Cría cuervos è un film del 1976 scritto e diretto da Carlos Saura, vincitore del Grand Prix Speciale della Giuria al 29º Festival di Cannes[1]
![]() |
Questa voce sull'argomento film drammatici è solo un abbozzo.
Contribuisci a migliorarla secondo le convenzioni di Wikipedia.
|
Cría cuervos | |
---|---|
![]() | |
Titolo originale | Cría cuervos |
Paese di produzione | Spagna |
Anno | 1976 |
Durata | 107 min |
Genere | drammatico |
Regia | Carlos Saura |
Soggetto | Carlos Saura |
Sceneggiatura | Carlos Saura |
Produttore | Elías Querejeta |
Casa di produzione | Elías Querejeta Producciones |
Distribuzione in italiano | P.A.C. Produzioni Atlas Consorziate |
Fotografia | Teodoro Escamilla |
Montaggio | Pablo G. del Amo |
Musiche | Federico Mompou |
Scenografia | Rafael Palmero |
Costumi | Maiki Marin |
Trucco | Romana González |
Interpreti e personaggi | |
|
Ormai donna, Ana ricorda la sua infanzia di venti anni prima. Si rivede legata da un profondo affetto alla madre, morta poi di un male incurabile, mentre odiava a tal punto il padre - un ufficiale franchista infedele alla sua povera moglie - da volerlo avvelenare (ma la pozione usata era un'innocua polverina). L'uomo morì davvero, ma per infarto, durante un convegno amoroso con una amica di casa.
Dell'orfanella e delle sue due sorelline cominciò allora a occuparsi una zia, Paolina, che però non seppe guadagnarsi il loro affetto. Ana, nei cui sogni tornava continuamente la madre, credette - convinta dei propri poteri magici - di potersi liberare anche di lei, allo stesso modo usato col padre. Naturalmente, neanche a Paolina accadde nulla. Infine, con la riapertura delle scuole, si chiuse per Anna la più triste estate della sua infanzia.
![]() |