Giuramento è un film drammatico del 1982 diretto da Alfonso Brescia. È l'ultimo film di Mario Merola girato da Brescia.
Giuramento | |
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Paese di produzione | Italia |
Anno | 1982 |
Durata | 116 min |
Genere | drammatico, musicale |
Regia | Alfonso Brescia |
Soggetto | Francesco Calabrese |
Sceneggiatura | Piero Regnoli e Alfonso Brescia |
Produttore | Francesco Calabrese |
Produttore esecutivo | Francesco Calabrese |
Casa di produzione | Gloria Cinematografica |
Distribuzione in italiano | Gloria Cinematografica |
Fotografia | Silvio Fraschetti |
Montaggio | Carlo Broglio |
Effetti speciali | Moviecam 2000 |
Musiche | Eduardo Alfieri |
Scenografia | Francesco Calabrese |
Costumi | Ditta Ferroni |
Trucco | Stefania Trani |
Interpreti e personaggi | |
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Napoli. A causa delle disastrose condizioni economiche in cui versano, Salvatore e Concetta non si possono sposare, né possono far operare la madre di lei per la sua cecità. Per sopperire alla necessità, la donna decide di partire con il fratello minore Nino alla volta degli Stati Uniti, per andare a chiedere aiuto economico ad una ricca zia. Prima di partire Concetta giura eterna fedeltà a Salvatore; ma dopo un po' di tempo l'uomo non ha più notizie di lei. Decide quindi di partire a sua volta per l'America, dove scopre che Concetta non ha rispettato il patto, sposandosi con il boss italo-americano Frank Geraci.
Appena giunto in America, Salvatore fa amicizia con Raffaele detto Fefè, un attore che fa spettacoli per le facoltose famiglie italoamericane travestendosi da Pulcinella, tra le quali anche quella del boss marito di Concetta. Raffaele vede in Salvatore un gran talento canoro, e lo invita a seguirlo. Salvatore accetta, e qui scopre che Concetta fu costretta a sposare il boss, e che lo ama ancora. Intanto uno scagnozzo del boss sente tutto, e avvisa Frank della vita precedente di Concetta. Il boss geloso decide di eliminare il problema, ma intanto Salvatore e Concetta avevano progettato la fuga a Napoli, dirigendosi al porto di Brooklyn. Proprio sul molo vengono raggiunti da Frank e dallo scagnozzo Ricky, ma viene fermato da Raffaele, che li aveva seguiti e da Nino che fa fuori Frank e Ricky, dando così il via libera a Salvatore e a Concetta di tornare a Napoli.
La scena comica in cui Mario Merola fa la barba ad Enzo Cannavale, è stata improvvisata tutta da Merola, in quanto non era prevista dal copione.[1] Lo schiaffo che Mario Merola dà a Ricky, il guardaspalle di Frank Geraci è uno schiaffo vero.[2]
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Segnocinema scrive del film: «Sceneggiata di pretto gusto partenopeo, Giuramento è senza infamia e senza lode».[senza fonte] Segnalazioni Cinematografiche afferma che «il film è molto più vario di situazioni e di incontri di quanto potrebbe sembrare [...] ci sono tutti gli ingredienti della sceneggiata napoletana, dalla ricchezza dei sentimenti ardenti dei personaggi alla religiosità popolare, dalla proverbiale bontà del cuore alla vivacità e spontaneità degli atteggiamenti. Tutto viene abbondantemente condito con suoni e canti napoletani, che vengono offerti con profusione e generosità.»[3][4]
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