Le foto di Gioia è un film del 1987, diretto da Lamberto Bava.
Le foto di Gioia | |
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Lingua originale | italiano |
Paese di produzione | Italia |
Anno | 1987 |
Durata | 105 min |
Genere | thriller, erotico, orrore |
Regia | Lamberto Bava |
Soggetto | Luciano Martino |
Sceneggiatura | Luciano Martino, Lamberto Bava, Gianfranco Clerici, Daniele Stroppa |
Produttore esecutivo | Marco Grillo Spina, Massimo Manasse |
Casa di produzione | Dania Film, Devon Film, National Cinematografica |
Distribuzione in italiano | Medusa Distribuzione |
Fotografia | Gianlorenzo Battaglia |
Montaggio | Mauro Bonanni |
Musiche | Simon Boswell[1] |
Scenografia | Massimo Antonello Geleng |
Costumi | Nicoletta Ercole |
Trucco | Rosario Prestopino, Gilberto Provenghi, Maurizio Silvi |
Interpreti e personaggi | |
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Doppiatori originali | |
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Gioia, in passato nota fotomodella, eredita dal marito una rivista per adulti. Un ammiratore depravato, ossessionato dalla sensualità della ex indossatrice, uccide brutalmente alcune ragazze che lavorano per la neo-proprietaria del magazine. La donna, in evidente stato di pericolo, incomincia ad indagare per scoprire chi sia il responsabile di tali atti perversi.
Girato a Roma, negli studi De Paolis, il film è stato finanziato e gestito dalla casa di produzione di Luciano Martino, autore anche del soggetto.
Nel cast compare Sabrina Salerno, al suo primo vero ruolo cinematografico.
La pellicola è stata distribuita nelle sale italiane a partire dal 10 aprile 1987, ma non ebbe il successo di pubblico sperato, con incassi al di sotto delle aspettative.
In seguito, il film venne comunque proposto anche per il mercato estero, col titolo internazionale Delirium.
Il lungometraggio è stato edito in home video ed è presente nelle piattaforme streaming principali.
Serena Grandi, oltre a ricoprire il ruolo della protagonista, è anche interprete del tema principale, scritto e musicato da Simon Boswell, storico collaboratore del regista romano. La colonna sonora è stata pubblicata dalla Ricordi.
Il film ha ricevuto critiche generalmente negative. Morando Morandini, nel suo dizionario omonimo, giudica positivamente la regia di Bava ma sottolinea come la trama abusi di «espedienti sensazionali e (...) battute banali».[2]
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