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Le vite degli altri (Das Leben der Anderen) è un film del 2006 di Florian Henckel von Donnersmarck, vincitore del Premio Oscar per il miglior film straniero. È il lungometraggio di debutto del regista e sceneggiatore von Donnersmarck.

Disambiguazione – Se stai cercando il programma televisivo di LA7, vedi Le vite degli altri (programma televisivo).
Le vite degli altri
Ulrich Mühe in una scena del film
Titolo originaleDas Leben der Anderen
Paese di produzioneGermania
Anno2006
Durata137 min
Rapporto2,35:1
Generedrammatico, thriller
RegiaFlorian Henckel von Donnersmarck
SceneggiaturaFlorian Henckel von Donnersmarck
ProduttoreQuirin Berg, Max Wiedemann
Casa di produzioneWiedemann & Berg, Bayerischer Rundfunk, Arte, Creado Film
Distribuzione in italianoRai Cinema, 01 Distribution
FotografiaHagen Bogdanski
MontaggioPatricia Rommel
Effetti specialiAdrian Lorberth, Hans Seck
MusicheStéphane Moucha, Gabriel Yared
ScenografiaSilke Buhr, Christiane Rothe, Frank Noack
CostumiGabriele Binder
TruccoAnnett Schulze, Sabine Schumann
Interpreti e personaggi
  • Ulrich Mühe: capitano Gerd Wiesler "HGW XX/7"
  • Martina Gedeck: Christa-Maria Sieland
  • Sebastian Koch: Georg Dreyman
  • Ulrich Tukur: tenente colonnello Anton Grubitz
  • Thomas Thieme: ministro Bruno Hempf
  • Volkmar Kleinert: Albert Jerska
  • Hans-Uwe Bauer: Paul Hauser
  • Matthias Brenner: Karl Wallner
  • Charly Hübner: Udo Leveh
  • Bastian Trost: Prigioniero 227
Doppiatori italiani
  • Angelo Maggi: capitano Gerd Wiesler "HGW XX/7"
  • Laura Boccanera: Christa-Maria Sieland
  • Francesco Prando: Georg Dreyman
  • Danilo De Girolamo: tenente colonnello Anton Grubitz
  • Stefano De Sando: ministro Bruno Hempf
  • Gabriele Lavia: Albert Jerska
  • Franco Mannella: Paul Hauser
  • Enrico Di Troia: Karl Wallner
  • Fabrizio Vidale: Udo Leveh
  • Francesco Bulckaen: Prigioniero 227

Il dramma si confronta con la storia della DDR e indaga lo scenario culturale della Berlino Est controllata dalle spie della Stasi (Ministero per la Sicurezza dello Stato), temuto organo di sicurezza e spionaggio interni.


Trama


Berlino Est, autunno 1984. Il capitano della Stasi Gerd Wiesler viene incaricato di spiare Georg Dreyman, famoso scrittore teatrale e intellettuale, ritenuto all'apparenza non pericoloso per l'ideologia del Partito Socialista Unificato di Germania (SED). Anche il superiore di Wiesler, il tenente colonnello Anton Grubitz, lo incoraggia, promettendogli una promozione nel caso riesca a scoprire qualcosa di compromettente su Dreyman. Insieme alla sua squadra, Wiesler approfitta di una breve assenza di Dreyman dal suo appartamento per piazzarvi numerose microspie.

L'operazione è caldeggiata dal ministro della cultura Bruno Hempf, interessato ad avere a tutti i costi la compagna di Dreyman, l'attrice Christa-Maria Sieland. Wiesler, uomo solo e senza una vita privata, inizia a spiare Dreyman e la compagna, cominciando un po' alla volta a incuriosirsi all'arte e alla letteratura, aspetti della vita a lui fin lì sconosciuti. Qualche giorno dopo Albert Jerska, un vecchio amico di Dreyman, già da anni impossibilitato a lavorare per via delle sue idee politiche, e per questo ormai stanco e disilluso, si suicida. Questo fatto porta Dreyman a cambiare definitivamente opinione sulla Repubblica Democratica Tedesca, decidendo di fare qualcosa per ribellarsi alla società in cui vive.

Con una macchina per scrivere portata clandestinamente a Berlino Est dall'Occidente, Dreyman comincia a stendere un saggio anonimo sull'alta e anomala percentuale di suicidi nella DDR. Convinto di essere al di fuori delle attenzioni della Stasi, per via della sua notorietà nonché di alcune altolocate amicizie, lo scrittore non sospetta di essere in realtà ascoltato giorno e notte da Wiesler, che tuttavia, sempre più affascinato dallo spirito libero e dalle relazioni sentimentali, di amore e d'amicizia, della coppia di artisti, pian piano si sottrae all'incarico di trovare materiale compromettente e, anzi, non fa nulla per ostacolare Dreyman dai suoi intenti; al contrario, lo protegge indirettamente cercando di insabbiare l'intrigo il più a lungo possibile.

Quando Christa-Maria, psicologicamente debole, viene portata su disposizione di Hempf alla sede centrale della Stasi per un interrogatorio, finisce con il rivelare a Grubitz il coinvolgimento di Dreyman nell'articolo, che tanto scalpore ha destato nella nomenklatura socialista; l'appartamento di Dreyman è subito ispezionato, ma la macchina per scrivere — unica prova per inchiodare Dreyman — non viene rinvenuta. Grubitz, comunque, per provare la lealtà di Wiesler, fissa un nuovo interrogatorio dell'attrice sotto la sua supervisione, in cui ella rivela definitivamente il nascondiglio dell'oggetto.

Appena prima dell'ennesima ispezione, Wiesler si affretta verso l'abitazione di Dreyman e porta via la macchina per scrivere. Quando Grubitz inizia a cercare proprio nel nascondiglio escogitato da Dreyman e rivelato da Christa-Maria, questa — non sapendo che il posto è ormai vuoto — non può reggere la vergogna del tradimento; si precipita fuori di casa e si getta sotto un camion di passaggio, che la ferisce a morte. L'indagine su Dreyman si chiude in un nulla di fatto ma, pur senza poterlo provare, ora a Grubitz è chiaro che Wiesler ha protetto l'uomo; lo affronta e gli preannuncia la fine della sua carriera.

Due anni dopo la caduta del muro, in seguito alla riunificazione, Dreyman reincontra Hempf e apprende che anche la sua vita, come quella di tanti altri innocenti cittadini, era spiata. Una volta letti i documenti della Stasi relativi alla sua persona, molto perplesso, capisce finalmente che l'agente "HGW XX/7", sigla identificativa di Wiesler, lo ha coperto. Riesce a rintracciarlo; ora l'uomo si guadagna da vivere come semplice fattorino. Dreyman vorrebbe andare a parlargli ma, non trovando parole o gesti che possano esprimere la gratitudine per avergli salvato la vita, se ne va.

Passano altri due anni e durante il suo lavoro Wiesler nota per caso la pubblicità del nuovo romanzo scritto da Dreyman, dal titolo Sonata per gli uomini buoni. Sfogliandolo in una libreria, vi legge «dedicato a HGW XX/7, con gratitudine» e decide di acquistarlo; quando il commesso gli chiede se lo desidera in una confezione regalo, lui risponde con un lieve sorriso: «No, lo prendo per me».[1]


Produzione


Il film è stato girato quasi esclusivamente a Berlino. In particolare, le riprese all'esterno dell'appartamento di Dreyman si sono svolte in Wedekindstraße, nel quartiere di Friedrichshain; le sequenze dove Dreyman si confida con gli amici sono state filmate presso il memoriale sovietico di Schönholzer Heide, nel quartiere di Pankow; altre scene sono state girate a Frankfurter Tor, lungo la Karl-Marx-Allee e nell'Hebbel-Theater (che, tuttavia, all'epoca dei fatti apparteneva a Berlino Ovest).

Da non dimenticare le riprese nella zona dell'allora sede centrale della Stasi in Normannenstraße, nel quartiere di Lichtenberg; l'autorizzazione a girare nel luogo commemorativo di Alt-Hohenschönhausen è stata invece negata. Tra le poche location extraberlinesi, vi è il Gerhart Hauptmann-Theater di Zittau, in Sassonia.


Distribuzione


Il film è uscito nelle sale tedesche il 23 marzo 2006.


Promozione


Negli Stati Uniti d'America la pellicola è stata distribuita con la tagline: «Before the fall of the Berlin wall, East Germany's secret police listened to your secrets» («Prima della caduta del Muro di Berlino, la polizia segreta della Germania Orientale ascoltava i tuoi segreti»).[2]


Accoglienza


A fronte di un budget di produzione di appena 2.000.000 di dollari, il film ha incassato complessivamente la cifra di 77.356.942 dollari, di cui 19.147.078 in Germania e 58.209.864 nel resto del mondo (compresi gli 11.286.112 ottenuti al botteghino negli Stati Uniti).[3]


Riconoscimenti


Il film è stato insignito di numerosi premi in Germania (Deutscher Filmpreis nel 2006, in 7 categorie su 11 nomination), in Baviera (Bayerischer Filmpreis, in 4 categorie) e in Europa (European Film Awards, in 3 categorie). È stato inoltre il terzo film tedesco a conseguire il riconoscimento dell'Oscar al miglior film straniero, dopo Il tamburo di latta (Die Blechtrommel) (1980) e Nowhere in Africa (Nirgendwo in Afrika) (2003).


Altri media


Nel 2006, a seguito del grande successo del film, è stato pubblicato presso la casa editrice tedesca Suhrkamp Verlag il libro di Florian Henckel von Donnersmarck relativo al film, Das Leben der anderen - Filmbuch. Il regista descrive l'idea per il film, i protagonisti Sebastian Koch e Ulrich Mühe raccontano del loro ruolo e Manfred Wilke, il consulente storico, raffigura il contesto storico e si confronta con la domanda se una storia del genere sarebbe stata possibile nella DDR.


Note


  1. "Nein, es ist für mich." (No, è per me), nella versione originale.
  2. (EN) Taglines for Le vite degli altri, su imdb.com. URL consultato il 6 marzo 2014.
  3. (EN) "The Lives of Others" - Total Lifetime Grosses, su boxofficemojo.com. URL consultato il 6 marzo 2014.

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Controllo di autoritàVIAF (EN) 316752281 · GND (DE) 7525538-8 · BNF (FR) cb16738435h (data) · J9U (EN, HE) 987007289136905171
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На других языках


[de] Das Leben der Anderen

Das Leben der Anderen ist ein deutscher Politthriller aus dem Jahr 2006. Mit seinem Spielfilmdebüt gelang Florian Henckel von Donnersmarck, der auch das Drehbuch verfasst hat, ein weltweiter Besuchererfolg. Das Drama stellt den Staatssicherheits-Apparat und die Kulturszene Ost-Berlins in den Mittelpunkt und setzt sich zudem ernsthaft und kritisch mit der Geschichte der DDR auseinander. Es greift das Thema auf, dass wahre Kunst das Gute im Menschen hervorzubringen vermag, und zeichnet die Möglichkeit einer Versöhnung zwischen Opfern und Tätern. In den wichtigsten Rollen sind Ulrich Mühe, Sebastian Koch, Martina Gedeck und Ulrich Tukur zu sehen. Die Produktion entstand mit relativ geringem Budget und unüblich niedrigen Darstellergagen.

[en] The Lives of Others

The Lives of Others (German: Das Leben der Anderen, pronounced [das ˈleːbm̩ deːɐ̯ ˈʔandəʁən] (listen)) is a 2006 German drama film written and directed by Florian Henckel von Donnersmarck marking his feature film directorial debut. The plot is about the monitoring of East Berlin residents by agents of the Stasi, East Germany's secret police. It stars Ulrich Mühe as Stasi Captain Gerd Wiesler, Ulrich Tukur as his superior Anton Grubitz, Sebastian Koch as the playwright Georg Dreyman, and Martina Gedeck as Dreyman's lover, a prominent actress named Christa-Maria Sieland.
- [it] Le vite degli altri

[ru] Жизнь других

«Жизнь других» (нем. Das Leben der Anderen, англ. The Lives of Others) — немецкий драматический триллер 2006 года, дебют сценариста и режиссёра Флориана Хенкеля фон Доннерсмарка. Фильм рассказывает о тотальном контроле над культурной жизнью Восточного Берлина агентами министерства государственной безопасности ГДР (Штази).



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