Cristo si è fermato a Eboli è un film del 1979 diretto da Francesco Rosi, tratto dal romanzo omonimo di Carlo Levi e interpretato da Gian Maria Volonté.
Carlo Levi è un pittore, scrittore e medico che, nel 1935, per la sua ideologia antifascista, viene condannato al confino ad Aliano, in Lucania. Aliano è un paese sperduto e povero, dove Cristo non è mai sceso a portare la sua redenzione. Inizialmente in difficoltà, entra poi in contatto con una varietà di personaggi: l'arciprete, uomo di cultura ma col vizio di bere, il carabiniere arricchitosi alle spalle dei contadini, Giulia, la donna di servizio, e il podestà, uomo di cultura e sostenitore del dittatore Benito Mussolini.
Si tratta di un mondo primitivo, pieno di superstizioni (memorabile la scena in cui Giulia afferma che non può buttare la spazzatura di notte perché l'angelo che c'è alla porta se ne andrebbe, o quando la donna rifiuta il ritratto che il pittore le voleva fare dicendo che il dipinto le avrebbe rubato l'anima). Levi entra in contatto con i contadini, che non giudica ma comprende, e si schiera dalla loro parte, ottenendo di essere il loro medico al posto dei medici locali, nonostante sia laureato in medicina ma non abbia mai esercitato la professione.
In questo paese arretrato, dove basta un po' di pioggia per far franare tutto, dove chi è andato in America è tornato vinto dalla malinconia, risuonano i discorsi di Mussolini, e la retorica della patria sembra l'unica via d'uscita ad una vita di privazioni e povertà per i giovani che si arruolano volontari nella guerra in Abissinia, nella speranza di poter ottenere un po' di terra. C'è però anche chi si chiede per quale motivo il governo debba spendere soldi nelle guerre invece che nel migliorare le condizioni di vita del paese. Con i successi militari in Africa arriva l'amnistia, e quindi il momento in cui Levi viene rilasciato e deve tornare a Torino. Il film si chiude a cerchio su Levi che ricorda malinconicamente i contadini lucani con cui ha fatto amicizia.
1979 - Nastro d'argento: miglior attrice non protagonista (Lea Massari)[7]
1980 - National Board of Review: miglior film straniero[8]
1980 - Syndicat français de la critique de cinéma: miglior film straniero[9]
1983 - BAFTA: miglior film non in lingua inglese[10]
Versioni
Del film esistono due versioni: quella cinematografica di 150 minuti,[11] distribuita nelle sale italiane a partire dal 23 febbraio 1979,[11] e quella televisiva di 270 minuti (4 ore e mezzo).[12] Il film è attualmente disponibile online sul sito RaiPlay nella versione televisiva in quattro episodi.
Note
(EN) Official Selection 1979, su festival-cannes.fr. URL consultato il 19 giugno 2011 (archiviato dall'url originale il 26 dicembre 2013).
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