Il ritorno di Arsenio Lupin (Signé Arsène Lupin) è un film del 1959 diretto da Yves Robert.
Il ritorno di Arsenio Lupin | |
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Titolo originale | Signé Arsène Lupin |
Paese di produzione | Francia, Italia |
Anno | 1959 |
Durata | 102 min |
Dati tecnici | B/N |
Genere | commedia, giallo |
Regia | Yves Robert |
Soggetto | Maurice Leblanc |
Sceneggiatura | Jean-Paul Rappeneau, Yves Robert, Diego Fabbri |
Produttore | Alain Poiré |
Produttore esecutivo | François Chavane, Moris Ergas |
Casa di produzione | Charone, Film Costellazione Produzione, Lambor Films, Société Nouvelle des Établissements Gaumont |
Distribuzione in italiano | Cineriz |
Fotografia | Maurice Barry |
Montaggio | Gilbert Natot |
Musiche | Georges Van Parys |
Scenografia | Robert Clavel |
Costumi | Georgette Fillon |
Interpreti e personaggi | |
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Doppiatori italiani | |
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È il seguito de Le avventure di Arsenio Lupin del 1957.
Al ritorno dalla Grande Guerra Arsenio Lupin riprende la propria "attività" di ladro. Ancora una volta l'obiettivo sono dei dipinti rinascimentali. Durante il colpo alla villa di Enghien il fido La Ballu fugge portandosi via un solo dipinto. In seguito lo stesso ruba un dipinto fiammingo lasciando sul muro la firma "Arsenio Lupin". Su un treno Lupin scopre che anche la ragazza che corteggia, Aurelia, ha rubato un dipinto dello stesso genere dei primi due. Non impiega molto a capire la correlazione: i tre quadri messi vicini formano un rebus, il quale indica il nascondiglio del tesoro dell'Ordine del Toson d'oro.
Tra i luoghi scelti per le riprese vi è Firenze; in particolare vengono ripresi Palazzo Vecchio, la Fontana del Nettuno, l'Ercole e Caco e Ponte Vecchio.
Il film uscì in Francia l'11 novembre 1959; in Italia il 20 gennaio 1960.
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Questa sezione contiene «curiosità» da riorganizzare.
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Tra il tesoro dell'Ordine vengono menzionati dei veri e famosi diamanti, tra i quali:
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