Il terzo occhio è un film del 1966 diretto da James Warren (alias Mino Guerrini).
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Il terzo occhio | |
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Titolo originale | Il terzo occhio |
Lingua originale | italiano |
Paese di produzione | Italia |
Anno | 1966 |
Durata | 98 minuti |
Dati tecnici | B/N |
Genere | thriller |
Regia | James Warren |
Soggetto | Phil Young liberamente tratto da una storia di Gilles de Rais |
Sceneggiatura | Dean Craig, James Warren |
Produttore | Louis Mann |
Casa di produzione | Panda Società per L'Industria Cinematografica |
Distribuzione in italiano | Medusa Film |
Fotografia | Sandy Deaves |
Montaggio | Donna Christie |
Musiche | Frank Mason Frank Mason |
Scenografia | Mario Chiari |
Trucco | Julian Laurens |
Interpreti e personaggi | |
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Il giovane conte Mino vive con la madre e la cameriera gelosa Martha in un castello in campagna. Pochi giorni prima del matrimonio con la bella Laura, questa muore in un incidente d'auto e poco dopo la madre viene uccisa. Mino perde sempre di più la testa e successivamente uccide alcuni giovani ragazze. Marta lo ama e copre le sue azioni. Un giorno, però, la sorella più giovane di Laura, Daniela, giunge al castello. La follia di Mino aumenta ulteriormente.
Il soggetto del film è del produttore Ermanno Donati, che è accreditato con il nome Phil Young.[1] I crediti della pellicola riportano che la trama è basata sul famoso assassino seriale francese Gilles de Rais, ma questo è immaginario.[1] Il film è entrato in produzione nel giugno 1965.[1] È stato girato a Villa Parisi, in provincia di Roma.[1]
Il main title della pellicola è lo stesso di Lo spettro, diretto da Riccardo Freda nel 1963, e la cui colonna sonora era composta da Francesco De Masi.
Il terzo occhio ha riscontrato problemi con la censura italiana all'epoca della sua uscita.[2] Il 28 febbraio 1966 il film è stato respinto in quanto ritenuto "contrario alla morale pubblica".[2] La censura ha anche osservato che "oltre a diverse scene di nudo femminile quasi integrale e rapporti eccessivamente espliciti, il film presenta episodi di necrofilia, primi piani di scene orribili con sangue e violenza brutale, presentate con vero sadismo e un'insistenza prolungata che trasmette senso di compiacimento da parte dei produttori".[2] La pellicola è stata successivamente distribuita nei cinema italiani dalla Medusa Film l'11 giugno 1966.[3] Il film ha incassato complessivamente 72 milioni di lire a livello nazionale.[3]
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