La signora di Shanghai (The Lady from Shanghai) è un film noir del 1947 diretto da Orson Welles, anche protagonista del film assieme all'ex moglie Rita Hayworth ed Everett Sloane.[1] È tratto dal romanzo L'altalena della morte o Se muoio prima di svegliarmi (If I Die Before I Wake) di Sherwood King.
La signora di Shanghai | |
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Titolo originale | The Lady from Shanghai |
Lingua originale | inglese |
Paese di produzione | Stati Uniti d'America |
Anno | 1947 |
Durata | 86 min |
Dati tecnici | B/N rapporto: 1,37:1 |
Genere | drammatico, noir, giallo |
Regia | Orson Welles |
Soggetto | dal romanzo If I Die Before I Wake di Sherwood King |
Sceneggiatura | Orson Welles
(non accreditati):
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Produttore | Orson Welles William Castle e Richard Wilson (associati) |
Produttore esecutivo | Harry Cohn (non accreditato) |
Casa di produzione | Columbia Pictures |
Distribuzione in italiano | CEIAD Columbia (1948) |
Fotografia | Charles Lawton Jr.
(non accreditati):
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Montaggio | Viola Lawrence |
Musiche | Heinz Roemheld |
Scenografia | Sturges Carne, Stephen Goosson Wilbur Menefee e Herman N. Schoenbrun (arredamenti) |
Costumi | Jean Louis |
Trucco | Clay Campbell e Robert J. Schiffer (non accreditati) Helen Hunt (hair stylist, non accreditata) |
Interpreti e personaggi | |
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Doppiatori italiani | |
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Sebbene La signora di Shanghai abbia inizialmente ricevuto recensioni contrastanti, è cresciuta nel corso degli anni la sua fama, e molti critici hanno elogiato la scenografia e le riprese.
Nel 2018 è stato scelto per la conservazione nel National Film Registry della Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti[2]
Il giovane irlandese Michael O'Hara incontra la bella Elsa Bannister mentre porta un calesse a Central Park. Tre teppisti tendono un agguato al calesse. L'uomo salva Elsa e la accompagna a casa. Michael le rivela di essere un marinaio e apprende che Elsa e suo marito Arthur, un ricco e famoso avvocato molto più anziano di lei, e parzialmente disabile, sono appena arrivati a New York da Shanghai e stanno andando a San Francisco attraverso il canale di Panama. Perplesso ma attratto da Elsa, Michael accetta un lavoro come marinaio a bordo dello yacht di Bannister. Benché Elsa si comporti con lui gelidamente, Michael spera di poter intrecciare una relazione con la donna e quindi portarla via al marito.
Vengono raggiunti sulla barca dal socio di Bannister, George Grisby. Questi propone a Michael di "ucciderlo" in un complotto per fingere la propria morte. Gli promette $5000 e spiega che, dal momento che non ci sarà un cadavere, Michael non potrà essere condannato per omicidio (riferendosi alla legge del corpus delicti allora in vigore). Grisby ha intenzione di fuggire su un'isola nell'Emisfero Australe e rifarsi una vita.
Tuttavia Grisby viene realmente ucciso e il suo cadavere viene trovato dalla polizia. Accusato dell'omicidio, Michael viene difeso dallo stesso Bannister, ma le prove contro di lui sono schiaccianti. Prima che la sentenza venga pronunciata, riesce comunque a fuggire dal tribunale avendo finto di suicidarsi con i tranquillanti usati da Bannister e fa perdere le sue tracce scomparendo nella Chinatown di San Francisco. Qui incontra di nuovo Elsa e, mentre i tranquillanti cominciano ad annebbiargli la coscienza, scopre il torbido passato della donna a Shanghai e capisce che ad uccidere Grisby è stata proprio lei. Come in un sogno, O'Hara si ritrova nel padiglione di un luna park dove, in un labirinto di specchi, assiste alla resa dei conti tra Elsa e suo marito. Ognuno dei due coniugi spara all'altro, ed entrambi rimangono uccisi. Nell'agonia Elsa chiede aiuto a O'Hara, ma il marinaio non crede più alla donna e la lascia al suo destino. Michael la farà franca grazie alla lettera che lo stesso Bannister ha lasciato al procuratore; lettera in cui veniva spiegato il piano della moglie. Egli se ne va, chiedendosi se riuscirà mai a dimenticare la donna.
La signora di Shanghai è tratto dal romanzo L'altalena della morte o Se muoio prima di svegliarmi (If I Die Before I Wake) di Sherwood King. Girato nel 1946, uscì due anni dopo perché Harry Cohn, allora capo della Columbia Pictures, non si capacitava della trasformazione che Welles aveva compiuto su Rita Hayworth, all'epoca moglie del regista oltre che primadonna della casa cinematografica.
Il regista l'aveva infatti dipinta come una dark lady spietata e senza scrupoli e, per dare maggior significato al personaggio, aveva ordinato di farle tagliare i capelli e di tingere di biondo platino quel che rimaneva della sua famosa chioma. Cohn, irritato dalla "trasfigurazione" di quella che considerava un'icona della Columbia, andò inoltre su tutte le furie quando gli fu presentato il conto della produzione del film: per il protrarsi delle riprese in esterni, realizzate lungo le coste del Messico (novanta giorni anziché i sessanta previsti), il budget era lievitato da 1.250.000 $ a due milioni.
La signora di Shanghai è l'ultimo film che Rita Hayworth interpretò sotto contratto per la Columbia. Pur riluttante ad interpretare la parte perché stava per separarsi da Orson Welles, alla fine accettò nell'interesse della loro figlia Rebecca, che poteva trarre qualche profitto economico dal progetto. Buona parte del film venne girata a bordo dello yacht Zaca della star di Hollywood Errol Flynn, che apparve in un cameo e volle seguire da vicino tutta la realizzazione.
Il film contiene alcune sequenze diventate cult, come il corteggiamento nell'acquario, la colluttazione tra Michael e una giovane guardia durante la fuga dal tribunale, la sparatoria nella sala degli specchi, l'agonia di Elsa: tutte sequenze con primissimi piani dei personaggi. Nella scena finale, invece, si assiste all'uscita di Michael in campo lungo.
La realizzazione dei manifesti del film, per l'Italia, fu affidata al pittore cartellonista Anselmo Ballester.
In Italia il fim è stato distribuito su DVD e Blu Ray:
La scena finale degli specchi viene citata da Woody Allen in Misterioso omicidio a Manhattan e da Rawson Marshall Thurber in Skyscraper.
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