fiction.wikisort.org - Pellicola

Search / Calendar

Il conte Tacchia è un film commedia italiano del 1982 diretto da Sergio Corbucci. È liberamente ispirato alla vita di Adriano Bennicelli, soprannominato appunto "conte Tacchia".[1][2][3]

Il conte Tacchia
Enrico Montesano in una scena del film
Paese di produzioneItalia
Anno1982
Durata118 min (versione cinematografica)
141 min (versione televisiva)
Generecommedia
RegiaSergio Corbucci
SoggettoLuciano Vincenzoni, Sergio Donati, Sergio Corbucci, Massimo Franciosa
SceneggiaturaLuciano Vincenzoni, Sergio Donati, Sergio Corbucci, Massimo Franciosa
ProduttoreDAC
Distribuzione in italianoGaumont
FotografiaLuigi Kuveiller
MontaggioRuggero Mastroianni
MusicheArmando Trovajoli
ScenografiaMarco Dentici
CostumiClelia Gonsalez
Interpreti e personaggi
  • Enrico Montesano: Francesco Puricelli detto "conte Tacchia"
  • Zoé Chauveau: Fernanda Toccacieli
  • Giuseppe Pambieri: marchese Lollo D'Alfieri
  • Ninetto Davoli: Ninetto
  • Ania Pieroni: duchessina Elisa Savelli
  • Riccardo Pizzuti: Tomegaux, spadaccino francese
  • Claudio Gora: duca Saverio Savelli
  • Lia Zoppelli: duchessa Savelli
  • Franco Caracciolo: duchino Savelli
  • Paolo Panelli: mastro Alvaro Puricelli
  • Vittorio Gassman: principe Torquato Terenzi
  • Anita Durante: nonna di Fernanda
  • Andrea Ciccolella: Bimbo
  • Marcello Martana: delegato di Pubblica Sicurezza
  • Mario Donatone: "er Ciriola", gestore dell'omonima balera
  • Alvaro Amici: "er Sor Capanna", cantore di stornelli
  • Andrea Aureli: "Il Notaio"
Doppiatori italiani
  • Emanuela Rossi: Fernanda Toccacieli
  • Vittorio Stagni: annunciatore del circo

Trama


Roma, 1910. Figlio di un falegname, Francesco "Checco" Puricelli, detto "conte Tacchia", sogna da sempre di far parte dell'aristocrazia incarnata nel principe Terenzi; deve però fare i conti con la dura realtà di una nobiltà romana ormai rozza e decadente.

La vicenda si articola tra l'amore per la popolana Fernanda e l'infatuazione per la duchessina Elisa, in una sequela di situazioni grottesche alle quali il conte Tacchia sfugge beffardamente, non ultimo il duello con un nobile francese, per il quale scomoda addirittura il Sovrano che lo eleva al rango di nobile per fargli prendere parte alla disfida e difendere i colori italiani. Morto il principe Terenzi, Puricelli ne eredita le proprietà, il titolo e, ovviamente, i debiti. In ogni caso la nobiltà romana non lo accetta e non gli perdona comunque le umili origini plebee.

Scampato ad un matrimonio d'interesse con la duchessina Elisa, si arruola nell'esercito come ufficiale e partecipa alla guerra per la campagna di Libia, dove vedrà la pochezza e la codardia di molti suoi superiori che avevano ottenuto l'incarico solo in virtù delle loro amicizie. Riesce a scampare alla morte grazie al fortunoso incontro con un soldato libico, che aveva difeso anni prima quando quest'ultimo lavorava in un circo in Italia.

Creduto morto da tutti, Checco ne approfitta per tornare a Roma in incognito, spacciandosi per un commerciante ambulante maghrebino: ritornato a casa vedrà su una targa a lui dedicata di essere stato decorato alla memoria, ma gli resterà solo il tempo di prelevare Fernanda, suo vero amore, e di ricominciare una nuova vita con lei in America.


Produzione



Soggetto


Il film è liberamente ispirato alla vita di Adriano Bennicelli, nobile romano vissuto tra il 1860 e il 1925. La famiglia Bennicelli si era arricchita con il commercio del legno, meritandosi così il soprannome di "Tacchia", che in romanesco significa zeppa, soprannome che lo stesso Bennicelli disprezzava, accettandolo soltanto in età adulta data la popolarità. Personaggio celebre nella Roma umbertina, Adriano Bennicelli nel 1910 si candidò come deputato, ottenendo però solamente 83 voti su 2694 votanti.[1][2][3][4]


Cast


Christian De Sica rifiutò di partecipare al film - rinunciando al compenso di 12 milioni di lire - preferendo invece girare Sapore di mare, ritenendolo più adatto a lui, comunque consapevole che avrebbe guadagnato molto meno (600.000 lire)[5].

Nella scena finale lo stornellatore è Alvaro Amici, dove interpreta il Sor Capanna.


Luoghi delle riprese


Il vero palazzo del Conte Bennicelli, attuale proprietà degli eredi, è il Palazzo del Banco di Santo Spirito.[2] La scena della bottega e della residenza principesca è in Piazza di Campitelli, a poca distanza dal Campidoglio.[6].


Distribuzione


Il film è stato distribuito nelle sale italiane a partire dal 23 dicembre 1982.
Il film è stato distribuito con il titolo internazionale Count Tacchia.[7]

Del film esiste una versione televisiva di 141 minuti, contro i 118 di quella uscita nelle sale[8], trasmessa per la prima volta da Rai 2 in due puntate il 22 e 23 novembre 1983[9].


Colonna sonora


La colonna sonora del film è stata composta da Armando Trovajoli. La canzone dei titoli di coda, 'N sai che pacchia, cantata dallo stesso Montesano, è stata pubblicata in 7" dalla General Music con numero di catalogo GM 30004 nel 1982.[10] Questo è il solo supporto fonografico contenente la colonna sonora del film che sia mai stato pubblicato.[11]


Tracklist


Edizioni musicali General Music.

  1. Enrico Montesano – 'N sai che pacchia! – 3:22 (Armando Trovajoli, Enrico Montesano, Sergio Corbucci)
  2. Enrico Montesano – Dimme te...(...che me doveva capità!) – 3:20 (Armando Trovajoli, Iaia Fiastri)

Durata totale: 6:42


Critica


I dizionari dei film Mereghetti e Morandini concordano nel giudicarlo tra i meno riusciti del regista, al quale viene comunque riconosciuto l'indubbio mestiere.[senza fonte]

«Con i soliti ingredienti - turpiloquio, colore locale, macchiette e buffonerie - il regista Sergio Corbucci confeziona un prodotto che fa la sua figura nel panorama del cinema popolare.»

(G. Grazzini Cinema '83[12])

Note


  1. Personaggi delle storie di Roma - Adriano Bennicelli - Er conte Tacchia, su laboratorioroma.it, Laboratorio Roma. URL consultato il 29 gennaio 2016 (archiviato dall'url originale il 3 febbraio 2016).
  2. Claudio Rendina, Nel palazzo del conte Tacchia - In piazza dell´Orologio, doveva ospitare il Banco del Santo Spirito, su roma.repubblica.it, La Repubblica, 24 settembre 2007. URL consultato il 29 gennaio 2016.
  3. Antonio Venditti, Una "tacchia" per stemma, il romanesco come lingua, su specchioromano.it, Specchio Romano.it, novembre 2002. URL consultato il 29 gennaio 2016.
  4. Claudio Rendina, Storia insolita di Roma, Roma, Newton & Compton, 2001, ISBN 88-8289-519-X., pp. 550-551.
  5. Sapore di Mare? Non lo voleva fare nessuno... Christian De Sica
  6. Location verificate: Il conte Tacchia (1982), su davinotti.com, Il Davinotti. URL consultato il 29 gennaio 2016.
  7. (EN) Il conte Tacchia (1982) - Release Info, su imdb.com, Internet Movie Database. URL consultato il 29 gennaio 2016.
  8. Il conte Tacchia (1982), su il Davinotti. URL consultato il 25 maggio 2016.
  9. Galassia 2 La trasmissione "fantascientifica" (!) di RAI 2, su Zap Zap TV. URL consultato il 25 maggio 2016.
  10. (EN) Enrico Montesano - Armando Trovajoli – 'N Sai Che Pacchia!, su Discogs, Zink Media.
  11. (EN) Il conte Tacchia, su soundtrackcollector.com, Soundtrack Collector. URL consultato il 29 gennaio 2016.
  12. Il conte Tacchia, su Cinedatabase, Rivista del cinematografo. URL consultato il 29 gennaio 2016.

Collegamenti esterni


Portale Cinema: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di cinema

На других языках


[en] Count Tacchia

Il conte Tacchia, internationally released as Count Tacchia, is a 1982 Italian comedy film directed by Sergio Corbucci.[1]
- [it] Il conte Tacchia



Текст в блоке "Читать" взят с сайта "Википедия" и доступен по лицензии Creative Commons Attribution-ShareAlike; в отдельных случаях могут действовать дополнительные условия.

Другой контент может иметь иную лицензию. Перед использованием материалов сайта WikiSort.org внимательно изучите правила лицензирования конкретных элементов наполнения сайта.

2019-2024
WikiSort.org - проект по пересортировке и дополнению контента Википедии