Forze occulte (Forces occultes) è un film del 1943 diretto da Paul Riche, al suo ultimo film prima della condanna a morte per collaborazionismo.
Forze occulte | |
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Titolo originale | Forces occultes |
Lingua originale | francese |
Paese di produzione | Francia |
Anno | 1943 |
Durata | 51 min |
Dati tecnici | B/N |
Genere | drammatico |
Regia | Paul Riche |
Soggetto | Jean Marquès-Rivière |
Sceneggiatura | Jean Marquès-Rivière |
Produttore | Robert Muzard |
Casa di produzione | Nova Films |
Fotografia | Marcel Lucien |
Montaggio | Pierre Geran |
Musiche | Jean Martinon |
Interpreti e personaggi | |
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«I misteri della massoneria rivelati per la prima volta sullo schermo» |
(Tagline del film[1]) |
Il giovane deputato Avenel, su consiglio di alcuni deputati massoni, decide di entrare nella massoneria per avere un'ascesa carriera politica. Dopo il rito iniziatico, rimane però deluso dalla corruzione e dagli scandali politici massonici, scoprendo in più una cospirazione tra massoni, ebrei e nazioni angloamericane per spingere la Francia in una guerra contro la Germania.
Il film antimassonico, e antigiudaico, nell'intenzione del regista è una denuncia contro la massoneria, il parlamentarismo e gli ebrei, ovvero contro il cosiddetto complotto giudaico-massonico. Il film venne realizzato durante l'occupazione nazista
Il regista Paul Riche e lo sceneggiatore Jean Marquès-Rivière in quel tempo erano entrambi ex massoni, Richie infatti era stato Venerabile della Loggia Ernest Renan al Grande Oriente di Francia[2] mentre Rivière, appassionato di esoterismo, era stato introdotto agli inizi del 1930 nella Gran Loggia di Francia, lasciata nel 1931 perché non in sintonia con la filosofia massonica.[2] Dopo la liberazione della Francia, il regista, lo sceneggiatore e il produttore Muzard, furono severamente puniti per la palese collaborazione con il Governo di Vichy e i nazisti.[3] Paul Riche, tra l'altro giornalista della rivista fascista francese "Au Pilori", fu condannato a morte e fucilato da un plotone di esecuzione[3] ad Arcueil, il 29 marzo 1949.[4] Jean Marquès-Rivière, condannato a morte dal Tribunale di Parigi il 21 gennaio 1947, con perdita dei diritti di cittadino francese e confisca dei beni,[3] fuggì in Spagna dove morì anni dopo.[2] Il produttore Robert Muzard il 25 novembre 1945 fu condannato a 3 anni di reclusione.[3]
Le riprese iniziarono il 9 settembre 1942 negli studi della Nova Films di Courbevoie. La scena iniziale alla camera dei deputati fu girata proprio al Palazzo Borbone e grazie alle risorse fornite dalla Germania nazista, ossia 1.350.000 franchi, furono impegnati 350 uomini che interpretavano i deputati e 50 donne che interpretavano il pubblico. Per le scene nella loggia fu utilizzato materiale confiscato alla massoneria dalla polizia di Vichy[2], e girato in parte nella sede occupata del Grande Oriente di Francia.
La prima proiezione ebbe luogo in un teatro sugli Champs-Élysées, a Parigi, il 9 marzo 1943. In tutta la Francia vennero distribuite solo 19 copie, di cui diversi gestori decisero di non proiettare.[2] In Italia il film è stato trasmesso su Rai3 il 24 febbraio 2007[5].
Nel febbraio 2009 è stato pubblicato in Francia il DVD con un libretto interno di 92 pagine.[6] Il tutto a cura di Jean-Louis COY, Jean-Robert Ragache, ex Gran Maestro del Grande Oriente di Francia,[7] e René Le Moal, redattore di una rivista del Grande Oriente di Francia,[8] i quali narrano la loro versione sulla massoneria, diversa da quella mostrata nel film.[6]
Nella prima settimana di proiezione a Parigi, il film incassò 217.245 franchi. Nelle province invece il pubblico non fu attirato dal film, a causa della corta durata.[2]
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