La sposa di San Paolo (The bride of San Paolo) è un film del 1990, diretto da Gabriella Rosaleva. Nel 1996 fu riedito con il titolo Tarantula.[1]
La sposa di San Paolo | |
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Paese di produzione | Italia |
Anno | 1990 |
Durata | 95 min |
Genere | drammatico |
Regia | Gabriella Rosaleva |
Soggetto | Caterina Durante |
Sceneggiatura | Antonella Grassi, Caterina Durante, Gabriella Rosaleva |
Produttore | Gabriella Rebeggiani, Fulvio Wetzl |
Fotografia | Renato Tafuri |
Montaggio | Anna Napoli |
Musiche | Carlo D'Angiò, Eugenio Bennato |
Scenografia | Benedetta Emmer |
Trucco | Rita Manni |
Interpreti e personaggi | |
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Il film narra le vicende di Anna, una giovane donna morsa dalla tarantola, nel 1600, e il suo viaggio con un gruppo di musici tra antiche ballate e fenomeni paranormali in pellegrinaggio in Puglia al fine di riuscire a liberarsi delle conseguenze del morso del ragno.
Durante il tragitto, la comitiva incontra un inviato del Papa che va a Galatina per comprendere le ragioni delle crisi violente e per studiare lo strano fenomeno che colpisce molte donne del popolo.
Raggiungono, infine, la località agognata e qui Anna compie la tradizionale danza per tre giorni e tre notti davanti al pozzo dell'acqua miracolosa per guarire con esorcismi.[2]
Il film, prodotto da Gabriella Rebeggiani e Fulvio Wetzl con la società Nuova Dimensione, è tratto da una storia della scrittrice leccese Caterina Durante, Viaggio a Galatina, sul tarantismo, analizzato con l'occhio dell'antropologo.
Carlo D'Angiò e Eugenio Bennato hanno curato le musiche originali; ha partecipato il Gruppo Argalio di Corigliano d'Otranto. I costumi sono di Alessandra Montagna.
La pellicola è stata girata interamente in Puglia ed in particolare nelle località di Manfredonia, Bari, Conversano, Polignano a Mare, Monopoli, Fasano, Carovigno, Santa Maria di Cerrate, Melendugno, Melpignano ed Otranto.
La sposa di San Paolo ha rappresentato l'Italia in concorso al Festival del film Locarno nel 1989.[3]
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