La vita di Adele (La Vie d'Adèle - Chapitres 1 & 2) è un film drammatico romantico del 2013 diretto da Abdellatif Kechiche, adattamento cinematografico del romanzo a fumetti Il blu è un colore caldo di Julie Maroh.[1]
Il film si è aggiudicato la Palma d'oro al Festival di Cannes 2013.[2]
Trama
Tra Adèle, una liceale francese, ed Emma, una ragazza dai vistosi e appariscenti capelli blu, nasce una relazione sentimentale e piena di passione, che sfocia presto in un rapporto di convivenza.
Le amicizie di Emma sono colte ed estrose e, proprio per questo motivo, comincia a sentirsi a disagio con Adèle, che considera priva di ambizioni solo perché più libertina. Inoltre poi Adèle, seppur amando Emma, cede al corteggiamento di un collega di lavoro: così qui la loro storia si interrompe bruscamente.
Le vite delle due ragazze si separano proseguendo per alcuni anni senza incontrarsi mai; il mal d'amore sofferto da Adèle è però tristemente così intenso da non riuscire ad essere "curato" nemmeno dal tempo.
I due ultimi, disperati, tentativi di Adèle, rimasta single da quel lontano primo amore, di riallacciare il rapporto sentimentale con Emma, che al contrario ha cominciato una nuova relazione con un'altra donna, non vanno a buon fine.
Produzione
Riprese
Le riprese del film sono iniziate a marzo del 2012 e si sono svolte nel Nord-Pas de Calais.[3]
Distribuzione
Il film è stato presentato in concorso al Festival di Cannes il 23 maggio 2013.[4] Nelle sale cinematografiche francesi è stato distribuito il 9 ottobre dello stesso anno, mentre in quelle italiane dal 24 dello stesso mese.
Nei paesi anglofoni, il film è stato distribuito col titolo Blue Is the Warmest Colour ("Il blu è il colore più caldo").
Divieti
Nei Paesi di distribuzione, il film è stato distribuito con un indice di divieto corrispondente a R (vietato ai minori di 17 anni) "per diverso contenuto sessuale":[5] tuttavia negli Stati Uniti, questa classificazione, spesso sinonimo di fallimento commerciale dovuto al divieto di promozione, è stata ricompensata dalle reazioni positive degli spettatori statunitensi.[6]
Accoglienza
Incassi
Distribuito soltanto in Francia, Italia, Stati Uniti, Spagna, Germania e Inghilterra, il film ha comunque avuto un ottimo riscontro al botteghino, raggiungendo il milione di spettatori nella sua prima settimana d'apertura nelle sale francesi[7], e incassando un totale mondiale di $ 2.593.233.[8]
Critica
Il film, subito accolto dal plauso del Festival di Cannes, si è aggiudicato la Palma d'oro e ha ricevuto numerose critiche positive da parte della stampa internazionale[9].
Poi dalla critica cinematografica, La vita di Adele viene recensito piuttosto positivamente: per esempio, sul sito web Rotten Tomatoes, il film ha ottenuto oltre l'89% di recensioni professionali positive, con un voto medio di 9/10, basato su 191 recensioni; il consenso del sito recita: "Il film è crudo, onesto, recitato con forza e soprattutto intenso… Probabilmente è uno dei drammi moderni più avvincenti".[10]
Su Les Inrockuptibles, il film viene definito "una bomba"[11], mentre sula rivista online Slate "un film magnifico"[12], e ancora su Vogue "senza dubbio il film dell'anno, con un'Adèle Exarchopoulos mozzafiato e la brillante Léa Seydoux".[13]
La prestigiosa rivista Cahiers du cinema ha dedicato la copertina del numero di quel periodo al film, descrivendolo "degno di questo e altro".[14]
Nonostante ciò, ci sono state anche recensioni negative del film, come Le Figaro, che ha criticato il film per la sua lunghezza e la ripetitività delle scene, definendolo soltanto "una piatta storia d'amore girata con finto naturalismo".[15]
Nel dicembre 2013, Complex lo pone al 4° posto nella classifica dei migliori film di quell'anno;[16] mentre, nell'agosto del 2016, la BBC lo inserisce nella 45ª posizione dei '100 più grandi film del XXI secolo'.[17]
Controversie
Esso, tuttavia, è stato anche criticato per la presenza di scene di sesso ritenute da alcuni esplicite e gratuite (ad esempio durante la scena di intimità tra Adéle e Thomas, in cui si intravede il pene eretto di quest'ultimo), al limite della pornografia.[18]
Jul' Maroh stessa, che ha creato il fumetto alla base del soggetto, le avrebbe trovate lontane dallo spirito della propria opera, bollandole come "forzate", nonché "frutto di un'interpretazione di voyeurismo" e criticando anche la scelta degli attori.[19]
Differenze con il fumetto
Il fumetto di Julie Maroh, nei fatti, presenta differenze non di poco conto rispetto alla trasposizione cinematografica di Kechiche:
La vicenda della protagonista, che si chiama Clementine (detta Clem) e non Adele, si svolge interamente in flashback, a seguito del suo funerale[20];
Clementine viene presentata come piccola e tozza di corporatura e bruna di capelli[20];
Dimostra complessivamente un approccio molto meno vitalistico e aggressivo alle questioni amorose e alla sessualità, vicende che anzi vive con un certo dolore. Non si concede, per esempio, al suo primo fidanzato Thomas[21]; vive inizialmente con grande problematicità la presa di coscienza delle sue inclinazioni omosessuali[22];
La conoscenza di Clementine con Emma, a seguito del fugace incontro in centro, avviene in una fase molto più tarda[23].
Riconoscimenti
Da sinistra, Adèle Exarchopoulos, Jérémie Laheurte e Léa Seydoux al Festival di Cannes 2013.
2013 - Festival di Cannes
Palma d'oro a Abdellatif Kechiche, Adèle Exarchopoulos e Léa Seydoux
Premio FIPRESC a Abdellatif Kechiche
2014 - Golden Globe
Candidatura per il miglior film straniero (Francia)
2014 - BAFTA Awards
Candidatura per il miglior film straniero (Francia)
2013 - European Film Awards
Candidatura per il miglior film (Francia)
Candidatura per il miglior regista ad Abdellatif Kechiche
2014 - Premio César
Miglior promessa femminile a Adèle Exarchopoulos
Candidatura per il miglior film
Candidatura per il miglior regista a Abdellatif Kechiche
Candidatura per la migliore attrice protagonista a Léa Seydoux
Candidatura per il miglior adattamento a Abdellatif Kechiche e Ghalya Lacroix
Candidatura per la migliore fotografia a Sofian El Fani
Candidatura per il miglior montaggio a Camille Toubkis, Albertine Lastera e Jean-Marie Lengellé
Candidatura per il miglior sonoro a Jérôme Chenevoy, Fabien Pochet e Jean-Paul Hurier
2014 - Premio Lumière
Miglior film
Miglior regista a Abdellatif Kechiche
Miglior attrice a Léa Seydoux
Rivelazione femminile a Adèle Exarchopoulos
2014 - David di Donatello
Candidatura per il miglior film dell'Unione Europea a Abdellatif Kechiche
La vita di Adele visto dalla stampa straniera, su archivio.internazionale.it, internazionale.it, 23 ottobre 2013. URL consultato il 3 marzo 2015 (archiviato dall'url originale il 2 aprile 2015).
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