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Gente così è un film drammatico del 1949, diretto da Fernando Cerchio e sceneggiato tra gli altri da Giovannino Guareschi, che per il personaggio di don Candido si ispirò a un sacerdote realmente esistito e dalla forte personalità, don Alessandro Parenti[1].

Disambiguazione – Se stai cercando la raccolta di racconti di Giovanni Guareschi, vedi Gente così - Mondo piccolo.
Gente così
Lingua originaleitaliano
Paese di produzioneItalia
Anno1949
Durata85 min
Dati tecnicibianco e nero
Generedrammatico
RegiaFernando Cerchio
SoggettoGiancarlo Vigorelli, Leonardo Benvenuti, Giovannino Guareschi, Fernando Cerchio, Giorgio Venturini
SceneggiaturaGiancarlo Vigorelli, Leonardo Benvenuti, Giovannino Guareschi, Fernando Cerchio, Giorgio Venturini
Produttore esecutivoGiorgio Venturini
Casa di produzioneI.C.E.T., Rizzoli
Distribuzione in italianoArtisti Associati
FotografiaArturo Gallea
MontaggioRolando Benedetti
MusicheGiovanni Fusco
ScenografiaMario Grazzini, Ernesto Nelli
Interpreti e personaggi
  • Adriano Rimoldi: Gian, il contrabbandiere
  • Vivi Gioi: Teresa, la maestrina
  • Camillo Pilotto: don Candido, l'arciprete
  • Renato De Carmine: il biondino
  • Marisa Mari: la biondina
  • Saro Urzì: il sindaco Giusà
  • Arrigo Peri: il segretario
  • Alberto Archetti: un consigliere
  • Augusto Olivieri: un secondo consigliere
  • Nicola La Torre: un terzo consigliere
  • Raffaello Niccoli: il vecchio operaio
  • Lena Zoppegni: la bidella
  • Luigi Tosi:
  • Giuliana Rivera:
  • Raf Pindi:
  • Augusto Favi:

Trama


In un paesino dell'alta Lombardia nei pressi del confine svizzero, il contrabbando è considerato legale e nelle discussioni infinite sugli affari interviene don Candido, che tenta di riportare la pace. Nel paese giunge una nuova maestra elementare, una donna dalle idee moderne che entra in contrasto con la mentalità degli abitanti del paese. Durante una contrastata costruzione della diga giunge un contrabbandiere del quale la giovane maestra s'innamora. Quando il giovane fugge a Milano, la donna lo segue, salvo poi ritornare indietro quando s'accorge di essere incinta. Sorpreso dalle guardie di finanza, il contrabbandiere cade in un burrone. Don Candido fa appena in tempo a unirli in matrimonio, poco prima che il giovane muoia.


Distribuzione


Il film venne iscritto al Pubblico registro cinematografico con il n. 772. Presentato alla Commissione di Revisione Cinematografica il 7 novembre 1949, ottenne il visto di censura n. 6.731 del 18 novembre 1949, con una lunghezza della pellicola di 2.491 metri[2]. Il film risulta essere stato proiettato in Francia, con il titolo Gian le contrabandier il 18 settembre 1950, e negli Stati Uniti, con il titolo Mistress of the mountains il 4 gennaio 1954[3]. Girato per gli esterni in Lombardia a Trepalle.


Altri tecnici



Note


  1. Morto a Bormio don Camillo: il suo nome ispirò Guareschi, su archiviostorico.corriere.it, corriere.it, 5 novembre 1998. URL consultato il 23 agosto 2014 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2016).
  2. Come si evince dal visto di censura originale tratto dal sito Italia Taglia.
  3. Come si evince dalla pagina delle proiezioni dal sito IMDB.

Collegamenti esterni


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На других языках


[en] Mistress of the Mountains

Mistress of the Mountains (Italian: Gente così) is a 1950 Italian drama film directed by Fernando Cerchio and starring Vivi Gioi, Adriano Rimoldi and Camillo Pilotto.[1]
- [it] Gente così



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