La morte viene dal pianeta Aytin (Snow Devils nella edizione statunitense) è un film di fantascienza del 1967 diretto e prodotto da Antonio Margheriti sotto lo pseudonimo di Anthony M. Dawson. È stata la quarta e ultima[1] pellicola pubblicata del cosiddetto "quartetto Gamma Uno"[1] (dal nome della stazione spaziale usata come ambientazione), una serie di quattro film a basso costo girati contemporaneamente da Margheriti per il mercato statunitense.[2]
La morte viene dal pianeta Aytin | |
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Paese di produzione | Italia |
Anno | 1967 |
Durata | 90 min |
Genere | fantascienza |
Regia | Anthony Dawson |
Soggetto | Renato Rossetti, Ivan Reiner |
Sceneggiatura | Renato Moretti, Ivan Reiner |
Casa di produzione | Mercury Film International |
Fotografia | Riccardo Pallotini |
Montaggio | Otello Colangeli |
Musiche | Angelo Francesco Lavagnino |
Scenografia | Piero Poletto |
Interpreti e personaggi | |
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Doppiatori italiani | |
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In un'epoca futura la Terra è invasa dagli abitanti di un lontano pianeta del sistema solare. Il loro aspetto è pauroso: sono infatti pelosi come degli yeti ed hanno i capelli di colore blu. Lo scopo per il quale sono scesi sulla terra è quello di eliminarne tutti gli abitanti. La difesa dei terrestri è affidata ad un pugno di coraggiosi e lo scontro perché la catastrofe non avvenga sarà duro e senza quartiere.[3]
Il film fu prodotto con costi assai ridotti dalla Mercury Film International per conto della Metro Goldwyn Mayer, assieme ad altri tre (I criminali della galassia, I diafanoidi vengono da Marte e Il pianeta errante) girati contemporaneamente da Margheriti nel giro di dodici settimane, sfruttando stesse scenografie e la maggior parte del cast. Inizialmente realizzati per il mercato televisivo statunitense,[2] con l'intento di dare vita a un nuovo genere "made in Italy" (dopo quello spaghetti western) economico, differenziandosi dai lungometraggi americani ad elevato budget. Il ciclo è rimasto noto come Quartetto Gamma Uno dal nome dell'immaginaria stazione spaziale usata come ambientazione. Per il resto, le quattro storie sono completamente diverse tra loro e i protagonisti dei primi due film cambiano nei successivi.[1]
Tutto il cast italiano era accreditato con pseudonimi anglosassoni, per dare l'impressione che si trattasse di un film statunitense.
Negli Stati Uniti il film fu distribuito con i titoli Devil Men from Space e Snow Devils. Il titolo di lavorazione italiano era invece I diavoli dello spazio.
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