Il mostro di Cleveland (Cleveland Abduction) è un film televisivo del 2015 diretto da Alex Kalymnios e scritto da Stephen Tolkin. È interpretato da Taryn Manning, Raymond Cruz e Joe Morton. Il film ha debuttato il 2 maggio 2015 sul canale Lifetime.[1]
Il mostro di Cleveland | |
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Titolo originale | Cleveland Abduction |
Paese | Stati Uniti d'America |
Anno | 2015 |
Formato | film TV |
Genere | thriller, drammatico, biografico |
Durata | 88 minuti |
Lingua originale | inglese |
Rapporto | 16:9 |
Crediti | |
Regia | Alex Kalymnios |
Soggetto | dal romanzo Finding Me: A Decade of Darkness, a Life Reclaimed di Michelle Knight |
Sceneggiatura | Stephen Tolkin |
Interpreti e personaggi | |
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Doppiatori e personaggi | |
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Fotografia | Richard Wong |
Montaggio | Henk Van Eenglen |
Musiche | Tony Morales |
Scenografia | Derek R. Hill |
Costumi | Marilyn Vance |
Produttore | Nikki Taylor Fisher, David A. Rosemont, Stephen Tolkin (produttori), David Manzanaras (consulente alla produzione), Ioanna Vassiliadis (produttore associato) |
Produttore esecutivo | Judith Verno, Frank von Zerneck |
Casa di produzione | Woodridge Productions, Sony Pictures Television |
Prima visione | |
Prima TV originale | |
Data | 2 maggio 2015 |
Rete televisiva | Lifetime |
Prima TV in italiano | |
Data | 6 maggio 2018 |
Rete televisiva | Rete 4 |
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Il film narra i fatti realmente accaduti a Cleveland riguardanti il rapimento di Michelle Knight ad opera di Ariel Castro, che la tenne sequestrata per 11 anni. Basato sul libro di memorie Finding Me: A Decade of Darkness, a Life Reclaimed di Michelle Knight, che fu una delle tre vittime di sequestro del caso Ariel Castro,[2] Il film in Italia è andato in onda il 6 maggio 2018 su Rete 4[3].
Michelle Knight era una madre single di 21 anni che aveva perso la custodia di suo figlio. Il 23 agosto 2002, Michelle stava andando in tribunale per riottenerne la custodia e accettò il passaggio di un conoscente, Ariel Castro, il padre di una ragazza che Michelle conosceva. Tuttavia, Ariel rapì Michelle e la tenne prigioniera nella sua casa. Trovando la forza grazie alla sua fede in Dio e determinata a ricongiungersi con suo figlio, Michelle resistette ad Ariel, il quale rapì e violentò altre due ragazze, Amanda Berry e Georgina "Gina" DeJesus, che vennero imprigionate insieme a Michelle. Le tre ragazze divennero quindi amiche nella sventura, trattandosi come sorelle durante i loro anni in cattività.
Quando Amanda rimase incinta del figlio di Ariel, Michelle la aiutò a partorire, eseguendo anche la rianimazione cardiopolmonare sulla bambina appena nata sotto la minaccia di Ariel che l'avrebbe uccisa se la bambina di Amanda non fosse sopravvissuta. Il 6 maggio 2013, Amanda riuscì a fuggire da casa grazie al fatto che Ariel era uscito di casa dimenticando di chiudere la porta e la polizia arrivò a liberare anche le altre due donne. Michelle dovrà però fare i conti con il ricongiungimento col figlio che, durante la sua assenza, è stato adottato.
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