Tre americani giungono a Orano nel 1947. Port Moresby e sua moglie Kit sono accompagnati dal loro amico George Tunner in un viaggio che li porterà in profondità nel deserto del Sahara. Tunner osserva: "Probabilmente siamo i primi turisti che sbarcano qui dopo la guerra", e Kit risponde: "Noi non siamo turisti. Siamo viaggiatori". Mentre Tunner pensa di tornare a casa in un paio di settimane, Port e Kit hanno progettato di fermarsi un anno o due.
I tre organizzano un viaggio verso l'interno, cui si uniscono anche Mrs. Lyle, scrittrice di viaggi, e suo figlio Eric. C'è una certa competizione tra Tunner e Port, che è geloso, anche se per primo tradisce la moglie con una prostituta araba. Port fa di tutto per liberarsi di Tunner, che nel frattempo ha dormito con sua moglie, e proseguire il viaggio da solo con lei, ma contrae il tifo e muore in un forte della legione straniera francese, lasciando Kit da sola. Lei si unisce ad una carovana guidata da Belqassim, un giovane nomade, e attraversa il Sahara per arrivare infine in Niger, nel villaggio dove il nomade vive.
Belqassim prende Kit come amante e la rinchiude in una gabbia sul tetto della capanna, mal sopportata dalle mogli del nomade. Nel villaggio viene presto considerata come una straniera, a cui si nega persino il cibo. Kit subisce violenze e finisce in un ospedale con suore europee, dove viene rintracciata dall'ambasciata americana, frequentemente sollecitata da Tunner. Kit viene riportata a Tangeri, dove tutto era iniziato, ma inizialmente evita di incontrare Tunner. Nella scena finale torna nel suo vecchio hotel e qualcuno, il narratore, le chiede fuori campo se si era persa. Lei risponde di sì.
Cameo
Lo scrittore Paul Bowles, dal cui romanzo è tratto il film, ha una piccola parte nel film nel ruolo di se stesso.
Distribuzione
Il film è stato presentato in anteprima mondiale il 15 novembre del 1990 a Parigi,[1][2] per poi essere distribuito nelle sale cinematografiche italiane il mese successivo.[3] È uscito il 12 dicembre 1990 negli USA (The Sheltering Sky)[4] e il 14 dicembre 1990 in Italia[5].
Ciak d'oro come miglior manifesto per Renato Casaro.[6]
Critica
«... un drammatico percorso mentale, una caduta libera nel vuoto interiore dei personaggi... pecca di letterarietà... ma la glacialità tutta occidentale con cui Bertolucci vede il Nordafrica è anche un segno di onestà intellettuale... le immagini già viste e scontate racchiudono il senso profondamente tragico del film...» **½[7]
Note
Tutto il mondo al tè di Bertolucci, in La Stampa, n.267, 1990, p.1.
Stregati dal Sahara, in L'Unita, n.269, 1990, p.19.
Spettacolo,cultura e varietà - Prime Visioni Torino, in La Stampa, n.292, 1990, p.10.
(EN) Openings, in New York Magazine, vol.23, n.49, 1990, p.90.
Prime visioni Roma, in L'Unita, n.294, 1990, p.28.
Enrico Lancia, Ciak d'oro, su books.google.it. URL consultato il 13/04/20.
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