Kamikazen - Ultima notte a Milano è un film del 1988 di Gabriele Salvatores. Si tratta d'una libera trasposizione del dramma Comedians dell'inglese Trevor Griffiths, tra l'altro già portata in scena dallo stesso Salvatores - coadiuvato dal duo Gino e Michele per quanto ne riguardano traduzione ed adattamento - in uno spettacolo del Teatro dell'Elfo nel 1985.
Kamikazen - Ultima notte a Milano | |
---|---|
![]() | |
Lingua originale | italiano |
Paese di produzione | Italia |
Anno | 1988 |
Durata | 98 min |
Genere | commedia |
Regia | Gabriele Salvatores |
Soggetto | Trevor Griffiths (dramma Comedians)[1] |
Sceneggiatura | Gabriele Salvatores, Enzo Monteleone |
Produttore | Maurizio Totti, Sandro Parenzo |
Casa di produzione | Colorado Film Production |
Fotografia | Fernando Ciangola |
Montaggio | Sergio Montanari |
Musiche | Fred Bongusto |
Costumi | Daniela Verdenelli |
Interpreti e personaggi | |
|
Nella Milano di fine anni ottanta, sei comici dilettanti e disperati vengono chiamati dal loro agente giocodipendente per una serata: ridotto infatti quasi sul lastrico a causa d'una cattiva puntata alle corse dei cavalli, il manager Corallo s'inventa una storia per convincerli a sborsare una quota di 100.000 lire a testa per ritagliarsi uno spazio all'interno d'una serata del Bounty Club, uno squallido e malfamato locale notturno della città, dove a suo dire sarà presente un responsabile di Drive in, celeberrimo varietà televisivo dell'epoca, in cerca di nuovi talenti da lanciare nel programma; i sei avranno dunque 24 ore per preparare i propri numeri, sperando di sfondare e dare finalmente una svolta alle loro vite. Nel frattempo Corallo contatta Colombo, titolare del club, accordandosi per la somma di 500.000 lire da farsi assegnare per far esibire i propri protetti, con la quale potrà pagare i suoi debiti.
Da qui in poi viene dunque rappresentata la giornata, prima della fatidica sera al Bounty, d'ognuno dei sei comici: Vincenzo Amato, che si divide tra una moglie napoletana grassa e depressa ed un'amante, frequentata perlopiù in fugaci incontri amorosi tra le cassette di frutta del mercato generale dove lavora, che lo preme affinché faccia qualcosa per sistemare la sua doppia vita ed ufficializzare il loro rapporto; il duo Gino e Achille che, litigando praticamente su tutto e tutti, gestiscono una modesta trattoria fintanto che non avranno modo di sfondare, paventando anche di come si "libereranno" in tal caso del loro inetto e disonesto agente (sono infatti quelli che più di tutti si mostrano scettici sul provino al Bounty); il napoletano Nicola Minichino il quale, d'alcuni anni ormai che langue nel capoluogo lombardo in cerca del successo nel mondo dello spettacolo, scarsamente integratosi al Nord e perciò sempre triste e solo, medita sul fatto di ritornarsene a casa qualora non dovesse riuscire, intrecciando frattanto una certa intesa con la trascurata moglie di Vincenzo; Antonio Pesci gestisce una sala giochi e sogna la celebrità, volendo pure staccarsi dal giro di favori e dipendenze con una banda criminale con la quale è indebitato; ed infine Walter Zappa, un caustico e confusionario fattorino un po' punk, impiegato alla stazione Centrale, che passa il suo tempo tra la fidanzata Marta, che gli rinfaccia spesso la sua immaturità nella vita e nel lavoro, un travestito di nome Ettore, le chiacchiere e le gare sui muletti elettrici con i colleghi (specie col pseudomistico Davide, contro il quale perde sempre), la sala giochi di Pesci e l'amico ingenuo e romantico Bruno, col quale rischierà pure di guastarne l'amicizia a causa d'una sua fugace tresca imbastita inconsapevolmente con una donna di cui l'amico s'è del tutto cotto (e che si scoprirà poi essere per di più una prostituta).
Arriva finalmente la serata al Bounty e, per puro caso, tra il pubblico del locale è presente per davvero una responsabile di Drive In, tal Caterina De Lellis. Come previsto, ognuno dei comici tiene il proprio numero: soltanto Vincenzo e Pesci la spunteranno, firmando un contratto con De Lellis, mentre gli altri, pur ritirandosi senz'altro con una delusione in più, avranno comunque modo di svoltare ognuno le proprie vite; Michele e la moglie di Vincenzo, da cui la donna ha ormai maturato il proposito di troncarne il rapporto (soprattutto alla luce della considerazione che Vincenzo ha veramente di lei, emersa nel numero incentrato sulla sua vita coniugale), si mettono assieme e decidono di partire per Napoli, Gino e Achille danno il benservito a Corallo, rinfacciandogli tutte le sue mancanze nei loro confronti, per rimettersi però in mano ad un altro agente truffaldino conosciuto durante la serata, che millanta addirittura degli inesistenti rapporti con Woody Allen ed altre figure hollywoodiane, ed infine Walter che, ricongiuntosi con Bruno dopo la comune contesa amorosa (per cui ha tra l'altro troncato, pur senza darsene troppo a patirne, con la fidanzata), s'imbatte per la strada proprio col collega Davide, il quale - senza riuscirci - era venuto per assistere al suo numero, con cui improvvisa una gara a piedi, stavolta vincendo e proclamandosi ironicamente "il comico più veloce di Milano".
Nel film vi sono diverse comparse di altri volti noti del cabaret milanese. Appaiono infatti Aldo Baglio e Giovanni Storti, all'epoca semplicemente un duo e in seguito componenti del famoso trio Aldo, Giovanni e Giacomo (Aldo è uno dei clienti nella scena del ristorante di Bebo Storti, mentre Giovanni è il maresciallo dei Carabinieri che interroga in caserma Paolo Rossi e Laura Ferrari); Gino e Michele appaiono in due momenti separati del film, Michele Mozzati interpreta lo spettatore nel night che dà in prestito un orologio d'oro a Bebo Storti e Renato Sarti per il loro numero di magia, mentre Luigi Vignali è uno degli ascoltatori dell'aneddoto sgurz di David Riondino in Stazione Centrale. Il regista della pellicola Gabriele Salvatores interpreta l'improvvisato cliente di Isabella nel diurno della stazione. Diego Abatantuono compare nella scena iniziale all'ippodromo mentre Raul Cremona e Valerio Staffelli sono i mafiosi che offrono la loro "protezione" ad Antonio per la sua sala giochi. Bebo Storti è accreditato nei titoli d'apertura come Alberto Storti, suo vero nome all'anagrafe, mentre Aldo Baglio e Valerio Staffelli non compaiono negli accrediti.
Il film del 2021 Comedians, diretto dallo stesso Salvatores, è di fatto un parziale remake di questo film, essendo ispirato all'omonimo dramma di Trevor Griffiths.
![]() |