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Italia a mano armata è un film poliziottesco italiano diretto da Marino Girolami (con lo pseudonimo Franco Martinelli) nel 1976.

Italia a mano armata
I titoli di testa del film
Titolo originaleItalia a mano armata
Paese di produzioneItalia
Anno1976
Durata97 min
Generepoliziesco
RegiaMarino Girolami
SoggettoVincenzo Mannino, Maurizio Merli
SceneggiaturaVincenzo Mannino
ProduttoreEdmondo Amati, Maurizio Amati
Casa di produzioneNew Film Production s.r.l.
Distribuzione in italianoFida Cinematografica
FotografiaFausto Zuccoli
MontaggioVincenzo Tomassi
MusicheFranco Micalizzi
ScenografiaAntonio Visone
CostumiSilvana Scandariato
TruccoPietro Tenoglio
Interpreti e personaggi
  • Maurizio Merli: commissario Betti
  • John Saxon: Jean Albertelli
  • Raymond Pellegrin: commissario Arpino
  • Toni Ucci: Raffaele Cacace
  • Mirella D'Angelo: Luisa
  • Sergio Fiorentini: Salvatore Mancuso
  • Aldo Barberito: maresciallo Ferrari
  • Massimo Vanni: Massimo Fabbri
  • Stelio Candelli: Forestieri
  • Maurizio Mattioli: un carcerato
  • Nello Pazzafini: un carcerato
  • Enzo Andronico: Antonio Boretti
  • Carlo Valli: Rocchi
  • Fortunato Arena: Carlo Morel
  • Marcello Monti: Torri
  • Daniele Dublino: Luzzi
  • Adolfo Lastretti: Lazzari
  • Attilio Dottesio: vittima del furto
  • Giovanni Vannini: magistrato che arresta Betti
  • Philip Dallas: direttore del carcere
Doppiatori originali
  • Pino Locchi: commissario Betti
  • Pino Colizzi: Jean Albertelli
  • Giuseppe Rinaldi: commissario Arpino
  • Vittoria Febbi: Luisa
  • Massimo Giuliani: Massimo Fabbri
  • Luciano De Ambrosis: Forestieri
  • Arturo Dominici: Antonio Boretti
  • Glauco Onorato: Carlo Morel
  • Gianni Marzocchi: Luzzi
  • Manlio De Angelis: Lazzari
  • Bruno Persa: magistrato che arresta Betti
  • Gianfranco Bellini: direttore del carcere

Il film costituisce l'ultimo capitolo della cosiddetta Trilogia del commissario.


Trama


Il commissario Betti, stavolta in servizio a Torino, ben coadiuvato dal maresciallo Ferrari, è sulle tracce di una banda composta da quattro banditi, che nel capoluogo piemontese ha sequestrato un piccolo scuolabus su cui viaggia una mezza dozzina di bambini, diretti a scuola. A seguito di una telefonata fatta da uno dei rapitori alla madre di uno dei bambini rapiti, si scopre che tale chiamata proviene dalla periferia di Milano. Betti quindi si reca nel capoluogo lombardo, dove ritrova il commissario Arpino, suo amico e figura più saggia e prudente, che lo aiuterà nelle indagini.

Un membro della banda, Mancuso, tenta grossolanamente di stuprare una ragazza nei pressi del nascondiglio dove i banditi si sono rifugiati con i bambini, venendo così denunciato e rintracciato e consentendo alla polizia di scovare la banda e quindi facendo fallire il piano.
Qualche tempo dopo questi è rinvenuto carbonizzato nella propria macchina; intanto due banditi (Torri e Luzzi) vengono catturati da Betti, al termine di uno spettacolare inseguimento che ha inizio all'Ortomercato, passando per il Naviglio e conclusosi all'Idroscalo, non prima che, dalla macchina dei banditi in fuga, Luzzi indirizzi a una pattuglia della polizia che si era aggiunta all'inseguimento una raffica di Sten che, colpendo gli agenti a bordo, finisce in acqua, mentre il terzo, rintracciato presso il suo alloggio, per sfuggire alla cattura, si schianta con l'auto contro un albero, morendo sul colpo. Convinto, pur non avendone le prove, che ad organizzare il sequestro dei bambini sia stato l'uomo d'affari milanese nonché trafficante di droga Jean Albertelli, concentra le sue attenzioni su quest'ultimo.
Si reca perciò a Genova, dove però finisce in carcere a causa di un tranello tesogli dal boss Albertelli. Uscito di prigione riesce a catturare il milanese; questi tuttavia riesce a scappare e a raggiungere l'aeroporto, dove viene tuttavia ucciso da alcuni banditi durante una sparatoria, che vengono a loro volta presi nella retata del commissario.
Il film sembra concludersi con il lieto fine di un appuntamento tra il commissario Betti e la sorella dell'unico bambino morto durante il sequestro, ma la scena si conclude drammaticamente con il commissario che viene apparentemente ucciso da una raffica di mitra sparata da un'automobile in corsa.


Collegamenti ad altre pellicole



Distribuzione


Il film è stato distribuito nei cinema italiani il 27 novembre 1976, con la censura che impose il divieto alla visione ai minori di 14 anni.


Accoglienza



Incassi


Il film risultò il 60° miglior incasso registrato in Italia nella stagione cinematografica 1976-77.[1]


Critica



Note


  1. Stagione 1976-77: i 100 film di maggior incasso, su hitparadeitalia.it. URL consultato il 19 gennaio 2017.

Voci correlate



Collegamenti esterni


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[en] Special Cop in Action

Special Cop in Action (Italian: Italia a mano armata, lit. 'Italy at gunpoint') is a 1976 Italian poliziottesco film directed by Marino Girolami, here credited as Franco Martinelli.[2] The film is the final chapter in the Girolami's trilogy about Commissioner Betti, after Violent Rome and Violent Naples.
- [it] Italia a mano armata



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