Gli sbandati è un film del 1955 diretto da Francesco Maselli.
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Gli sbandati | |
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Paese di produzione | Italia |
Anno | 1955 |
Durata | 78 min |
Dati tecnici | b/n |
Genere | drammatico |
Regia | Francesco Maselli |
Soggetto | Eriprando Visconti |
Sceneggiatura | Eriprando Visconti, Francesco Maselli, Aggeo Savioli |
Casa di produzione | C.V.C. |
Distribuzione in italiano | Titanus |
Fotografia | Gianni Di Venanzo |
Musiche | Giovanni Fusco |
Scenografia | Gianni Polidori |
Costumi | Emanuela Castelbarco |
Interpreti e personaggi | |
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Doppiatori italiani | |
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È stato presentato alla Mostra del Cinema di Venezia, dove ha ricevuto una menzione speciale.
È stato poi selezionato tra i 100 film italiani da salvare[1].
Nell'estate del 1943 la contessa Luisa e suo figlio Andrea lasciano Milano per sfuggire ai bombardamenti e si ritirano nella loro villa di campagna, dove ospitano due coetanei di Andrea, il cugino Carlo, figlio di un gerarca fascista fuggito in Svizzera, e l'amico Ferruccio, figlio di un ufficiale dell'esercito impegnato in guerra. I tre giovani passano il tempo nel dolce far niente, prendendo il sole lungo il fiume, solo vagamente consapevoli del conflitto in corso, grazie alle trasmissioni di Radio Londra. Cominciano a prendere coscienza della gravità della situazione quando giungono degli sfollati dalla città e Andrea, per debolezza e non per solidarietà, è costretto ad accettare di ospitarne alcuni nella villa, con la contrarietà di sua madre.
Fra gli sfollati c'è la giovane operaia Lucia, di cui Andrea si innamora e grazie alla quale finalmente esce dal suo mondo dorato per affrontare la tragica realtà che li circonda e assumersi delle responsabilità. In assenza della madre, a cui è legato da un rapporto morboso e verso la quale è in completa soggezione, sembra maturare e, quando in paese giungono dei soldati italiani, sfuggiti a un convoglio tedesco che li stava portando ai campi di lavoro, trova il coraggio di nasconderli nella villa, appoggiato da Carlo e Lucia. Ma Ferruccio racconta quanto sta succedendo alle vecchie autorità fasciste del paese, che informano i tedeschi.
Scoperta la delazione del ragazzo, i soldati fuggiaschi fuggono in camion verso le montagne ed i partigiani. Lucia, Carlo e Andrea dovrebbero andare con loro, ma l'arrivo della contessa, accompagnata da un ufficiale tedesco, spegne tutta l'intraprendenza dell'ultimo, che accetta di rimanere con lei ed abbandonare i compagni al loro destino. Mentre si allontana in auto, al sicuro, Andrea vede i soldati tedeschi perquisire la villa e poi quando sente dei colpi di arma da fuoco capisce, con disperazione, che Lucia è stata uccisa.
Nel 1998 il film è stato restaurato dall'Associazione Philip Morris Progetto Cinema, con la collaborazione della Fondazione Adriana Prolo - Museo Nazionale del Cinema e della Ripley's Film.
Il restauro è stato diretto da Giuseppe Rotunno.
Incasso accertato a tutto il 31 marzo 1959 Lit. 87.196.722
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