È uno spaccato della generazione del Sessantotto e della contestazione giovanile, considerato uno dei più importanti cult del cinema degli anni '80.[1][2][3]
Trama
Alex Marshall si suicida senza motivo apparente. Dopo il funerale i suoi ex compagni di college si riuniscono nella villa dei vecchi compagni, ora marito e moglie, Harold e Sara. Dopo avere condiviso i sogni e le aspirazioni negli anni Sessanta, gli amici si sono persi di vista per circa quindici anni e si ritrovano all'inizio degli anni Ottanta, cambiati nelle aspirazioni e nelle aspettative.
L'incontro è l'occasione per ricordare i sogni della giovinezza e confrontarli con il presente, ristabilire rapporti e crearne di nuovi: Karen, delusa dal proprio matrimonio con Richard, ravviva una vecchia e latente fiamma con Sam, attore fresco di divorzio; Michael, logorroico giornalista scandalistico, tenta senza successo d'offrirsi a tutte le donne disponibili; la giovane Chloe, ragazza di Alex, forse troverà un nuovo amore in Nick, psicologo introverso e segnato dall'esperienza in Vietnam e dalla droga; l'avvocatessa rampante Meg, che desidera un figlio ma non ha un compagno, forse l'avrà da Harold, con la complicità di Sarah, che si sente ancora in colpa per avere tradito il marito cinque anni prima con Alex.
Cast
Il suicida, del quale si intravedono solo i polsi tagliati durante la scena iniziale della vestizione del cadavere, è stato interpretato da Kevin Costner, la cui parte (doveva interpretare dei flashbacks) venne tagliata in sede di montaggio.
Il film costituì un trampolino di lancio per le carriere di alcuni degli interpreti: Tom Berenger, Glenn Close, Jeff Goldblum, William Hurt e Kevin Kline.
Colonna sonora
La colonna sonora racchiude alcuni dei grandi successi statunitensi degli anni sessanta, in particolare dell'etichetta soul Motown, ed è stata scelta dal regista e dalla moglie.
Nella scena del funerale in chiesa, il brano eseguito all'organo da Karen (il personaggio interpretato da JoBeth Williams), che poi si evolve nell'originale è You Can't Always Get What You Want dei Rolling Stones; a differenza della versione strumentale, quella del gruppo inglese non è mai stata inclusa ufficialmente nelle varie edizioni della colonna sonora, pubblicate attraverso gli anni[4]. Un altro brano sempre rimasto tralasciato da ogni versione è Quicksilver Girl della Steve Miller Band[4].
Tracce
Marvin Gaye (1968): I Heard It through the Grapevine (Norman Whitfield, Barrett Strong) – 5:03
The Temptations (1965): My Girl (Smokey Robinson, Ronald White) – 2:55
The Rascals (1966): Good Lovin' (Rudy Clark, Arthur Resnick) – 2:28
The Marvelettes (1964): Too Many Fish in the Sea (Whitfield, E. Holland) – 2:26
Tracce Deluxe Edition (1998)
Disco 1
Marvin Gaye - I Heard It Through The Grapevine (extended version)
The Temptations - My Girl
The Young Rascals - Good Lovin'
The Miracles - The Tracks Of My Tears
Three Dog Night - Joy To The World
The Temptations - Ain't Too Proud To Beg
Aretha Franklin - (You Make Me Feel Like A) Natural Woman
Smokey Robinson & The Miracles - I Second That Emotion
Procol Harum - A Whiter Shade Of Pale
The Exciters - Tell Him
Creedence Clearwater Revival - Bad Moon Rising
Percy Sledge - When A Man Loves A Woman
The Young Rascals - In The Midnight Hour
The Spencer Davis Group - Gimme Some Lovin'
The Band - The Weight
The Beach Boys - Wouldn't It Be Nice
Bert Kaempfert - Strangers In The Night
The Rolling Stones - You Can't Always Get What You Want (church version)
J.T. Lancer Theme
Disco 2
Four Tops - It's The Same Old Song
Martha & The Vandellas - Dancing In The Street
Marvin Gaye - What's Going On
The Marvelettes - Too Many Fish In The Sea
Marvin Gaye & Tammi Terrell - Ain't Nothing Like The Real Thing
Jimmy Ruffin - What Becomes Of The Brokenhearted
Jr. Walker & The All Stars - Shotgun
Doobie Brothers - Take Me In Your Arms (Rock Me A Little While)
The Supremes - Ask Any Girl
Lesley Gore - You Don't Own Me
Spanky & Our Gang - Like To Get To Know You
The Mamas And The Papas - Monday, Monday
Moody Blues - Nights In White Satin (The Night)
Joe Cocker - Feeling Alright
Wayne Fontana & The Mindbenders - Game Of Love
James Brown - I Got You (I Feel Good)
Blues Magoos - (We Ain't Got) Nothing Yet
The Zombies - Time Of The Season
Howard Tate - Get It While You Can
Riconoscimenti
1984 - Premio Oscar
Candidatura Miglior film a Michael Shamberg
Candidatura Miglior attrice non protagonista a Glenn Close
Candidatura Migliore sceneggiatura originale a Lawrence Kasdan e Barbara Benedek
1984 - Golden Globe
Candidatura Miglior film commedia o musicale
Candidatura Migliore sceneggiatura a Lawrence Kasdan e Barbara Benedek
1985 - Premio BAFTA
Migliore sceneggiatura originale a Lawrence Kasdan
1983 - Los Angeles Film Critics Association Award
Migliore sceneggiatura a Lawrence Kasdan e Barbara Benedek
Candidatura Miglior film
Candidatura Miglior attrice non protagonista a Glenn Close
Riferimenti in altri film
Alcuni temi e alcune idee del film sono presenti nel film di Gabriele Salvatores Marrakech Express. Ad esempio la riunione degli amici dopo molto tempo, la fidanzata dell'amico che non c'è (come Chloe, con la quale Michael tenta ogni approccio, proprio come fa Ponchia, interpretato da Diego Abatantuono, nel film di Salvatores), un "proto-accenno" alla famosa partita nel deserto (quando tutti giocano a football e fra loro c'è anche Chloe).
Un altro autore italiano ad aver attinto al film di Kasdan è stato Carlo Verdone con il suo Compagni di scuola.[5]
L'ispirazione a Il grande freddo è evidente nel film Passato prossimo di Maria Sole Tognazzi (2003). In quest'opera il riferimento all'opera di Kasdan viene apertamente dichiarato con una battuta in merito alla temperatura non troppo confortevole della villa, descritta da uno dei personaggi come "il grande freddo".
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