Il film narra la prigionia del giovane beur[1] Malik, dall'ingresso in carcere, solo e appena maggiorenne, all'uscita sei anni più tardi, che lo vedrà completamente trasformato in un affermato boss criminale.
Ha vinto il Grand Prix Speciale della Giuria del 62º Festival di Cannes,[2] ben nove Premi César 2010, tra cui quello per il miglior film, ed è stato candidato come miglior film straniero ai Premi Oscar 2010.
Trama
Malik El Djebena è un diciannovenne francese di origine maghrebina che, nel corso della sua vita, ha conosciuto soltanto orfanotrofi e riformatori; non sa né leggere né scrivere ed è condannato a sei anni di carcere per un fallito tentativo di rapina.
In prigione, per Malik, giovane fragile e senza protezioni o amicizie, la vita si presenta subito molto dura. Il leader della mala còrsa, César Luciani, che spadroneggia indisturbato nel carcere, lo individua come il soggetto ideale al quale far compiere il delitto di un arabo di nome Reyeb, di passaggio in quel carcere, che aveva adocchiato il giovane. Malik, contro la sua volontà, è addestrato dai còrsi e coperto dai carcerieri corrotti per compiere un delitto che, non senza difficoltà, riuscirà a portare a termine.
Il fantasma di Reyeb continuerà a popolare le notti (e non solo) di Malik che intanto però, senza troppi scrupoli, entra sempre più nelle grazie di Luciani, che decide di servirsi del giovane per alcune missioni all'esterno del carcere. Malik ha intanto cominciato a studiare per imparare a leggere, stringendo una forte amicizia col suo insegnante Ryad. Allo stesso tempo diventa amico di Jordi "lo Zingaro", uno spacciatore che ha già una rete organizzata all'esterno, ma che ha bisogno di un uomo di fiducia che gli recuperi un ingente quantitativo di droga opportunamente occultato.
Così, per volontà di Luciani, che nel frattempo ha visto uscire di cella quasi tutti i suoi compagni, Malik diventa un carcerato modello e, scontata metà della pena, può usufruire di un permesso di mezza giornata. In 12 ore, il ragazzo porta a termine la delicatissima missione affidatagli dal boss còrso, incassando 5.000 euro, recuperando la droga di Jordi e organizzando con l'amico Ryad lo spaccio di stupefacenti sulla rotta Parigi-Marbella come pianificato in carcere. È la svolta.
Malik si permette addirittura di dare dei suggerimenti a Luciani per gestire il difficile rapporto con gli arabi. Nel suo secondo permesso, catapultato in aereo a Marsiglia incontra il boss arabo Brahim Lattrache, soddisfacendo così la richiesta di Luciani, ma ancor di più intessendo per sé una rete di contatti e alleanze che gli assicurano il rifiorire della sua personale attività di spaccio con Ryad, che stava incontrando difficoltà a causa della concorrenza di un malavitoso egiziano. Lattrache rimane colpito positivamente dal ragazzo, cui dà il soprannome di "profeta" avendo questi predetto l'attraversamento di un cervo, che sarebbe poi in effetti finito contro la loro auto.
Accortosi dei suoi notevoli progressi, Luciani tenta violentemente di ribadire la sua egemonia sul giovane, ma Malik, di fatto, è sempre più forte e audace. Nel terzo permesso il boss còrso gli assegna l'esecuzione del suo capo, Mercaggi, ma, anziché ucciderlo, il giovane intraprendente lo rapisce e lo informa della congiura ordita da Luciani, innescando così una cruenta guerra interna che porta i córsi all'autodistruzione e Luciani all'isolamento definitivo. Tornato in carcere, Malik è ormai un leader tra gli arabi e non riconosce più il boss che l'aveva "creato". Finalmente scontata la pena, ad aspettarlo fuori ci sono moglie e il figlio dell'amico Ryad, malato terminale, e sullo sfondo una scorta degna di un boss conclamato.
Riconoscimenti
2010 - Premio Oscar
Nomination Miglior film straniero (Francia)
2010 - Golden Globe
Nomination Miglior film straniero (Francia)
2010 - Premio BAFTA
Miglior film straniero (Francia)
2009 - European Film Awards
Miglior attore a Tahar Rahim
Nomination Miglior film (Francia)
Nomination Miglior regista a Jacques Audiard
Nomination Migliore sceneggiatura a Thomas Bidegain e Jacques Audiard
Nomination Migliore fotografia a Stéphane Fontaine
2010 - Premio César
Miglior film
Miglior regista a Jacques Audiard
Migliore attore protagonista a Tahar Rahim
Migliore attore non protagonista a Niels Arestrup
Migliore promessa maschile a Tahar Rahim
Migliore sceneggiatura originale a Thomas Bidegain e Jacques Audiard
Miglior fotografia a Stéphane Fontaine
Miglior montaggio a Juliette Welfling
Migliore scenografia a Michel Barthélémy
Nomination Migliore promessa maschile a Adel Bencherif
Nomination Migliore colonna sonora a Alexandre Desplat
Nomination Migliori costumi a Virginie Montel
Nomination Miglior sonoro a Brigitte Taillandier, Francis Wargnier e Jean-Paul Hurier
2009 - National Board of Review Awards
Miglior film straniero (Francia)
2009 - Festival di Cannes
Grand Prix Speciale della Giuria a Jacques Audiard
Nomination Palma d'oro a Jacques Audiard
2010 - David di Donatello
Nomination Miglior film dell'Unione europea a Jacques Audiard
2010 - Premio Lumière
Miglior regista a Jacques Audiard
Miglior attore a Tahar Rahim
2009 - Premio Louis-Delluc
2010 - British Independent Film Awards
Miglior film straniero (Francia)
2010 - Premio Gianni Di Venanzo
Miglior fotografia straniera a Stéphane Fontaine
Distribuzione
Italia (Il profeta): 19 marzo 2010
Note
Termine colloquiale francese con il quale si designano i cittadini francesi di origine maghrebina.
(EN) Awards 2009, su festival-cannes.fr. URL consultato il 12 luglio 2011 (archiviato dall'url originale il 20 gennaio 2012).
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