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La calda notte dell'ispettore Tibbs (In the Heat of the Night) è un film del 1967 diretto da Norman Jewison, con Sidney Poitier e Rod Steiger. È basato sull'omonimo romanzo di John Ball (1965).

La calda notte dell'ispettore Tibbs
Virgil Tibbs (Sidney Poitier) con Bill Gillespie (Rod Steiger) in una scena
Titolo originaleIn the Heat of the Night
Lingua originaleinglese
Paese di produzioneStati Uniti d'America
Anno1967
Durata109 min
Rapporto1,85:1
Generepoliziesco, drammatico
RegiaNorman Jewison
SoggettoJohn Ball (romanzo)
SceneggiaturaStirling Silliphant
ProduttoreWalter Mirisch
Casa di produzioneThe Mirisch Corporation
Distribuzione in italianoDear Film
FotografiaHaskell Wexler
MontaggioHal Ashby
MusicheQuincy Jones
ScenografiaPaul Groesse, Robert Priestley
CostumiAlan Levine
TruccoDel Armstrong
Interpreti e personaggi
  • Sidney Poitier: Virgil Tibbs
  • Rod Steiger: Bill Gillespie
  • Warren Oates: Sam Wood
  • Lee Grant: Leslie Colbert
  • Larry Gates: Eric Endicott
  • James Patterson: Purdy
  • Scott Wilson: Harvey Oberst
  • Quentin Dean: Delores
  • Anthony James: Ralph Henshaw
  • William Schallert: sindaco
  • Matt Clark: Packy Harrison
  • Arthur Malet: Ted Ulam
  • Beah Richards: Mama Caleba
Doppiatori italiani
  • Corrado Gaipa: Bill Gillespie
  • Pino Locchi: Virgil Tibbs
  • Ferruccio Amendola: Sam Wood
  • Rosetta Calavetta: Leslie Colbert
  • Giulio Panicali: Eric Endicott
  • Sergio Tedesco: Purdy
  • Massimo Turci: Ralph Henshaw
  • Cesare Barbetti: Harvey Oberst
  • Flaminia Jandolo: Delores
  • Carlo Alighiero: sindaco
  • Gianfranco Bellini: Ted Ulam

Nel 2002 è stato scelto per la conservazione nel National Film Registry della Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti.[1] Nel 2007 l'American Film Institute l'ha inserito al 75º posto della classifica dei 100 migliori film americani di tutti i tempi (nella classifica originaria del 1998 non era presente).[2]


Trama


Sparta, piccola cittadina dello stato del Mississippi, nel profondo Sud degli Stati Uniti. L'agente Sam Wood, durante un normale giro di ispezione, rinviene il cadavere di Mr. Colbert, un industriale del nord degli USA intenzionato ad investire nel luogo. Il capo della polizia locale Bill Gillespie gli ordina di perlustrare la cittadina alla ricerca di tipi sospetti.

Poco dopo Wood conduce alla centrale di polizia un uomo di colore trovato nella sala d'aspetto della stazione ferroviaria che leggeva un libro; l'uomo ha nel portafogli una quantità di denaro inusuale per un nero, secondo il metro di misura locale. Gillespie accusa esplicitamente l'uomo dell'omicidio, salvo scoprire che si tratta dell'ispettore Virgil Tibbs, uno dei migliori elementi della squadra omicidi di Filadelfia. Tibbs non apprezza affatto il trattamento razzista di Gillespie, e non vede l'ora di andarsene, ma il suo capo, al telefono, gli ingiunge di dare una mano all'inesperta polizia locale. Gillespie, dapprima restio ad accettare l'aiuto dell'uomo, gli chiede poi di esaminare il cadavere.

Mentre Tibbs è intento ad analizzare il corpo, Gillespie e i suoi uomini catturano un nuovo presunto colpevole, tale Harvey Oberst, che è trovato in possesso del portafoglio di Colbert. Al mattino in centrale irrompe Gillespie dichiarando il caso chiuso, e chiedendo a Tibbs di lasciare la città, visto che il suo aiuto non è più richiesto. Tibbs è invece convinto del contrario, dato che le sue analisi dimostrano che l'omicida è destrimane, mentre Oberst è mancino. Gillespie, infuriato anche dal fatto che il detective non voglia consegnargli i risultati dell'autopsia, lo fa rinchiudere in cella con Oberst, dove constata che l'uomo ha un alibi per l'ora della morte. Tibbs dopo poco viene rilasciato e invitato nuovamente ad andarsene.

Gillespie si reca poi dal sindaco, che lo convince ad avvalersi dell'abilità del poliziotto di colore perché potrebbe solo aiutare le indagini, ma non averne il merito finale, e anche perché la signora Colbert ha minacciato di non far costruire la fabbrica già prevista dal marito se Tibbs non si fosse occupato dell'indagine. A malincuore Gillespie si reca alla stazione e riesce a convincere Tibbs a rimanere, facendo leva sulla prospettiva di dare una lezione morale al razzismo di Sparta e sul fatto che la fabbrica porterebbe posti di lavoro anche per i neri.

Alcune tracce di una felce nell'automobile di Colbert convincono Tibbs a fare visita a Eric Endicott, coltivatore di cotone, uomo retrogrado e razzista, nonché principale antagonista di Colbert. Quando Endicott si rende conto del motivo delle domande di Tibbs lo schiaffeggia, venendone ricambiato. Usciti dalla villa Gillespie cerca di convincere Tibbs ad andarsene dalla città, preoccupato delle possibili ritorsioni degli abitanti del paese, e infatti poco dopo lo salva da un'aggressione da parte di alcuni uomini.

Le indagini proseguono fino a quando Gillespie arresta il suo subalterno Wood con l'accusa di essere l'omicida, dopo aver scoperto che l'uomo la sera precedente ha versato in banca 600 dollari. Contemporaneamente arriva in centrale Purdy, fratello di Delores, ragazza sedicenne famosa nella cittadina perché ama farsi vedere nuda alla finestra. Delores racconta di essere stata messa incinta da Wood. L'episodio fa balenare la soluzione del caso nella mente di Tibbs, che in un drammatico finale riesce a scoprire che il responsabile della gravidanza e dell'uccisione di Colbert per rubargli i soldi necessari all'aborto è il nevrotico e razzista barista Ralph.

Chiuso il caso Tibbs se ne torna a Filadelfia; alla stazione a salutarlo c'è Gillespie: nonostante gli attriti iniziali, tra i due ora è nato rispetto reciproco e amicizia.


Riconoscimenti


  • 1968 - Premio Oscar
    • Miglior film a Walter Mirisch
    • Miglior attore protagonista a Rod Steiger
    • Migliore sceneggiatura non originale a Stirling Silliphant
    • Miglior montaggio a Hal Ashby
    • Miglior sonoro alla Samuel Godwyn SSD
    • Nomination Migliore regia a Norman Jewison
    • Nomination Miglior montaggio sonoro a James Richard
  • 1968 - Golden Globe
    • Miglior film drammatico
    • Miglior attore in un film drammatico a Rod Steiger
    • Migliore sceneggiatura a Stirling Silliphant
    • Nomination Migliore regia a Norman Jewison
    • Nomination Miglior attore in un film drammatico a Sidney Poitier
    • Nomination Miglior attrice non protagonista a Quentin Dean
    • Nomination Miglior attrice non protagonista a Lee Grant
  • 1967 - Premio BAFTA
    • Miglior attore straniero a Rod Steiger
    • BAFTA speciale a Norman Jewison
    • Nomination Miglior film a Norman Jewison
    • Nomination Miglior attore straniero a Sidney Poitier
  • 1967 - Kansas City Film Critics Circle Award
    • Miglior attore protagonista a Rod Steiger
  • 1967 - New York Film Critics Circle Award
    • Miglior film
    • Miglior attore protagonista a Rod Steiger
  • 1968 - American Cinema Editors
    • Nomination Miglior montaggio a Hal Ashby
  • 1968 - Directors Guild of America
    • Nomination Migliore regia a Norman Jewison
  • 1968 - Edgar Award
    • Migliore sceneggiatura a Stirling Silliphant
  • 1968 - Grammy Award
    • Nomination Miglior colonna sonora a Quincy Jones
  • 1968 - Laurel Award
    • Miglior film
    • Miglior performance maschile a Rod Steiger
    • Nomination Miglior performance maschile a Sidney Poitier
  • 1968 - National Society of Film Critics Award
    • Miglior attore protagonista a Rod Steiger
    • Migliore fotografia a Haskell Wexler
  • 1969 - Sant Jordi Award
    • Miglior film straniero a Norman Jewison
    • Miglior attore protagonista a Rod Steiger
  • 1968 - Writers Guild of America
    • Nomination Migliore sceneggiatura a Stirling Silliphant

AFI's 100 Years


Una battuta del film ("Mi chiamano SIGNOR Tibbs!", "They call me Mister Tibbs!" in lingua originale) è stata inserita nel 2005 nella lista delle 100 migliori citazioni cinematografiche di tutti i tempi stilata dall'American Film Institute, nella quale figura al 16º posto[3]. Il film compare inoltre al 21º posto della lista, sempre stilata dall'AFI, dei 100 film da applausi[4].


Brani musicali non originali


È inserita nella colonna sonora la canzone Foul Owl on the Prowl di Boomer & Travis.


Sequel cinematografici e TV


Il film fu seguito da ben due sequel: They Call Me MISTER Tibbs! (titolo italiano: Omicidio al neon per l'ispettore Tibbs) del 1970 e The Organization (titolo italiano: L'organizzazione sfida l'ispettore Tibbs) del 1971.

Fu in seguito tratto un serial tv: In the Heat of the Night, trasmesso in Italia con il titolo L'ispettore Tibbs.


Note


  1. (EN) Librarian of Congress Adds 25 Films to National Film Registry, su loc.gov, Library of Congress, 17 dicembre 2002. URL consultato il 6 gennaio 2012.
  2. (EN) AFI's 100 Years... 100 Movies - 10th Anniversary Edition, su afi.com, American Film Institute. URL consultato il 12 ottobre 2014.
  3. (EN) American Film Institute, AFI's 100 YEARS...100 MOVIE QUOTES, su afi.com. URL consultato il 15 dicembre 2019.
  4. (EN) 100 Most Inspiring American Movies, su filmsite.org. URL consultato il 15 dicembre 2019.

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Collegamenti esterni


Controllo di autoritàVIAF (EN) 209078966 · LCCN (EN) no2016120944 · BNF (FR) cb16459948c (data)
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На других языках


[en] In the Heat of the Night (film)

In the Heat of the Night is a 1967 American mystery drama film directed by Norman Jewison. It is based on John Ball's 1965 novel of the same name and tells the story of Virgil Tibbs, a Black police detective from Philadelphia, who becomes involved in a murder investigation in a small town in Mississippi. It stars Sidney Poitier and Rod Steiger, and was produced by Walter Mirisch. The screenplay was written by Stirling Silliphant.
- [it] La calda notte dell'ispettore Tibbs

[ru] Полуночная жара (фильм)

«Душной южной ночью» («Полуночная жара»; англ. In the Heat of the Night — «В разгар ночи»; 1967) — криминальная драма режиссёра Нормана Джуисона с Сидни Пуатье и Родом Стайгером в главных ролях, экранизация одноимённого романа Джона Болла (1965), повествующего о расовых предрассудках, американском образе жизни и морали 1950-60-х годов.



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