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La lunga notte del '43 è un film del 1960 diretto da Florestano Vancini.

La lunga notte del '43
Le vittime dell'eccidio del 15 dicembre 1943, in una scena del film
Lingua originaleitaliano
Paese di produzioneItalia
Anno1960
Durata106 min
Dati tecniciB/N
rapporto: 1,37:1
Generedrammatico
RegiaFlorestano Vancini
SoggettoGiorgio Bassani (racconto Una notte del '43)
SceneggiaturaEnnio De Concini, Pier Paolo Pasolini, Florestano Vancini
ProduttoreAntonio Cervi, Alessandro Jacovoni
Casa di produzioneAjace Film, Euro International Film
Distribuzione in italianoEuro International Film
FotografiaCarlo Di Palma
MontaggioNino Baragli
Effetti specialiEsplovit di G. Stacchini
MusicheCarlo Rustichelli
ScenografiaCarlo Egidi
CostumiPier Luigi Pizzi
TruccoTea Boggiato
Interpreti e personaggi
  • Belinda Lee: Anna Barilari
  • Gabriele Ferzetti: Franco Villani
  • Enrico Maria Salerno: Pino Barilari
  • Gino Cervi: Carlo Aretusi detto Sciagura
  • Andrea Checchi: farmacista
  • Nerio Bernardi: avv. Attilio Villani
  • Loris Bazzocchi: Vincenzi
  • Raffaella Pelloni: Ines Villani
  • Alice Clements: Blanche, moglie di Franco
  • Carlo Di Maggio: console Bolognesi
  • Isa Querio: moglie avv. Villani
  • Silla Bettini: uomo senza documenti
  • Tullio Altamura: camerata
  • Romano Ghini: camerata
  • Mario Bellini: camerata
  • Gabriele Toth: camerata
  • Franco Cobianchi: Fanelli
  • Cesare Martignoni: camerata
  • Nino Musco: camerata
Doppiatori originali
  • Lydia Simoneschi: Anna Barilari
  • Giuseppe Rinaldi: farmacista
  • Franco Volpi: console Bolognesi

Il soggetto è liberamente tratto dal racconto Una notte del '43 della raccolta Cinque storie ferraresi, libro con il quale Giorgio Bassani vinse il Premio Strega nel 1956.

Si tratta dell'esordio come regista per Vancini.

Il film è stato selezionato tra i 100 film italiani da salvare.[1]


Trama


In una Ferrara avvolta in un clima freddo, reso ancor più tetro dal fantasma di una guerra ormai persa, nel novembre del 1943 il dottor Pino Barilari, titolare dell'omonima farmacia presso la quale ha per anni lavorato prima che una malattia venerea lo consumasse riducendolo all'invalidità, dalla finestra della sua abitazione scruta la monotona vita cittadina, facendosi beffa di chiunque passi sotto il suo sguardo.

Franco Villani (Gabriele Ferzetti) e Anna Barilari (Belinda Lee).
Franco Villani (Gabriele Ferzetti) e Anna Barilari (Belinda Lee).

La bella e giovane Anna, moglie di Barilari, incontra per caso Franco, suo spasimante prima dell'infelice matrimonio che la costringe ad una vita da reclusa. La fiamma tra i due si riaccende e Franco, scappato dopo l'8 settembre e costantemente a rischio di cadere nelle maglie del rastrellamento, pare sinceramente interessato alla conturbante Anna.

Sul corso principale di Ferrara, sotto gli occhi vigili di Barilari, si consuma una tragedia: l'inquietante e diabolico Carlo Aretusi, detto "Sciagura", ambisce a sostituire il federale fascista di Ferrara, console Mario Bolognesi, da lui ritenuto un imbelle burocrate. Attraverso un'imboscata ordita da Aretusi e portata a termine dal fido Vincenzi, Bolognesi viene eliminato.

Subito a Ferrara accorrono le squadre fasciste da altre città, inviate direttamente da Verona, dove si sta svolgendo il congresso costitutivo del Partito Fascista Repubblicano. Su indicazione di Aretusi vengono arrestati, come capri espiatori, alcuni antifascisti ferraresi e tra questi l'avvocato Villani, padre di Franco.

Gli antifascisti vengono fucilati nella notte resa fredda e deserta dal clima rigido, il coprifuoco ed il terrore, proprio davanti al muretto del Castello Estense e sotto gli occhi di Barilari, sveglio e davanti alla sua finestra, che assiste impotente prima al massacro e poi al ritorno di Anna, reduce da una notte passata con Franco.

Carlo Aretusi (Gino Cervi) e Pino Barilari (Enrico Maria Salerno).
Carlo Aretusi (Gino Cervi) e Pino Barilari (Enrico Maria Salerno).

Anna, consapevole che Barilari ha visto tutto, gli chiede di denunciare l'accaduto gridandogli in faccia il suo disprezzo e la sua felicità ritrovata nella nuova relazione; fugge poi da Franco per raccontargli che esiste un testimone dell'assassinio di suo padre, ma Franco prima la tratta con freddezza poi, davanti alla prospettiva di conoscere la verità, la scaccia.

Anna torna a casa sconvolta, giusto in tempo per scorgere che Aretusi ha fatto visita a suo marito. L'intento di "Sciagura" è di sapere se Barilari ha visto l'accaduto ma, forse per proteggere la moglie, l'ex farmacista nega. Anna, inconsapevole del drammatico colloquio fra i due, nota solo un cenno che Aretusi fa dalla strada a Barilari e, ritenendolo uno squallido gesto d'intesa, rifiuta di salire e cambia direzione. Solamente il farmacista che lavora con lei, e che da sempre ne è segretamente innamorato, tenta di dissuaderla dall'abbandonare la sua casa, ma ogni sforzo è inutile, e la bella signora Barilari se ne va per sempre, sentendosi delusa da tutti e sconfitta.

Anni dopo Franco, fuggito e poi sposatosi all'estero, torna a Ferrara e, preso atto della morte di Barilari sin da prima della fine della guerra, cerca invano Anna della quale nessuno sa più nulla, anzi, il nuovo titolare della farmacia neanche sapeva che Barilari fosse sposato. Incontra casualmente Aretusi proprio di fronte alla lapide che ricorda il sacrificio di suo padre e, davanti ai modi gentili dell'ex gerarca, risponde con altrettanta gentilezza stringendogli la mano. Quando la moglie gli chiede chi fosse quell'anziano, Franco risponde che era un capo del fascio locale ma che riteneva "non avesse mai fatto nulla di male". Franco continua a scegliere quindi di non sapere, rimanendo indifferente anche di fronte alla sua tragedia familiare e fugge, ancora una volta e forse per sempre, da Ferrara.


Accoglienza


Opera prima di Vancini che risente della sua formazione neorealista intrisa però di quell'intimismo che verrà definito francese e che caratterizzerà il regista ferrarese, procurandogli accuse di riflusso che esploderanno anni dopo in quello che egli considererà il suo film più importante: Le stagioni del nostro amore.[senza fonte]

La lunga notte del '43 anticipa il filone dei film denuncia/inchiesta degli anni '60 e '70 di cui lo stesso Vancini sarà protagonista con La banda Casaroli, La violenza: quinto potere, Il delitto Matteotti, Bronte - Cronaca di un massacro che i libri di storia non hanno raccontato e con il televisivo La piovra 2.


Critica


"Esordienti così preparati non possono che fare del bene al nostro cinema (...) La materia qui è rovente, ma il tratto asciutto e calcolatissimo (...) Quando non avesse altro, il film costituirebbe una salutare lezione di memoria per quanti (...) non vogliono darsi il disturbo di ricordare. Un finale amaro suggella bene il forte film."[2]


Note


  1. Rete degli Spettatori
  2. Luigi Pestelli, "Stampa Sera", 29 settembre 1960, su cinematografo.it, Cinematografo.it. URL consultato il 20 febbraio 2009 (archiviato dall'url originale il 16 febbraio 2009).

Voci correlate



Altri progetti



Collegamenti esterni


Portale Cinema
Portale Seconda guerra mondiale

На других языках


[de] Die lange Nacht von 43

Die lange Nacht von 43 (Originaltitel: La lunga notte del ’43. DDR-Kinotitel: Die Nacht von Ferrara) ist ein Film von Florestano Vancini aus dem Jahr 1960 in Anlehnung an die Erzählung „In einer Nacht des Jahres 1943“ von Giorgio Bassani.

[en] Long Night in 1943

Long Night in '43 (Italian: La Lunga Notte del '43) is an Italian film of 1960 set in Ferrara, in the Italian Social Republic German puppet state during the late stages of the Second World War. It was directed by Florestano Vancini and adapted by Vancini, Ennio De Concini and Pier Paolo Pasolini from a short story by Giorgio Bassani. The film stars Enrico Maria Salerno, Gino Cervi, Belinda Lee, Gabriele Ferzetti and Andrea Checchi.
- [it] La lunga notte del '43



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