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Le cinque giornate è un film italiano del 1973 diretto da Dario Argento.

Le cinque giornate
Adriano Celentano nella scena finale del film
Paese di produzioneItalia
Anno1973
Durata120 min
Rapporto2,35:1
Generecommedia
RegiaDario Argento
SoggettoDario Argento, Luigi Cozzi ed Enzo Ungari
SceneggiaturaDario Argento e Nanni Balestrini
ProduttoreSalvatore Argento
Produttore esecutivoClaudio Argento
Casa di produzioneSeda Spettacoli
Distribuzione in italianoEuro International Films
FotografiaLuigi Kuveiller
MontaggioFranco Fraticelli
Effetti specialiAldo Gasparri
MusicheGiorgio Gaslini
ScenografiaGiuseppe Bassan
CostumiElena Mannini
TruccoGiuliano Laurenti
Interpreti e personaggi
  • Adriano Celentano: Meo Cainazzo
  • Enzo Cerusico: Romolo Marcelli
  • Marilù Tolo: contessa della barricata
  • Luisa De Santis: donna incinta
  • Carla Tatò: la vedova
  • Glauco Onorato: Zampino
  • Tom Felleghy: Mariano
  • Sergio Graziani: barone Trazunto
  • Dario Argento: uomo fasciato con Trazunto
  • Salvatore Baccaro: Garafino
  • Guerrino Crivello: popolano
  • Emilio Marchesini: prigioniero
  • Dante Maggio: vecchio prigioniero
  • Ugo Bologna: ufficiale
  • Ivana Monti: donna violentata dal barone
  • Rolanda Benac: seconda donna del barone
  • Loredana Martinez:
  • Fulvio Mingozzi:
  • Stefano Oppedisano:

La pellicola, riallacciandosi al filone allora parecchio in voga del film "ottocentesco-popolare", mette in scena un celeberrimo episodio della cosiddetta Primavera dei popoli e del periodo risorgimentale in Italia, ovverosia le cinque giornate di Milano, e rappresenta ad oggi l'unica escursione dal genere thriller ed horror del regista romano, che di fatto confeziona una commedia amara dai forti risvolti sociali e politici offrendoci una rilettura critica di quegli eventi.


Trama


Durante le cinque giornate di Milano (18-22 marzo 1848), un piccolo delinquente, Cainazzo, evaso di galera a seguito di un bombardamento d'artiglieria, mentre va alla ricerca del suo capobanda Zampino (anche detto Libertà), stringe amicizia con Romolo, fornaio romano bracalone e bonaccione, venuto a Milano per aiutare lo zio nel lavoro. I due vengono coinvolti in una girandola di vicende tragicomiche: partecipano all'erezione di una barricata con le suppellettili di una contessa ninfomane, che poi si concede ai rivoluzionari vittoriosi; soccorrono una partoriente; vengono arruolati loro malgrado nella brigata dell'ambiguo barone Trazunto; assistono alle violenze dei "patrioti" e alle rappresaglie degli austriaci. Cainazzo, per aver fatto uso della conclamata libertà di opinione, viene massacrato di botte dai "patrioti" quale sobillatore. In seguito salva insieme a Romolo la vedova di un austriacante, che in compenso dà loro da mangiare, per poi concedersi a Romolo. Cainazzo, arrestato dagli austriaci mentre tenta di lasciare Milano, è giudicato e liberato da Zampino che, per far denaro, ha recitato tre parti: ladro, patriota e austriacante. Dopo essersi ricongiunto a Romolo e alla brigata del barone Trazunto, assiste all'ennesimo atto di violenza gratuita da parte dei "patrioti": un uomo denuncia la fidanzata (che gli preferisce un soldato austriaco) come collaborazionista. Il drappello di Trazunto piomba nella camera da letto della ragazza; Trazunto uccide il soldato austriaco sparandogli alla testa e stupra la ragazza. Romolo tenta di difenderla e nella colluttazione Trazunto cade dalle scale morendo sul colpo. Romolo viene portato via e fucilato. Schifato ed esasperato, Cainazzo, nel colmo della festa per la vittoria "del popolo", grida il suo sdegno per quella che, a suo parere, non si tratta che di una carnevalata di imbrogli ad esclusivo beneficio dei "signori".


Produzione


La pellicola venne realizzata principalmente a Pavia: piazza Borromeo e l'inerente collegio, il Salone teresiano alla Biblioteca Universitaria, piazza Antoniotto Botta Adorno (palazzo Botta Adorno), piazza Collegio Ghislieri e la basilica di San Teodoro.

Alcune riprese furono effettuate a Milano: via Palazzo Reale e piazza Belgioioso col suo Palazzo.


Note


Film decisamente atipico nella filmografia di Argento, al botteghino guadagnò 1 miliardo e 280 milioni di lire. Inizialmente per la regia si era pensato a Nanni Loy, e a Ugo Tognazzi come attore protagonista.


Bibliografia



Altri progetti



Collegamenti esterni


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На других языках


[en] The Five Days

The Five Days (Italian: Le cinque giornate; also known as The Five Days of Milan) is a 1973 comedy-drama film directed by Dario Argento.

[es] Los cinco días

Los cinco días (título original en italiano: Le cinque giornate) es una película italiana de 1973 dirigida y coescrita por Dario Argento.[1][2] Protagonizada por Adriano Celentano, Enzo Cerusico y Marilù Tolo, se trata de una película inusual en el catálogo de Argento, más especializado en producciones de suspenso y terror. Está basada en las cinco jornadas de Milán, una revuelta organizada por el pueblo de la capital lombarda contra la ocupación austriaca en 1848.[3]
- [it] Le cinque giornate

[ru] Пять дней (фильм)

«Пять дней» (итал. Le cinque giornate) — итальянский художественный фильм 1973 года с Адриано Челентано в главной роли. Жанр фильма — военная драма с элементами комедии.



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