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La giusta causa (Just Cause) è un film del 1995 diretto da Arne Glimcher. È ispirato al romanzo omonimo di John Katzenbach, ma liberamente riadattato.

«Ci sono i poliziotti neri per farti ancora più nero... si chiama affermazione etnica»

(Bobby Earl a Paul)
La giusta causa
Una scena del film
Titolo originaleJust Cause
Lingua originaleInglese
Paese di produzioneStati Uniti d'America
Anno1995
Durata102 min
Generethriller, drammatico
RegiaArne Glimcher
SoggettoJohn Katzenbach (romanzo)
SceneggiaturaJeb Stuart, Peter Stone
ProduttoreArne Glimcher, Lee Rich, Steve Perry
Produttore esecutivoSean Connery
    Casa di produzioneWarner Bros.
    FotografiaLajos Koltai
    MontaggioWilliam M. Anderson, Armen Minasian
    Effetti specialiMichael Meinardus
    MusicheJames Newton Howard
    ScenografiaPatrizia Von Brandenstein, Dennis Bradford
    CostumiAnn Roth, Gary Jones
    TruccoScott Eddo
    Interpreti e personaggi
    • Sean Connery: Paul Armstrong
    • Laurence Fishburne: sceriffo Tanny Brown
    • Kate Capshaw: Laurie Prentiss Armstrong
    • Blair Underwood: Bobby Earl Ferguson
    • Ed Harris: Blair Sullivan
    • Christopher Murray: detective T.J. Wilcox
    • Ruby Dee: Evangeline
    • Scarlett Johansson: Katie Armstrong
    • Liz Torres: Dolores Rodriguez
    • Hope Lange: Libby Prentiss
    • Kevin McCarthy: Phil Prentiss
    Doppiatori italiani
    • Osvaldo Ruggieri: Paul Armstrong
    • Francesco Pannofino: sceriffo Tanny Brown
    • Isabella Pasanisi: Laurie Prentiss Armstrong
    • Marco Mete: Bobby Earl
    • Antonio Sanna: Blair Sullivan
    • Dario Penne: detective T.J. Wilcox
    • Miranda Bonansea: Evangeline
    • Domitilla D'Amico: Katie Armstrong
    • Franca Lumachi: Dolores Rodriguez
    • Cristina Grado: Libby Prentiss
    • Sandro Iovino: Phil Prentiss

    Trama


    Paul Armstrong, un professore liberale di Harvard ed ex avvocato di successo e oppositore della pena capitale, è convinto da una donna anziana di colore a recarsi in Florida per indagare e dimostrare l'innocenza del nipote Bobby Earl Ferguson. Questi, otto anni prima, era stato accusato di avere stuprato e ucciso una ragazzina di dieci anni, Joanie Shriver. Ferguson dice ad Armstrong di essere stato indotto a una falsa confessione dal detective afroamericano Tanny Brown con la violenza, giocando alla roulette russa.

    Ferguson continua ad affermare la sua innocenza e convince Armstrong a occuparsi del suo caso per non finire sulla sedia elettrica. Armstrong, su suggerimento di Ferguson, scopre che l'omicidio è stato commesso da Blair Sullivan, un serial killer in attesa di esecuzione nel braccio della morte. Secondo Ferguson, Sullivan, con l'uso di criptici indizi biblici, si accuserebbe dell'omicidio della giovane, rivelando anche la posizione del coltello usato per uccidere la ragazza. Armstrong e Brown si recano sul posto, dove Armstrong chiede a Brown di recuperare il coltello, in quanto è lui l'ufficiale di polizia. Brown cerca di convincere Armstrong ad abbandonare l'indagine. Armstrong scopre allora perché Brown è così determinato a tenere Ferguson in prigione: la ragazza assassinata era la migliore amica della figlia di Brown. Con una nuova testimonianza e con l'arma del delitto, Ferguson ottiene un nuovo processo e viene assolto. Successivamente, il governatore autorizza l'esecuzione di Sullivan.

    A casa, Armstrong riceve una chiamata da Sullivan, che afferma di avere un ultimo indizio da condividere, ma prima vuole che Armstrong faccia visita ai suoi genitori per portargli l'addio del figlio. Arrivato a casa, Armstrong vede vari oggetti religiosi, prima di trovare i loro corpi in decomposizione. Tornato alla prigione, Sullivan gli dice che lui e Ferguson hanno fatto un patto: Ferguson avrebbe ucciso i genitori di Sullivan in cambio della libertà, poiché Sullivan avrebbe poi rivendicato la responsabilità dell'omicidio della ragazza, commesso in realtà da Ferguson. Armstrong chiede perché fosse necessario per il loro piano, e Sullivan risponde che era "la chiamata di Bobby Earl": Armstrong infatti sarebbe molto più credibile nello stabilire i verdetti di Ferguson o Sullivan. Armstrong, arrabbiato per il raggiro subito, mente a Sullivan dicendogli che i suoi genitori sono vivi e che "lo perdonano", facendo così infuriare il killer. Successivamente, viene portato con la forza dalle guardie sulla sedia elettrica, dove viene giustiziato.

    Armstrong e Brown perseguono Ferguson, poiché l'avvocato sospetta che Ferguson abbia rapito sua moglie e sua figlia. La motivazione di Ferguson si rivela essere il desiderio di vendetta verso la moglie di Armstrong, Laurie: era lei la pubblica accusa in un precedente processo per stupro contro di lui. Ferguson dice di essere stato assolto per un problema tecnico ma che è stato brutalizzato e castrato in carcere, oltre a essere cacciato da Cornell e aver perso una borsa di studio: un fatto, questo, che ha rovinato così la sua vita e il suo futuro.

    Nelle paludi locali, Armstrong trova sua moglie e sua figlia in una piccola baracca, dove appare subito Ferguson. I piani di Ferguson includono in qualche modo lo stupro e poi l'omicidio della moglie e della figlia di Armstrong per poi fare sparire i cadaveri. In un momento critico, Brown riappare (dopo essere stato attaccato e apparentemente ucciso da Ferguson). Lui e Armstrong si uniscono, riuscendo a ferire Ferguson, che cade in acqua e viene mangiato da un alligatore. La famiglia di Armstrong è così salva.


    Produzione


    Per la produzione del film sono stati investiti circa 27 milioni di dollari.[1] In un primo momento, Will Smith era stato considerato per il ruolo di Bobby Earl Ferguson.[2]


    Accoglienza



    Pubblico


    Il film ha incassato 36,8 milioni di dollari al botteghino globale.[3]


    Critica


    Sull'aggregatore Rotten Tomatoes il film riceve il 26% delle recensioni professionali positive con un voto medio di 4,4 su 10 basato su 10 critiche.[4]


    Note


    1. (EN) Just Cause (1995) - Financial Information, su The Numbers. URL consultato l'11 luglio 2021.
    2. (EN) Just Cause (1995) - IMDb. URL consultato l'11 luglio 2021.
    3. (EN) Just Cause, su Box Office Mojo. URL consultato l'11 luglio 2021.
    4. (EN) Just Cause (1995). URL consultato l'11 luglio 2021.

    Altri progetti



    Collegamenti esterni


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    На других языках


    [de] Im Sumpf des Verbrechens

    Im Sumpf des Verbrechens (Just Cause) ist ein US-amerikanischer Thriller von Arne Glimcher aus dem Jahr 1995. Das Drehbuch von Peter Stone und Jeb Stuart beruht auf einem Roman von John Katzenbach.

    [en] Just Cause (film)

    Just Cause is a 1995 American crime thriller film directed by Arne Glimcher and starring Sean Connery and Laurence Fishburne. It is based on John Katzenbach's novel of the same name.
    - [it] La giusta causa

    [ru] Справедливый суд

    «Справедливый суд» (англ. Just Cause) — кинофильм. Экранизация произведения, автор которого — Джон Катценбах.



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