christiane si prostituisce per la prima volta, masturbando un uomo per cento marchi. La madre di Christiane si accorge che la ragazza è una tossicodipendente e decide di occuparsi di lei e di Detlef, chiudendoli in una stanza per alcuni giorni e facendoli disintossicare tra atroci sofferenze.

Il beneficio dura poco. I due ragazzi tornano alla stazione e ricadono nella droga e quindi nella prostituzione per procurarsela. Tornati a casa di Axel, i due ragazzi trovano il loro amico morto di overdose. La disperazione aumenta e i due iniziano a litigare, separandosi per un certo tempo.

Christiane vende tutti i suoi dischi e torna a prostituirsi sulla Kurfürstenstraße, scambiandosi spesso i clienti con Babsi e Stella. Un giorno corre alla stazione alla ricerca di Babsi. Chiedendo ai bucomani che incrocia nella stazione, Christiane apprende da un giornale che la sua amica è morta per overdose. Ciò nonostante, l'eroina l'ha resa ormai così insensibile che non riesce nemmeno a piangere, solo a essere triste, con momenti alterni di profonda apatia. Successivamente, durante la sua permanenza notturna a casa di un cliente insieme a Detlef, la ragazza lo vede venir meno ad un loro tacito accordo: infatti lo becca a concedersi completamente all'uomo da cui sono ospitati.

Disperata, decide di suicidarsi con una dose di eroina superiore al consueto, ma fallisce.

L’epilogo la vede nei pressi di Amburgo, a Kaltenkirchen, dove la ragazza è stata portata dalla nonna e dalla zia per seguire un ciclo lungo un anno di terapia disintossicante.


Produzione


Il film è stato girato alla stazione di Berlino Giardino Zoologico (il luogo nel quale si sono svolti la maggiore parte degli eventi narrati nella biografia memorialistica), all'Europa-Center di Charlottenburg e nel Märkisches Viertel di Berlino Ovest. Le riprese fuori Berlino sono state girate a Königslutter am Elm in Bassa Sassonia[2].

Vi furono alcuni problemi per le scene del concerto di Bowie: durante le riprese il cantante si trovava infatti negli Stati Uniti e non poteva interrompere il tour per tornare in Europa; fu così che la troupe volò a New York nell'ottobre 1980 per registrate parte del concerto statunitense, modificando il locale dove suonava, l'Hurray Club, per renderlo simile ad un locale berlinese; per le riprese della folla vennero invece utilizzate scene tratte da un concerto degli AC/DC.

Il regista originale era Roland Klick, ma venne licenziato a due settimane prima dell'inizio delle riprese a causa di alcuni contrasti con il produttore Bernd Eichinger; venne quindi rimpiazzato da Uli Edel, qui al suo esordio nel lungometraggio.


Cast


Esterno della discoteca Sound
Esterno della discoteca Sound

Colonna sonora


Lo stesso argomento in dettaglio: Christiane F. (colonna sonora).

La colonna sonora del film, pubblicata in Germania nell'aprile 1981 dalla RCA, presenta brani del periodo berlinese (1976-1979) di David Bowie. Oltre a Helden, versione tedesca di "Heroes", l'album include canzoni tratte dagli LP Station to Station (TVC 15 e Stay), Low (Warszawa), "Heroes" (V-2 Schneider e Sense of Doubt), Stage (Station to Station) e Lodger (Boys Keep Swinging e Look Back in Anger). Nel Regno Unito l'album non ha mai avuto una pubblicazione ufficiale, nonostante sia stato importato da Germania, Francia (dove fu chiamato Moi, Christiane F., 13 ans, droguée, prostituée...) e Italia, mentre è apparso negli Stati Uniti con la traduzione Christiane F. – We Children from Bahnhof Zoo.


Distribuzione



Accoglienza



Critica


«Il film - dopo aver ricevuto critiche 15 anni fa - si distingue per la sincerità e lo sforzo di capire abbastanza positivo dei prodotti speculativi di materia simile, ma questo non sa liberarsi del tutto dagli stereotipi sui giovani, il consumo di droga e prostituzione. Esso ha anche incamerato ogni tanto il fascino abbagliante dell'ambiente.»

(Lexikon des Internationalen Films, 1996)

«Io non voglio essere ingiusto. Nessuno vorrà in futuro un film che spinge ancora di più i bambini verso la droga e la prostituzione. L'idolatrare segretamente la figura di Christiane F., che lo ha portato al Schloßtheater di Moers lo scorso autunno, l'auto-drammatizzazione quindi non si è rivelata e non avviene, dopo tutto, nel film di Ulrich Edel. Ma questo da solo non è sufficiente per 132 minuti.»

(Hans-Christoph Blumenberg su Die Zeit, 3 aprile 1981)

«Il film Christiane F. bypassa quasi tutti i fattori che è necessario conoscere per comprendere la genesi del comportamento farmaco dipendente. Qualora abbia la pretesa di educare nella prevenzione, la sceneggiatura e la successiva discutibile realizzazione scenica perché la strategia di deterrenza plausibile che è stato a lungo provato sia nella prevenzione della droga, nonché in materia di istruzione generale risulta inefficace. Peggio ancora, in determinate circostanze, possono anche avere un effetto stimolante. Questa tendenza non è meno supportata da una estetizzazione acritica della tossicodipendenza, che in alcune scene tende quasi alla glorificazione dei personaggi principali.»

(Friedrich Koch, Christiane F. - Noi, i ragazzi dello zoo di Berlino, un film per educare sulle droghe?, Amburgo, 1992)

La trama del film è molto semplificata rispetto al libro e non rende giustizia alla profondità del testo. Infatti la maggior parte delle riflessioni di Christiane sulla società, le sue osservazioni sul benessere occidentale di quegli anni, sui giovani, sulla droga, ecc. - in breve, la sua visione del mondo - non vedono assolutamente la luce nelle scene del film.


Riconoscimenti



Incongruenze



Note


  1. Christiane F. - Noi i ragazzi dello zoo di Berlino (1981) - Curiosità e citazioni, su silenzioinsala.com, Silenzio in Sala. URL consultato l'8 giugno 2017.
  2. (EN) Christiane F. - Noi, i ragazzi dello zoo di Berlino, su Internet Movie Database, IMDb.com.
  3. Intervista al regista Edel nei contenuti speciali dell'edizione DVD.

Bibliografia



Edizioni in lingua italiana



Voci correlate



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Collegamenti esterni


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На других языках


[en] Christiane F. (film)

Christiane F. (German: Christiane F. – Wir Kinder vom Bahnhof Zoo, [] (listen)) is a 1981 German biographical drama film directed by Uli Edel that portrays the descent of Christiane Felscherinow, a bored 13-year-old growing up in mid-1970s West Berlin, to a 14-year-old heroin addict. Based on the 1978 non-fiction book Wir Kinder vom Bahnhof Zoo (We Children from Zoo Station), transcribed and edited from tape recordings by Kai Hermann and Horst Rieck, the film immediately acquired cult status and features David Bowie as both composer and as himself. In 2013, Felscherinow published her autobiography Christiane F. – My Second Life.

[es] Christiane F. – Wir Kinder vom Bahnhof Zoo

Christiane F. – Wir Kinder vom Bahnhof Zoo (es: Yo, Cristina F.) es una película alemana de 1981, basada en el libro homónimo, escrito por los periodistas Kai Hermann y Horst Hieck, publicado y editado por la revista alemana Stern en 1978, que narra la historia del personaje principal Christiane F.
- [it] Christiane F. - Noi, i ragazzi dello zoo di Berlino

[ru] Мы, дети станции Зоо (фильм)

«Мы, дети станции Зоо», или «Я Кристина» (нем. Christiane F. – Wir Kinder vom Bahnhof Zoo) — западногерманский фильм режиссёра Ули Эделя и продюсера Бернда Айхингера, снятый в 1981 году по мотивам одноимённой биографической книги, основанной на записях дневника Кристианы Фельшеринов. Фильм приобрёл популярность среди подростков в Германии благодаря реалистичному отображению развития наркозависимости у несовершеннолетних[1]. Действие разворачивается в 1975 году и описывает ситуацию с наркотиками в Западном Берлине. В качестве композитора саундтрека выступил Дэвид Боуи, а его концертное появление в фильме, нацеленном на молодёжную аудиторию, способствовало коммерческому успеху проекта.



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