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La prova generale[1] è un film del 1968 scritto e diretto da Romano Scavolini.

La prova generale
Titolo italiano del film
Lingua originaleitaliano
Paese di produzioneItalia
Anno1968
Durata77 min
Generedrammatico
RegiaRomano Scavolini
SoggettoRomano Scavolini
SceneggiaturaRomano Scavolini
ProduttoreEnzo Nasso
Produttore esecutivoRoberto Nasso
FotografiaGiulio Albonico
MontaggioLuciano Cavalieri
Effetti specialiGlauco Morosini
MusicheEgisto Macchi
Interpreti e personaggi
  • Guido Alberti
  • Gigi Ballista
  • Lou Castel
  • Guy Heron
  • Lidija Jurakic
  • Margherita Lozano
  • Annik Morice
  • Alberto Senarica
  • Silky Shelton
  • Leopoldo Trieste
  • Frank Wolff: il finto cieco
  • Gabriella Boccardo
  • Lela Cattaneo
  • Carlo Cecchi
  • Sarah Di Nepi
  • Alessandro Haber
  • Ciro Moglioni
  • Mirella Panfili
  • Luigi Tani
  • Emiliano Tolve
  • Laura Troschel
  • Joseph Valdambrini
  • Valentino Zeichen

Trama


Il film non ha una trama lineare. Delle scene, per lo più frammentarie e non necessariamente in ordine cronologico, coinvolgenti un gruppo di giovani amici vengono accostate tra di loro. Costoro «provano la loro vita e vivono la loro recita, senza poter mai debuttare veramente».[2] Tra le scene più lunghe vi sono quelle in cui un ragazzo chiede alla sua fidanzata se è felice e, dato che questa dice di non saperlo, le snocciola dei dati sullo sfruttamento dei paesi occidentali nei confronti del Terzo Mondo; un giovanotto di colore è mostrato di fronte ad una parete bianca, mentre una voce fuori campo parla della condizione disagiata riservata alla sua razza; un giovane si procura una pistola da un armaiolo e prova un fucile al tirassegno; una coppia ha un'accesa discussione, in un cimitero d'automobili, sull'interruzione della gravidanza della donna; un'altra coppia parla di un incidente stradale che ha provocato; un finto cieco con un accento straniero, venditore di schedine, intrattiene i giovani seduti al tavolino di un bar con gesti e racconti molto enfatici; un'altra coppia ha un discorso sulla maternità e sulla responsabilità che comporta in una villaggio western abbandonato; un figlio va a trovare la madre in manicomio, che non lo riconosce; una donna legge un monologo che contiene una dichiarazione d'amore alle spalle di uno schermo sul quale scorrono le immagini del film A mosca cieca dello stesso Scavolini; il gruppo si ritrova al cimitero dove cade a terra al rumore di spari. Riunendo le confessioni di alcuni dei giovani già visti si comprende che uno di loro si è suicidato nel bagno di casa, che uno si è dato alla latitanza e un altro di loro, interrogato dalle forze dell'ordine, l'ha involontariamente fatto trovare.


Riprese


Il film è stato girato a Roma. Tra i vari luoghi, si riconoscono la sede del Ministero degli Esteri, la Tomba del Milite Ignoto, la spiaggia di Ostia.[2]


Controversie


Il film fu bocciato dalla commissione censoria che vi ravvisò cinque ipotesi di reato: istigazione alla violenza, oltraggio alla patria, oltraggio al Milite Ignoto, oltraggio alla religione e blasfemia.[2] Con visto censura n.57361 del 12 dicembre 1970 fu vietato ai minori di 18 anni.[3]


Riconoscimenti


Al film fu riconosciuto nel 1973 il Premio di Qualità del Ministero del turismo e dello spettacolo come migliore film dell'anno a pari merito con Il fascino discreto della borghesia di Luis Buñuel.[2]


Distribuzione


A causa dei giudizi censori sul film, inizialmente poté essere proiettato solo a non più di quindici spettatori maggiorenni per volta.[2] Solo nel 1976 poté avere una regolare distribuzione nelle sale.


Note


  1. Nei titoli di testa si trova scritto con tutte le iniziali maiuscole, La Prova Generale.
  2. Bruno Di Marino, Prove generali di cinema espanso, fascicolo allegato al cofanetto DVD Romano Scavolini. A mosca cieca; La prova generale; L'amore breve [Lo stato d'assedio], RaroVideo, CG Entertainment, Campi Bisenzio.
  3. Cofanetto DVD Romano Scavolini. A mosca cieca; La prova generale; L'amore breve [Lo stato d'assedio], RaroVideo, CG Entertainment, Campi Bisenzio, 2015.

Collegamenti esterni


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