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Il volto (Ansiktet) è un film svedese del 1958 diretto da Ingmar Bergman.

Il volto
Primissimo piano di Max von Sydow
Titolo originaleAnsiktet
Lingua originalesvedese
Paese di produzioneSvezia
Anno1958
Durata100 min
Dati tecniciB/N
Generedrammatico
RegiaIngmar Bergman
SoggettoIngmar Bergman
SceneggiaturaIngmar Bergman
ProduttoreAllan Ekelund
Casa di produzioneSvensk Filmindustri
FotografiaGunnar Fischer
MontaggioOscar Rosander
MusicheErik Nordgren
ScenografiaP. A. Lundgren
CostumiGreta Johansson e Manne Lindholm
TruccoBörje Lundh e Nils Nittel
Interpreti e personaggi
  • Max von Sydow: Albert Emanuel Vogler
  • Ingrid Thulin: Manda Vogler
  • Gunnar Björnstrand: dottor Vergerus
  • Naima Wifstrand: nonna Vogler
  • Bengt Ekerot: Johan Spegel
  • Bibi Andersson: Sara
  • Gertrud Fridh: Ottilia Egerman
  • Lars Ekborg: Simson
  • Toivo Pawlo: prefetto Starbeck
  • Erland Josephson: console Egerman
  • Åke Fridell: Tubal
  • Sif Ruud: Sofia Garp
  • Oscar Ljung: Antonsson, lo stalliere
  • Ulla Sjöblom: Henrietta Starbeck
  • Axel Düberg: Rustan, giovane servitore
  • Birgitta Pettersson: Sanna
Doppiatori italiani
  • Giuseppe Rinaldi: Albert Emanueleuel Vogler
  • Rina Morelli: Manda Vogler
  • Emilio Cigoli: dottor Vergerus
  • Lydia Simoneschi: nonna Vogler
  • Gualtiero De Angelis: Johan Spegel
  • Maria Pia Di Meo: Sara
  • Dhia Cristiani: Ottilia Egerman
  • Massimo Turci: Simson
  • Giorgio Capecchi: prefetto Starbeck
  • Pino Locchi: console Egerman
  • Carlo Romano: Tubal
  • Franca Dominici: Sofia Garp
  • Renato Turi: Antonsson, lo stalliere
  • Wanda Tettoni: Henrietta Starbeck
  • Cesare Barbetti: Rustan, giovane servitore
  • Fiorella Betti: Sanna

Il film ottenne nel 1959 il premio speciale della giuria alla Mostra di Venezia e il Premio Pasinetti, come opera migliore della rassegna.


Trama


In un tardo pomeriggio gravido di tempesta, nel luglio dell'anno 1846, una grossa diligenza è ferma al margine di uno stradale appena fuori di Stoccolma.[1] Un gruppo di girovaghi guidati dall'illusionista Vogler è diretto in città con la loro carrozza. Nella compagnia di Vogler (seguace del mesmerismo) c'è la moglie Manda, travestita da ragazzo con il nome di Aman, l'anziana nonna e Tubal, mentre alla guida della carrozza c'è il giovane Simons. Alla dogana la compagnia viene fermata e accompagnata a un palazzo per ordine della polizia. Al palazzo si trovano due amanti della magia, il console Egerman con la moglie Ottilia, e il dottor Vergerus, un medico di Stato scientista e positivista.

Vergerus inizia ad interrogare Vogler e lo accusa di curare i malati con il magnetismo utilizzando così le dubbie teorie di Mésmer. Vogler non può rispondere perché risulta essere muto, così Tubal risponde per lui. Vergerus sfida Vogler a provare su di lui i suoi poteri magici, ma nulla accade. Intanto il capo della polizia dà l'autorizzazione alla compagnia di mettere in scena uno spettacolo, a patto che venga fatta il mattino dopo una dimostrazione preliminare. Gli ospiti vengono intanto invitati a cena nella cucina con la servitù.

Il console e il medico fanno una scommessa: il vincitore sarà colui che riuscirà a dimostrare che esistono delle forze soprannaturali. Tubal nel frattempo offre a Sara e Sanna, le due giovani serve, e alla cuoca Sofia un filtro d'amore, ma Sofia, senza bisogno di alcun filtro, gli dà appuntamento mentre Sara, corteggiata da Simson, fa l'amore con lui in lavanderia. Viene intanto preparata la lanterna magica da Vogler e da sua moglie mentre Vergerus scopre Manda senza travestimento e le offre ospitalità ma senza il marito. Vogler arriva e percuote il medico.

Più tardi, mentre Vogler e sua moglie sono a letto, costui parla e confida alla moglie il suo odio verso la gente del palazzo. Il mattino dopo viene fatta la prova dello spettacolo ma viene scoperto il trucco della levitazione, in seguito però la moglie del capo della polizia riesce ad essere ipnotizzata e, sotto ipnosi, dice cose molto spiacevoli nei confronti del marito. Viene poi legato con una catena immaginaria il servo Antonsson che, al termine dell'esperimento aggredisce Vogler che cade a terra e tutti lo credono morto.

Vogler, che ha finto di essere morto, viene portato in soffitta in attesa dell'autopsia, ma si rivela alla moglie e le chiede di chiudere la porta della soffitta dopo che Vergerus sarà entrato. Così viene fatto e Vergerus, rimasto solo con il presunto cadavere, viene terrorizzato da un occhio che spunta da un calamaio. Mentre corre alla porta per uscire si accorge che è chiusa e gli cadono gli occhiali, che si frantumano. I nervi gli stanno completamente per cedere quando interviene Manda che prega il marito di non infierire oltre. Vergerus, che si accorge che il cadavere che stava per sezionare era quello del povero alcolizzato, e capisce di essere stato umiliato.

Vogler è uscito così vincitore, ma alla fine si umilia chiedendo a Vergerus del denaro per sé e per la compagnia; quest'ultimo si vanta così di aver vinto la scommessa. Vengono preparati i bagagli per partire ma Tubal decide di rimanere con Sofia, mentre Sara si aggrega a Simson e ai girovaghi. Al momento della partenza arriva la polizia, non con l'intenzione di arrestarli, ma di invitarli a tenere uno spettacolo per il re. Vogler accetta ma con atteggiamento dignitoso e altero e la comitiva si dirige allegra verso il palazzo reale.


Analisi del film


Si trova nel film, come fa osservare Ernesto G. Laura[2] che vede in Vergerus "l'Europa scettica e positivista del primo Ottocento", in Ottilia "la donna illusa dai miti del romanticismo" e in Starbeck "il cinico capo della polizia dei regimi assolutisti", una critica alla società borghese. Bergman risulta quindi anche un esperto antropologo, visto che riesce nell'intento di riprodurre un'interessantissima galleria di campionari umani, attentamente studiati dal suo amato primo piano.


Note


  1. Ingmar Bergman. Quattro film. Einaudi.Torino 1961. p.225
  2. Ernesto G. Laura, Il primo Bergman: faticosa nascita di uno stile, in "Bianco e nero" n. 8/9, 1964

Bibliografia



Collegamenti esterni


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На других языках


[de] Das Gesicht

Das Gesicht (Originaltitel: Ansiktet) ist ein in Schwarzweiß gedrehtes schwedisches Filmdrama von Ingmar Bergman aus dem Jahr 1958.

[en] The Magician (1958 film)

Ansiktet (lit. Swedish: "The Face"), also released as The Magician, is a 1958 Swedish film written and directed by Ingmar Bergman, starring Max von Sydow and Ingrid Thulin. The plot follows a traveling magician named Albert Vogler, whose allegedly supernatural live shows are challenged by the skeptical population of a small village.

[es] El rostro (película de 1958)

El rostro (Ansiktet en su título original)[1] es una película sueca de 1958[2] escrita y dirigida por Ingmar Bergman.[3] Destaca en la trayectoria del realizador por su estética expresionista en una historia repleta de connotaciones fantasmagóricas y misteriosas.[4]
- [it] Il volto

[ru] Лицо (фильм, 1958)

«Лицо» (швед. Ansiktet) — художественный фильм 1958 года шведского режиссёра Ингмара Бергмана.



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