I vinti è un film del 1953 diretto da Michelangelo Antonioni.
I vinti | |
---|---|
Lingua originale | francese, italiano, inglese |
Paese di produzione | Italia, Francia |
Anno | 1953 |
Durata | 110 min |
Dati tecnici | B/N rapporto: 1,37:1 |
Genere | drammatico |
Regia | Michelangelo Antonioni |
Soggetto | Michelangelo Antonioni, Diego Fabbri, Suso Cecchi D'Amico, Turi Vasile |
Sceneggiatura | Michelangelo Antonioni, Diego Fabbri, Suso Cecchi D'Amico, Turi Vasile, Giorgio Bassani, Roger Nimier |
Produttore esecutivo | Mario Gabrielli |
Casa di produzione | Film Costellazione, S.G.C. |
Distribuzione in italiano | Film Costellazione, Minerva Video |
Fotografia | Enzo Serafin |
Montaggio | Eraldo Da Roma |
Musiche | Giovanni Fusco |
Scenografia | Gianni Polidori, Roland Berthon |
Interpreti e personaggi | |
Episodio francese
Episodio italiano
Episodio inglese
| |
Doppiatori italiani | |
|
La pellicola è stata presentata nel concorso ufficiale alla 14ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia.
Il film si ispira a fatti di cronaca dove alcuni giovani si sono resi protagonisti di omicidi e furti. La pellicola è suddivisa in tre episodi girati in tre lingue diverse.
Due fratelli pianificano l'assassinio di un loro amico, Pierre, per derubarlo del denaro che spesso si vanta di avere e poi fuggire in Algeria. Dopo l'omicidio, però, scoprono che i soldi erano falsi. In realtà Pierre non muore subito e può raccontare l'accaduto. Il padre di André, il fratello che ha sparato, lo convince a costituirsi alla polizia.
Claudio, giovane di buona famiglia, fa il contrabbandiere di sigarette solo per concedersi qualche lusso. Una notte, per sfuggire dalla Guardia di Finanza, uccide un uomo e rimane a sua volta ferito in una brutta caduta; la ferita lo porterà alla morte il giorno dopo, lasciando la famiglia sgomenta e incredula.
Aubrey, un giovane aspirante poeta, telefona ad un giornale dicendo di aver trovato il cadavere di una donna. Propone di rivelarne l'ubicazione dietro ricompensa, chiedendo anche di poter scrivere egli stesso l'articolo sul fatto e che la sua foto venga messa in prima pagina. Dopo qualche giorno, in cerca di ulteriore fama, confessa di essere stato l'autore dell'omicidio e di aver creduto di aver compiuto un delitto perfetto e quindi di potersi scagionare facilmente; invece vengono trovate le prove della sua colpevolezza e il giovane viene condannato a morte.
L'episodio inglese venne pesantemente modificato dalla censura italiana. Nel 1962 venne rieditato ne Il fiore e la violenza, un altro film a episodi, con il titolo Il delitto. L'episodio francese in patria ebbe problemi con la censura e il film non fu distribuito fino al 1963.
Altri progetti
Portale Cinema: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di cinema |