Il medico della mutua è un film del 1968 diretto da Luigi Zampa ed interpretato da Alberto Sordi, che ha anche collaborato alla stesura della sceneggiatura. Tratto dall'omonimo romanzo di Giuseppe D'Agata, è considerato un classico del genere della commedia all'italiana.
Il medico della mutua | |
---|---|
![]() | |
Paese di produzione | Italia |
Anno | 1968 |
Durata | 99 min |
Rapporto | 2,35:1 |
Genere | commedia, satirico |
Regia | Luigi Zampa |
Soggetto | Giuseppe D'Agata (omonimo romanzo) |
Sceneggiatura | Sergio Amidei, Alberto Sordi, Luigi Zampa |
Produttore | Bruno Turchetto |
Casa di produzione | Euro International Film, Explorer Film '58 |
Distribuzione in italiano | Euro International Film |
Fotografia | Ennio Guarnieri |
Montaggio | Eraldo Da Roma |
Musiche | Piero Piccioni |
Scenografia | Franco Velchi |
Costumi | Bruna Parmesan |
Trucco | Giulio Natalucci |
Interpreti e personaggi | |
| |
Doppiatori originali | |
|
Il dottor Guido Tersilli è un giovane neolaureato in medicina che aspira ad aprire uno studio medico a Roma. È assetato di guadagni in quanto deve capitalizzare i sacrifici fatti dalla madre vedova per farlo studiare. La convenzione con la mutua[1] appare la via più semplice per guadagnare: più mutuati si hanno più si guadagna, in quanto il mutuato, godendo di visite e medicine completamente gratuite, pretende che il medico gliene prescriva di ogni tipo, anche le più inutili.
Inizia così l'affannosa ricerca di mutuati; con alcuni stratagemmi la madre e la fidanzata Teresa riescono ad avviare l'attività di Guido. Per farsi un po' di esperienza, Tersilli lavora gratuitamente in un ospedale nel quale, grazie al suo arrivismo, riesce a entrare nelle grazie del primario e delle suore infermiere che lo aiutano indirizzandogli alcuni pazienti, al contempo si attira le ire dei colleghi a cui cerca di rubare i mutuati. Per fare il salto di qualità Guido visita il Dott. Bui, un anziano medico in fin di vita che ha raccolto nella sua carriera più di 2300 mutuati.
Venendo a sapere che i suoi colleghi di ospedale aspettano la morte di Bui per spartirsi i suoi mutuati, finge di innamorarsi della moglie Amelia: l'anziana signora crede nel suo amore e convince il marito a cedergli tutti i mutuati. Tersilli si trasferisce addirittura nel suo vecchio studio; Amelia è presente assiduamente e gli organizza il lavoro. Un giorno il medico riceve la visita a sorpresa di Teresa, che non lo vede da molto tempo. Finge anche con lei, facendole capire che ora appartiene a uno status sociale superiore al suo, e la ragazza lo lascia. In seguito alla morte del Dott. Bui, Amelia parte per un viaggio di una settimana alla volta di Nizza Monferrato, paese natale del defunto marito, per disbrigare le questioni correlate al trapasso e Tersilli, d'intesa con la madre, cambia di nuovo ambulatorio, scaricando la vedova.
Un giorno conosce Anna Maria, la bella e ricca figlia del padrone dell'appartamento in cui si è trasferito, e che ben presto decide di sposare. Guido però si sta strapazzando troppo e al ritmo di 5 minuti a visita per mutuato (arrivati ormai a più di 3100) è vittima di un collasso. Viene trasportato nello stesso ospedale in cui da volontario si era attirato le antipatie dei colleghi; come con Bui i suoi colleghi tentano di spartirsi i suoi mutuati, ma Guido esce dall'ospedale ancora convalescente e riprende l'attività eseguendo le visite da casa sua via telefono impartendo istruzioni alla propria infermiera.
Il titolo internazionale del film è "Be sick... it's free", letteralmente "Ammàlati... è gratis".
Il film è ambientato a Roma; tra i luoghi delle riprese vi sono il palazzo dell'INPS all'EUR, via Piccolomini e via del Banco di Santo Spirito 3, proprio davanti a Castel Sant'Angelo[2][3]. Gli esterni della clinica dove Guido Tersilli lavora gratuitamente, sono in realtà gli esterni del complesso Opera don Orione di Roma.
Il primo studio del dottore è al Nuovo Salario, mentre l'appartamento da cui Tersilli esegue le diagnosi da casa si trova nel quartiere Parioli.
La colonna sonora è di Piero Piccioni, con l'indimenticabile "Samba fortuna" (poi ripreso e reso scattante nella "Marcia di Esculapio" nel séguito Il prof. dott. Guido Tersilli primario della clinica Villa Celeste convenzionata con le mutue).
Nel 1981 Alvaro Vitali si è ispirato con una parodia nel film Pierino medico della SAUB, che utilizzò la stessa colonna sonora del film di Sordi.
Il film è stato selezionato tra i 100 film italiani da salvare[4].
Il film è stato il secondo maggiore incasso nella stagione cinematografica italiana 1968-69 con £ 3.032.637.000[5][6].
Il seguito esce nelle sale nel 1969 con il titolo Il prof. dott. Guido Tersilli primario della clinica Villa Celeste convenzionata con le mutue, diretto stavolta da Luciano Salce.
Altri progetti
![]() |