Domenica è sempre domenica è un film del 1958 diretto da Camillo Mastrocinque.
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Domenica è sempre domenica | |
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Paese di produzione | Italia |
Anno | 1958 |
Durata | 90 min |
Dati tecnici | B/N |
Genere | commedia |
Regia | Camillo Mastrocinque |
Soggetto | Oreste Biancoli, Vittorio Metz, Roberto Gianviti |
Sceneggiatura | Oreste Biancoli, Vittorio Metz, Alberto Sordi, Roberto Gianviti, Dino Verde, Rodolfo Sonego |
Produttore | Ermanno Donati, Luigi Carpentieri per Athena Cinematografica |
Distribuzione in italiano | Cineriz |
Fotografia | Alvaro Mancori |
Montaggio | Roberto Cinquini |
Musiche | Gorni Kramer |
Scenografia | Beni Montresor |
Interpreti e personaggi | |
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Doppiatori originali | |
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Il film prende spunto dal grande successo della trasmissione televisiva Il Musichiere, alla fine degli anni '50: la sigla finale, cantata dal presentatore del programma, Mario Riva, era la canzone Domenica, è sempre domenica di Garinei, Giovannini e Gorni Kramer. Achille Togliani suona e canta Non so dir ti voglio bene. Alberto Sordi canta Chéri chéri chéri e Oho! Aha!.
Disavventure di alcuni concorrenti nel tentativo di partecipare alla trasmissione Il Musichiere, e potersi aggiudicare il premio finale.
L'ingegner Alberto Carboni, importante industriale, ricco e con una moglie bellissima, ha una vita ricca di soddisfazioni, ma la passione per le canzonette e la vanità lo spingono a voler apparire in televisione. A tale scopo sfrutta una fortuita conoscenza con Achille Togliani per riuscire a partecipare alla trasmissione. Togliani lo asseconda perché si incapriccia di Luciana, la moglie di Alberto. Questi non vince, ma riesce ugualmente a esibirsi in una canzone comica che lo rende ridicolo agli occhi di Luciana; lei comunque respinge la corte di Togliani, almeno per il momento.
La timida Maria Luisa, ragazza semplice e studentessa modello, viene iscritta alla trasmissione da sua madre, snob e desiderosa di poter ammirare la figlia in televisione. La ragazza, inizialmente contraria, tenterà la vincita per pagare i debiti del padre, il cui vizio del gioco ha portato la famiglia quasi alla rovina: malgrado il comportamento poco corretto di Alberto, Maria Luisa riuscirà vincitrice.
Tra gli altri concorrenti viene ammessa anche la cameriera bolognese Lisa, grande cuoca e grande esperta di canzoni. Non vincerà ma, dopo aver lasciato il modesto impiego precedente, otterrà proposte di lavoro molto più interessanti.
Perdenti e vincenti avranno chi più, chi meno, l'illusione di aver avuto un po' di successo con il pubblico.
Arturo Lanocita su Il Corriere della Sera del 6 aprile 1958: «Il tessuto narrativo è gracile e la pellicola vive sul riflesso dell'interesse che suscita la competizione musicale nei telespettatori. Un filmetto di effimera attualità destinato a un certo pubblico e a un buon esito indubbio. Sordi, la Pagnani, la Gray, Tognazzi e la De Luca piaceranno, darà fastidio la supponenza del cantante Togliani, si apprezzerà la simpatica scioltezza di Mario Riva».
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