Il paese delle spose infelici è un film diretto da Pippo Mezzapesa del 2011, tratto dall'omonimo libro scritto da Mario Desiati e pubblicato da Arnoldo Mondadori Editore nel 2008. In Concorso Ufficiale al Festival del Cinema di Roma del 2011.
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Il paese delle spose infelici | |
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Lingua originale | italiano |
Paese di produzione | Italia |
Anno | 2011 |
Durata | 82 min |
Genere | drammatico |
Regia | Pippo Mezzapesa |
Soggetto | Mario Desiati (romanzo) |
Sceneggiatura | Pippo Mezzapesa, Antonella Gaeta, Antonio Leotti |
Produttore | Domenico Procacci |
Casa di produzione | Fandango, Rai Cinema |
Distribuzione in italiano | Fandango |
Fotografia | Michele D'Attanasio |
Montaggio | Giogiò Franchini |
Musiche | Pasquale Catalano |
Scenografia | Sabrina Balestra |
Costumi | Francesca Vecchi |
Trucco | Arianna Lumare |
Interpreti e personaggi | |
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In un ipotetico paese della Puglia, abita Francesco detto Veleno. È un ragazzino di famiglia borghese affascinato dalla vita dei suoi compagni che, per quanto provengano da famiglie umili se non indigenti, vivono in una condizione di apparente libertà e giocano in una squadra di calcio amatoriale: la Cosmica. Zazà, elemento più carismatico del gruppo, trasforma il timido e imbranato Veleno in un portiere, dandogli fiducia e accettandolo dopo alcune prove di iniziazione. Un giorno Zazà e Veleno assistono al "volo" di Annalisa dal tetto di una chiesa del paese e da quel momento in poi la loro vita cambia. La giovane, di cui nulla è dato sapere, vive in una villetta degradata fuori dal centro abitato. La ragazza abita da sola e i due amici iniziano a frequentarla fino a che sembrano innamorarsene.
Le riprese sono state effettuate nella primavera del 2011, in provincia di Taranto tra le città di Massafra e Palagiano, compresa la località di Pino di Lenne, sul mar Jonio. Si possono inoltre notare la cattedrale e la gravina di Castellaneta.
La scena iniziale del film è ambientata a Taranto con lo stabilimento siderurgico dell'Ilva sullo sfondo.
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Nel 2012 ha ricevuto il premio della miglior opera prima dal Foggia Film Festival[1].
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