La orca è un film del 1976, diretto da Eriprando Visconti.
La orca | |
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Una scena del film | |
Paese di produzione | Italia |
Anno | 1976 |
Durata | 90 min |
Genere | drammatico, erotico |
Regia | Eriprando Visconti |
Soggetto | Eriprando Visconti, Roberto Gandus |
Sceneggiatura | Eriprando Visconti, Roberto Gandus, Lisa Morpurgo |
Produttore | Marcello D'Amico |
Distribuzione in italiano | Stefano Film |
Fotografia | Blasco Giurato |
Montaggio | Franco Arcalli |
Effetti speciali | Luciano Anzelotti |
Musiche | Federico Monti Arduini |
Scenografia | Francesco Vanorio |
Interpreti e personaggi | |
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Tre amici organizzano il sequestro di Alice, studentessa liceale, membro di un'altolocata famiglia lombarda.la mattina del sequestro Alice percorre la stessa strada che porta alla scuola, non fa in tempo a raggiungere l'Istituto che la macchina dei balordi le si piazza davanti, due di loro scendono dal sedile posteriore e, nascosti da un passamontagna, afferrano la ragazza e con la forza la fanno entrare in macchina. Tutto avviene in un lampo sotto gli occhi dei compagni che si trovano proprio davanti all entrata della scuola a pochi metri dal punto del rapimento.La macchina si allontana dalla città e finisce in campagna, più precisamente nei pressi di un casolare abbandonato. In questo luogo Alice viene legata ad un vecchio letto. Uno dei rapitori, Michele, è incaricato di tenerla costantemente sotto la massima sorveglianza.
Se, inizialmente, la ragazza è costretta ad accettare le attenzioni di Michele, col tempo sarà lei a rendere succube l'uomo.
La polizia individua e circonda l'abitazione: il criminale, impaurito, consegna la sua pistola alla giovane, che uccide il ragazzo senza il minimo rimorso. Le autorità si assumono la responsabilità, scagionando così Alice dal delitto commesso.
Il film accenna alcuni temi del romanzo Horcynus Orca di Stefano D'Arrigo.[1]
Nel cast compaiono i nomi di Michele Placido e Flavio Bucci, all'epoca attori ancora emergenti.
Quasi tutto il lungometraggio è ambientato nelle zone limitrofe di Pavia. Girato in appena 5 settimane, viene prodotto con un budget limitato, di appena 40 milioni di lire (equivalente a circa 20 000 euro).[2]
Ottenendo un ottimo riscontro di pubblico, Visconti realizza l'anno seguente il seguito Oedipus orca.
Uscito nelle sale italiane a partire dal 19 febbraio del 1976, venne vietato ai minori di 18 anni. Per un breve periodo fu addirittura sequestrato dal Tribunale di Roma. Soltanto nel 2006, tramite una revisione ministeriale, è stato abbassato il limite di età a 14 anni.[3]
Edito in home video, è presente nelle principali piattaforme streaming.
La orca incassò più di un miliardo di lire. É stato il più grande successo commerciale del regista.[4]
La critica si divise all'epoca. Giovanni Grazzini si espresse favorevolmente, sottolineando come «Eriprando Visconti ha avuto ragione di trascurare i luoghi comuni del film d'azione e di puntare sulle tensioni psicologiche».[5] Di parere opposto, Morando Morandini: «Nel cimentarsi ancora con la cronaca nera, E. Visconti, nipote di Luchino, ha combinato un maldestro pastrocchio in cui il basso costo è soltanto un'attenuante generica».[6]
Col tempo, il film è stato riscoperto e apprezzato dai fan del cinema di genere. La rivista Nocturno lo considera un cult movie.[7]
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