La via senza gioia (Die freudlose Gasse), anche conosciuto con il titolo L'ammaliatrice, è un film muto del 1925 diretto da Georg Wilhelm Pabst, tratto da un romanzo di Hugo Bettauer, adattato per il cinema da Willy Haas.
La via senza gioia | |
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Titolo originale | Die freudlose Gasse |
Lingua originale | tedesco |
Paese di produzione | Germania |
Anno | 1925 |
Durata | 110 min |
Dati tecnici | B/N rapporto: 1,33:1 film muto |
Genere | drammatico |
Regia | Georg Wilhelm Pabst |
Soggetto | Hugo Bettauer (romanzo) |
Sceneggiatura | Willy Haas (non accreditato) |
Casa di produzione | Sofar-Film |
Distribuzione in italiano | Arnoldo Mondadori Editore |
Fotografia | Robert Lach, Curt Oertel, Guido Seeber |
Scenografia | Otto Erdmann e Hans Sohnle
Edgar G. Ulmer |
Interpreti e personaggi | |
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Distribuito in Italia non prima del 1931, sino al 1945 fu conosciuto con il titolo de L'ammaliatrice. L'opera ha subito numerosi restauri e censure che ne hanno modificato la lunghezza: essa può infatti variare nell'intervallo compreso tra 85 e 175 minuti.
Caratterizzato da una splendida scenografia (il film è girato per la sua interezza in studio), costituisce una delle pietre miliari dell'ascesa dell'attrice Greta Garbo, in una sorta di passaggio di testimone con l'allora già affermata Asta Nielsen.
Il film tratta la storia di due ragazze, Marie e Greta nella Vienna degli anni venti, ancora devastata dopo la Prima guerra mondiale. In questa situazione di estrema difficoltà economiche e sociali, i loro tentativi di farsi una vita non porteranno alla stessa conclusione per entrambe. Marie, costretta a prostitursi per vivere, pur innamorata di Egon, lo accusa di infedeltà e omicidio nonostante lei stessa sappia chi sia il vero assassino. Anche il padre di Greta è ridotto in miseria a causa di investimenti sbagliati e dopo aver provato ad affittare una stanza ad un ufficiale della Croce Rossa americana per un equivoco è costretta a cercare un lavoro nel locale di M.de Gill un night club in cui le ragazze si prostituiscono. Fortunatamente il militare capisce la ragione della presenza della ragazza nel locale e le chiede di andarsene con lui per cominciare una nuova vita assieme.
Il film fu prodotto dalla Sofar-Film. Le riprese durarono dal 17 febbraio al 26 marzo 1925[1].
Pabst scelse Greta Garbo dopo averla ammirata nel film La leggenda di Gösta Berling (Gösta Berlings saga), diretto da Mauritz Stiller nel 1924. Stiller ottenne per la sua protetta un notevole cachet e la scelta di un partner gradito.
Durante le riprese del film, cominciate agli inizi del 1925 e durate cinque settimane, l'attrice ancora inesperta fu contesa fra il suo mentore e il regista tedesco, dai quali riceveva indicazioni talvolta opposte.[2]
La Garbo, malgrado una certa goffaggine nei movimenti e un trucco penalizzante, riusciva già ad illuminare lo schermo con la sua bellezza. La sua prova entusiasmò Pabst, che avrebbe voluto lavorare ancora con lei, ma Stiller si oppose ad una nuova collaborazione, avendo altre ambizioni per sé e per la sua attrice, richiamati a Hollywood da Louis B. Mayer.[2]
Distribuito dalla Hirschel-Sofar-Film-Verleih GmbH, il film venne presentato in prima a Berlino il 18 maggio 1925. Uscì poi nelle sale cinematografiche di tutto il mondo[3].
Dopo il grande successo di Greta Garbo a Hollywood viene ridistribuito in una versione di circa 60 minuti in cui la storia del personaggio di Asta Nielsen è quasi completamente assente.
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