Jeremy Black: Jack Curry / Simon Harrington / Erich Doring / Bobby Wheelock
Bruno Ganz: professor Bruckner
Walter Gotell: capitano Gerhardt Mundt
David Hurst: Strasser
Wolfgang Preiss: Lofquist
Michael Gough: Harrington
Joachim Hansen: Fassler
Sky Dumont: Friedrich Hessen
Doppiatori italiani
Glauco Mauri: Ezra Lieberman
Michele Kalamera: dottor Josef Mengele
Lucia Catullo: Esther Lieberman
Adriana De Roberto: Frieda Maloney
Gianni Musy: Eduard Seibert
Giorgio Gusso: Henry Wheelock
Sergio Di Stefano: David Bennett
Marco Guadagno: Barry Kohler
Franco Odoardi: Sydney Beynon
Gianni Giuliano: professor Bruckner
Bruno Alessandro: Strasser
Giulio Platone: Friedrich Hessen
Trama
Sfuggito alla cattura e latitante in Brasile, Josef Mengele, autore di atroci pratiche nei lager nazisti, in gran segreto e sotto falsa identità, elabora una grandiosa quanto folle operazione di "pulizia della razza ariana", che consiste nel clonare Adolf Hitler utilizzando il sangue e i tessuti da lui stesso prelevati al dittatore prima della sua morte. Il piano di Mengele, a cui egli lavora da 20 anni, è quello di fare nascere 94 bambini geneticamente identici a Hitler, affidandoli tramite adozione a ignare famiglie accuratamente selezionate in vari Paesi del mondo e cercando di riprodurre le esatte condizioni familiari e sociali dell'infanzia e dell'adolescenza dello stesso Hitler, dove ad esempio all'età di 14 anni è prevista la morte del padre, come effettivamente accadde al futuro führer tedesco.
Mengele assolda una squadra composta da ex nazisti e giovani fanatici, per compiere i 94 omicidi in quella che lui considera "una missione sacra in senso letale". Nonostante il successo dei primi delitti, l'ebreo Ezra Lieberman, il più famoso e accanito cacciatore di nazisti, messo in allerta da una telefonata dal Paraguay di un giovane giornalista americano che sta conducendo un'inchiesta sui nazisti rifugiatisi in Sudamerica, comincia a studiare e a indagare in proprio. Lieberman viene a scoprire, durante un interrogatorio in carcere a Frieda Maloney, una ex guardiana di lager incaricata di gestire le adozioni dei cloni di Hitler, che esiste una lista delle famiglie adottive di cui ella ignorava completamente lo scopo.
Venuti a sapere dell'operato di Lieberman, i capi della Kameradenwerk, l'organizzazione dei nazisti fuggiaschi, prima uccidono il giornalista americano e poi sospendono ogni operazione, spingendo un furente Mengele a proseguire da solo. Sulla sua strada troverà ancora Lieberman che lo braccherà fino alla sua morte. Mengele muore per mano di uno dei giovani Hitler da lui stesso creati, dato in adozione a una famiglia americana: dopo aver scoperto che Mengele aveva ucciso suo padre, lo fa sbranare vivo dai suoi feroci dobermann. Mentre gli agenti israeliani vorrebbero eliminare tutti i giovani cloni di Hitler sparsi per il mondo, Liebermann brucia la lista per non rendersi complice di così tanti omicidi.
Produzione
Riprese
Le riprese del film, svoltesi dal 1º ottobre 1977 al 14 marzo 1978, sono state effettuate in varie località dell'Austria, compresa Vienna, in Inghilterra, negli Shepperton Studios, a Lisbona, in Portogallo, e negli Stati Uniti, in Pennsylvania, a Lancaster, con riprese anche allo Zook's Mill Covered Bridge[1].
Accoglienza
Incassi
Il film, girato con un budget di 12 milioni di dollari, incassò negli Stati Uniti 19 milioni di dollari[1].
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