Italiani a Rio è un film commedia italiano, diretto da Michele Massimo Tarantini.
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Italiani a Rio | |
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Titolo originale | Italiani a Rio |
Paese di produzione | Italia |
Anno | 1987 |
Durata | 95 min |
Genere | commedia, erotico |
Regia | Michele Massimo Tarantini |
Soggetto | Michele Massimo Tarantini |
Sceneggiatura | Michele Massimo Tarantini |
Fotografia | Mario Lommi |
Montaggio | Eugenio Alabiso |
Musiche | Franco Campanino |
Scenografia | Oscar Capponi |
Interpreti e personaggi | |
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Doppiatori italiani | |
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Tre impiegati di banca vanno in viaggio-premio a Rio de Janeiro, ognuno con uno scopo, e pieni di aspettative erotiche. Uno, Romolo, cerca avventure, il secondo, Michele, di trovare uno zio e di vincere le sue inibizioni, il terzo, Andrea, di ingaggiare Betania, una campionessa di pallavolo, protetta però da un allenatore/fidanzato muscoloso e geloso. Il film si regge su tre gag, ripetute con poche variazioni.
Romolo conosce a memoria i numeri di telefono di tante ragazze brasiliane che sono state con amici suoi: quando le contatta esse gli promettono un incontro, ma prima lo sfiancano con qualche attività sportiva, così che al momento di arrivare al dunque, l'uomo esausto finisce inesorabilmente in bianco.
Michele è allergico alle donne e quando ne trova una nei paraggi inizia a starnutire. Cercando lo zio brasiliano trova uno strano napoletano residente a Rio, che lo porta a casa sua, una sorta di bordello, dove sarà "curato" da un gruppo di avvenenti ragazze ma dovrà soddisfare anche la robusta "titolare".
Andrea è alla ricerca della pallavolista, ma viene sempre messo in fuga dal suo fidanzato-energumeno di colore, che lui soprannomina "gianduiotto". Sognando la bella sportiva finisce sempre in qualche nascondiglio che lo fa arrivare in casa del gelosissimo Salvatore Giuffrida, la cui moglie segregata non aspetta altro che un uomo con cui fare l'amore. Giuffrida, che si scopre anche presidente della banca per cui i tre lavorano, lo trova sempre, lo insegue con una rivoltella, gli spara e fa cilecca.
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