Il film ripercorre in chiave allegorica ed onirica la carriera artistica di Gustav Mahler.
L'azione principale si svolge nel 1911, a bordo di un treno. Il direttore d'orchestra, dopo varie tournée, decide di recarsi a Vienna, insieme a sua moglie. Durante il lungo tragitto, il protagonista rivive i momenti più belli e quelli più tristi della vita, spesso associati da incubi o visioni.
Produzione
Ken Russell decise di dirigere il film dopo aver visto e criticato aspramente Morte a Venezia[1] (che viene esplicitamente citato in una scena).
Il budget a disposizione per il suddetto lungometraggio fu di circa 200 000 dollari.[2]
Alcune scene in esterno sono state girate nel Lake District.
L'attore feticcio Oliver Reed, spesso protagonista nelle pellicole del cineasta inglese, compare solo in un piccolo cameo.[3]
Distribuzione
È uscito nelle sale cinematografiche europee ad aprile del 1974.
Ha avuto una edizione home video con lingua italiana.
Critica
Paolo Mereghetti giudica La perdizione come un bio-movie stravolto, ricco di numerose scene kitsch che rimandano alle copertine e vignette di Life.[4]
John Anderson di Variety reputa la pellicola come un esperimento deformato, costituito da elementi simbolici.[5]
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