Eduardo De Filippo (episodio Adelina) , Billa Zanuso (episodio Anna) Alberto Moravia (novella Troppo ricca, su cui si basa Anna) e Cesare Zavattini (episodi Anna e Mara)
Sceneggiatura
Eduardo De Filippo, Cesare Zavattini, Billa Zanusso, Isabella Quarantotti
Il film è articolato in tre episodi ambientati in tre grandi città italiane, tutti interpretati dalla coppia formata da Sophia Loren e da Marcello Mastroianni e diretti dal regista Vittorio De Sica su soggetti scritti da altrettanti grandi autori della cultura italiana.
Napoli, quartiere Forcella: Adelina Sbaratti, una venditrice abusiva di sigarette, per non essere arrestata ricorre ad una lunga serie di maternità. Il carcere sarà evitato fino a quando il marito Carmine non sarà più capace di continuare a ingravidare la moglie.
Scritto da Eduardo De Filippo con la collaborazione di Isabella Quarantotti. L'ispirazione nasce dalla storia vera della contrabbandiera napoletana Concetta Muccardi, che per non andare in carcere ebbe ben diciannove gravidanze, sette delle quali finite con la nascita di figli.[1] La donna continuò il suo mestiere di venditrice di sigarette di contrabbando fino alla morte, avvenuta il 21 novembre del 2001 all'età di settantotto anni.
Anna è una ricca signora milanese che intrattiene una tresca amorosa con un uomo di modeste condizioni, quasi per cercare un'evasione dal suo arido mondo. Basterà però un banale incidente a rivelare il vero valore di questo rapporto superficiale.
Scritto da Billa Zanuso e Cesare Zavattini. Espressione cinematografica, in chiave sarcastica, di quella spietata critica alla società borghese italiana che è uno degli elementi caratterizzanti dell'opera (Troppo ricca) di Alberto Moravia.
Mara, una squillo d'alto bordo, abita a Roma in Piazza Navona in un appartamento all'ultimo piano: tra i suoi clienti più affezionati c'è il bolognese Augusto. La dirimpettaia di Mara è Giovanna, una donna anziana e molto timorata di Dio, che sta temporaneamente ospitando Umberto, il nipote seminarista, che si invaghisce della squillo senza essere a conoscenza della sua professione.
Mara e Augusto
Mara inizialmente sta al gioco, ma si accorge di aver commesso un errore quando Umberto minaccerà di abbandonare gli studi per provare fino in fondo le gioie della vita secolare, facendo così rattristare molto sua nonna che si reca allora da Mara piangendo a comunicarle la movimentata intenzione del giovane. La squillo si confida con Umberto consigliandogli che non varrebbe la pena mandare tutto a monte per lei ed esortandolo perciò a seguire la sua vocazione.
Alla fine ogni cosa si sistemerà per il meglio; rimasta sola con Augusto, Mara si esibisce per lui in un sensuale spogliarello, senza però andare oltre, dovendo infatti rinunciare ad avere rapporti sessuali per una settimana a causa del fioretto da lei fatto affinché Umberto non venisse meno alla vocazione.
Il film venne girato negli studi della Titanus-Appia, e gli esterni vennero realizzati nelle tre città italiane in cui sono ambientati gli episodi, ossia Napoli, Milano e Roma[2]. Le società di produzione furono la compagnia cinematografica Champion per cui lavorò Carlo Ponti e Les Films Concordia.
Colonna sonora
Nel primo episodio (Adelina) vengono cantate Vierno da Michele Mattera, Catarì, Sona chitarra e E cerase. Nel terzo episodio (Mara) vengono cantate Abat jour da Henry Wright e La partita di pallone dalla stessa Loren.
Stati Uniti, Yesterday, Today and Tomorrow 17 marzo 1964[3]
Svezia 24 aprile 1964
Francia, Hier, aujourd'hui et demain 15 maggio 1964
Giappone, Kinô, kyô, ashita 1º agosto 1964
Germania Ovest 19 agosto 1964
Finlandia 7 febbraio 1969
Accoglienza
Il Morandini critica la scelta del titolo a sproposito elogiando il primo episodio, mentre vede qualche difficoltà nel secondo,[4] che viene definito da altri come «velenoso»[5].
Si tratta del primo film in Techniscope[6] grazie a Giovanni Ventimiglia che lavorò per la Technicolor italiana. Questo film inoltre è stato l'ultimo della celeberrima caratterista napoletana Tina Pica, la quale ormai vicina agli 80 anni decise di ritirarsi dalle scene.
Riconoscimenti
1965 - Premio Oscar
Miglior film straniero (Italia)
1964 - Golden Globe
Miglior film straniero (Italia)
1965 - Premio BAFTA
Miglior attore straniero a Marcello Mastroianni
1964 - David di Donatello
Miglior produttore a Carlo Ponti
Miglior attore protagonista a Marcello Mastroianni
Miglior attrice protagonista a Sophia Loren
1964 - Nastro d'argento
NominationMiglior attrice protagonista a Sophia Loren
NominationMigliore fotografia a Giuseppe Rotunno
Influenza culturale
L'episodio ambientato a Roma è reso celebre dalla scena cult dello spogliarello di Mara (ancora una volta, Sophia Loren), accompagnato dalle note di Abat-jour (Salomé), successo di Henry Wright, sotto gli occhi di un famelico Mastroianni, nei panni di un cliente bolognese. L'indimenticabile scena sarà riproposta in Prêt-à-Porter di Robert Altman trent'anni dopo,[7] in chiave ironica, da una Loren sempre affascinante e da un Mastroianni che stavolta finisce per addormentarsi.
Lo stesso, altrettanto celebre, spogliarello di Kim Basinger in 9 settimane e ½ ha ben più di un punto di contatto con questa scena. La scena è ripresa anche nel videoclip animato di Mina e Adriano Celentano del brano Che t'aggia fa', contenuto nell'album Mina Celentano del 1998. Nel film Un mostro e mezzo con Franco e Ciccio, nella scena dove Franco mangia la sua ultima cena prima della decapitazione, volendo Sophia Loren come compagna per quella occasione, il poliziotto fa vedere il poster di Ieri, oggi, domani.
Ieri, oggi, domani, su Cinedatabase, Rivista del cinematografo. URL consultato il 4 novembre 2017.
Al festival and Tower East Theathers da Bert Cardullo, Vittorio De Sica: director, actor, screenwriter, pag 135, McFarland, 2002, ISBN978-0-7864-1135-1.
Morando Morandini, Laura Morandini e Mauro Tassi, Il Morandini 2010, Zanichelli, ISBN978-88-08-30176-5.
Gualtiero De Santi e Manuel De Sica, Ieri, oggi, domani di Vittorio De Sica: testimonianze, interventi, sceneggiatura, Associazione Amici di Vittorio De Sica, 2002.
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