Il fiume rosso (Red River) è un film del 1948 diretto da Howard Hawks. Arthur Rosson contribuì girando alcune scene d'azione.
Il fiume rosso | |
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Titolo originale | Red River |
Lingua originale | inglese |
Paese di produzione | Stati Uniti d'America |
Anno | 1948 |
Durata | 133 min (NTSC) |
Dati tecnici | B/N rapporto: 1,37:1 |
Genere | western |
Regia | Howard Hawks |
Soggetto | Borden Chase (racconto) |
Sceneggiatura | Borden Chase e Charles Schnee |
Produttore | Howard Hawks |
Produttore esecutivo | Charles K. Feldman (non accreditato) |
Casa di produzione | Monterey Productions |
Distribuzione in italiano | Zeus Film (1949) |
Fotografia | Russell Harlan |
Montaggio | Christian Nyby |
Effetti speciali | Donald Steward e Allen Q. Thompson |
Musiche | Dimitri Tiomkin |
Scenografia | John Datu |
Trucco | Lee Greenway |
Interpreti e personaggi | |
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Doppiatori italiani | |
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Il film è considerato il primo western diretto da Hawks[1], il cui tema del confronto tra i due protagonisti maschili è stato spesso paragonato a La tragedia del Bounty. Nel 1990 è stato scelto per essere conservato nel National Film Registry della Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti.[2]
Nel 1851 un allevatore, Tom Dunson, decide di stabilirsi con un fedele amico, Groot Nadine, e un giovane orfano raccolto lungo il cammino, Matthew Garth, presso il confine settentrionale del Texas per crearsi una propria mandria. La fortuna arride all'uomo, che nel giro di quindici anni diventa ricco, ma la ricchezza ha il suo prezzo ed egli non è più l'uomo generoso di un tempo, anzi, è diventato duro con chiunque lo contrasti, compreso il giovane Matt, nonostante lo consideri ormai come fosse il proprio figlio.
Nel lungo tragitto fino ad Abilene con 10.000 capi di bestiame passando attraverso il Red River, secondo il percorso della storica pista Chisholm, dopo una serie di scontri sempre più accesi con i suoi mandriani, ormai intenzionati ad abbandonare l'impresa, il vecchio viene estromesso dal giovane, che prende il comando della carovana e fa cessare il malcontento tra i suoi uomini. Giunti in città, Dunson decide di vendicarsi, e potrebbe finire nel sangue se la fidanzata di Matthew non si frapponesse fra i due ricordando loro l'amore che li lega.
La casa di produzione Monterey Production acquistò i diritti sul racconto originale di Borden Chase, The Chisholm Trail, e, dopo aver apportato qualche modifica, fu pubblicato sul Saturday Evening Post (7 dicembre 1946-11 gennaio 1947).[1]
Il film venne girato nel 1946, ma ci vollero due anni prima di essere distribuito nelle sale a causa di problemi legali con Howard Hughes, il quale affermava fosse simile al suo Il mio corpo ti scalderà.[3] Il budget iniziale prevedeva quasi 2 milioni di dollari, tuttavia il film costò più di 4 milioni di dollari, cifre astronomiche per quei tempi.[4] Le riprese degli ambienti esterni sono state girate nei dintorni di Elgin (Arizona), a sud di Tucson e in Messico; Samuel Goldwyn mise a disposizione i suoi studi per gli interni.
Inizialmente Gary Cooper era stato scelto per interpretare il ruolo di Dunson, ma rifiutò trovando il personaggio troppo crudele e spietato; anche Cary Grant non accettò d'interpretare Cherry Valance (parte poi assegnata a John Ireland). Per il ruolo di Tess Millay si pensò invece a Margaret Sheridan, che però rimase incinta poco prima dell'inizio delle riprese. Fu lei stessa a proporre Joanne Dru. Inoltre, la parte di Matt Garth, poi andata a Clift, venne inizialmente offerta a un giovanissimo Burt Lancaster, il quale rifiutò per accettare la parte da protagonista di I gangsters.[3]
Il rapporto tra John Wayne e Montgomery Clift non fu mai idilliaco, in parte a causa delle opposte ideologie politiche. Corse voce che i due concordarono di non parlare di politica durante le riprese, che proseguirono con facilità. Tuttavia, sia Wayne che Walter Brennan non andavano d'accordo con Clift, tanto da stargli lontano durante le pause. In seguito lo stesso Clift affermò di aver rifiutato una parte nel film Un dollaro d'onore (andata poi a Dean Martin) per non recitare ancora coi due.[3]
Dopo aver visto l'interpretazione data da Wayne, John Ford, rivale di Hawks, ebbe a dire: «Non avrei mai creduto che quel gran figlio di puttana potesse recitare».[3] Il titolo fa riferimento al nome del fiume di confine tra Texas e Oklahoma, che la pista Chisholm doveva attraversare per poter arrivare ad Abilene.
All'epoca i Longhorn del Texas erano prossimi all'estinzione. Se ne resero disponibili per le riprese poche dozzine. Nelle scene di branco vennero mischiati con bovini di razza Hereford, e facendoli apparire nelle scene cruciali.[3]
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