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La religiosa (La religieuse) è un film del 2013 diretto da Guillaume Nicloux.

La religiosa
Suzanne (Pauline Étienne) in una scena del film
Titolo originaleLa religieuse
Lingua originalefrancese
Paese di produzioneFrancia, Belgio, Germania
Anno2013
Durata112 min
Rapporto1,85:1
Generedrammatico
RegiaGuillaume Nicloux
SoggettoDenis Diderot
SceneggiaturaGuillaume Nicloux, Jérôme Beaujour
ProduttoreBenoît Quainon
Produttore esecutivoSylvie Pialat, Nicole Ringhut
Casa di produzioneLes Films du Worso, Belle Époque Films, Versus Production
Distribuzione in italianoOfficine UBU
FotografiaYves Cape
MontaggioGuy Lecorne
MusicheMax Richter
ScenografiaOlivier Radot
CostumiAnaïs Romand
TruccoRaphaële Thiercelin
Interpreti e personaggi
  • Pauline Étienne: Suzanne Simonin
  • Isabelle Huppert: madre superiora di Saint-Eutrope
  • Louise Bourgoin: suor Christine
  • Martina Gedeck: madre di Suzanne
  • Françoise Lebrun: madame de Moni
  • Agathe Bonitzer: suor Thérèse
  • Alice de Lencquesaing: suor Ursule
  • Gilles Cohen: padre di Suzanne
  • Marc Barbé: padre Castella
  • François Négret: sig. Manouri
  • Lou Castel: barone de Lasson
  • Pierre Nisse: marchese de Croismare
  • Fabrizio Rongione: padre Morante
Doppiatori italiani
  • Valentina Favazza: Suzanne Simonin
  • Franca D'Amato: madre superiora di Saint-Eutrope
  • Elisabetta Spinelli: suor Christine
  • Cristina Boraschi: madre di Suzanne
  • Vittoria Febbi: madame de Moni
  • Benedetta Ponticelli: suor Thérèse
  • Gea Riva: Suor Ursule
  • Stefano Mondini: padre di Suzanne
  • Pasquale Anselmo: padre Castella
  • Francesco Meoni: sig. Manouri
  • Stefano De Sando: barone de Lasson
  • Flavio Aquilone: marchese de Croismare
  • Simone D'Andrea: padre Morante

Secondo adattamento dell'omonimo romanzo di Denis Diderot dopo Suzanne Simonin, la religiosa, diretto da Jacques Rivette nel 1966, è stato presentato in concorso alla 63ª edizione del Festival di Berlino e al Chicago International Film Festival. Protagonista della pellicola è Pauline Étienne.


Trama


Francia, XVIII secolo. La sedicenne Suzanne è spinta dalla famiglia a prendere i voti contro la sua volontà. All'inizio resiste alle regole del convento e cerca di sfuggire al percorso religioso che le è stato imposto, ma presto scopre di essere figlia illegittima e di dover scontare la colpa materna. L'unico conforto è una madre superiora anziana e comprensiva che però muore improvvisamente e viene sostituita da suor Christine, una donna intransigente e crudele. Suzanne viene trasferita in un altro convento dove continua a combattere per riconquistare la sua libertà.


Produzione



Riprese


Le riprese del film sono state effettuate tra Germania e Francia. Tra le location il Monastero di Bronnbach e il Monastero di Maulbronn nel Baden-Württemberg, il Castello di Passage nel dipartimento dell'Isère, la Certosa di Pierre-Châtel a Virignin e il Castello di Fléchères a Fareins nel dipartimento dell'Ain.[1]


Distribuzione


Dopo l'anteprima del 10 febbraio 2013 al Festival di Berlino e la proiezione al Rendez-vous with French Cinema di New York del 1 marzo, il film è uscito nelle sale francesi e belghe il 20 marzo 2013.[2]

Sempre nel 2013 è stato presentato al Montreal World Film Festival (26 agosto), al Festival du Film Français d'Helvétie di Bienne (19 settembre), al Chicago International Film Festival (15 ottobre), al Festival del cinema di Stoccolma (8 novembre) e al French Cinepanorama Film Festival di Hong Kong (20 novembre).[2]


Date di uscita



Critica


Il sito Metacritic assegna al film un punteggio di 51 su 100 basato su 4 recensioni, mentre il sito Rotten Tomatoes riporta il 75% di recensioni professionali con un giudizio positivo, con un voto medio di 5,9 su 10.[3][4]

Dave Calhoun del magazine Time Out ha giudicato il film "misurato e sensibile", notando però che «manca dell'assoluto orrore claustrofobico di film come Magdalene»,[5] mentre Catherine Shoard di The Observer lo ha definito «un ritratto emozionante e onesto della solitudine della fede così come della mancanza di fede».[6]

Jordan Mintzer, che su The Hollywood Reporter ha definito il film «complessivamente affascinante, anche se non così originale», ha evidenziato la prova dell'attrice belga Pauline Étienne, «la cui rappresentazione studiata di un giovane badessa ribelle dovrebbe lanciarla verso altri ruoli da protagonista in futuro». Nel complesso Mintzer parla di un prodotto "ben confezionato" e di "contributi tecnici superbi", tra cui la fotografia di Yves Cape e i costumi di Anais Romand».[7]

Giudizi negativi sono stati espressi da Anna Maria Pasetti, che sul Fatto Quotidiano ha scritto: «Nonostante la presenza di eminenti attrici, il film soffre di didascalismo, piattezza e banalità registiche»,[8] e dal critico Boyd van Hoeij che sulla rivista Variety ha giudicato il regista «incapace di infondere al materiale alcuna tensione... usa tutti i trucchi di mise-en-scene del libro in modo molto accademico». Tra gli aspetti positivi sono stati evidenziati i costumi, le scenografie e la colonna sonora di Max Richter.[9]

La pellicola è stata giudicata positivamente dalla commissione di valutazione film della Conferenza Episcopale Italiana, secondo cui «il copione restituisce i fremiti e le paure di un periodo storico lontano, senza scacciare i pur flebili punti di contatto con alcune realtà a noi contemporanee. Un approccio asciutto e ben controllato per un film che, dal punto di vista pastorale, è da valutare come consigliabile, problematico e adatto per dibattiti».[10]


Riconoscimenti


Pauline Étienne al Festival di Berlino 2013
Pauline Étienne al Festival di Berlino 2013

Note


  1. La religiosa - Filming Locations, su imdb.com, www.imdb.com. URL consultato il 4 aprile 2017.
  2. La religiosa - Release Info, su imdb.com, www.imdb.com. URL consultato il 4 aprile 2017.
  3. The Nun, su metacritic.com, www.metacritic.com. URL consultato il 4 aprile 2017.
  4. La religieuse (The Nun), su rottentomatoes.com, www.rottentomatoes.com. URL consultato il 4 aprile 2017.
  5. The Nun (La Religieuse), su timeout.com, www.timeout.com. URL consultato il 6 aprile 2017.
  6. The Nun - review, su theguardian.com, www.theguardian.com. URL consultato il 6 aprile 2017.
  7. The Nun (La Religieuse): Berlin Review, su hollywoodreporter.com, www.hollywoodreporter.com. URL consultato il 6 aprile 2017.
  8. La religiosa, su Cinedatabase, Rivista del cinematografo. URL consultato il 6 aprile 2017.
  9. Review: "The Nun", su variety.com, www.variety.com. URL consultato il 6 aprile 2017.
  10. La religiosa, su cnvf.it. URL consultato il 23 marzo 2021.

Altri progetti



Collegamenti esterni


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На других языках


[en] The Nun (2013 film)

The Nun (French: La Religieuse) is a 2013 French drama film directed by Guillaume Nicloux. It is based on the 18th-century novel La Religieuse by French writer Denis Diderot. The film premiered in competition at the 63rd Berlin International Film Festival.[2] It received two nominations at the 4th Magritte Awards, winning Best Actress for Pauline Étienne,[3] and a nomination at the 39th César Awards.[4] Production companies included Les Films du Worso, Belle Epoque Films and Versus Production.[5]
- [it] La religiosa

[ru] Монахиня (фильм, 2013)

«Монахиня» (фр. La religieuse) — фильм французского режиссёра Гийома Никлу, снятый в 2013 года по одноимённому произведению Дени Дидро. Номинант на премию «Золотой медведь» 63-го берлинского кинофестиваля[3].



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