Vittorio De Sica, Ferruccio Biancini (la paternità della sceneggiatura era però di Aldo De Benedetti, il cui nome non poté comparire perché, essendo egli ebreo, ciò era vietato dalle leggi razziali fasciste).
Il soggetto del film è tratto da una commedia ungherese di Laszlo Kadar, una tipica commedia degli equivoci. La pellicola è stata girata a Vienna e negli studi della Titanus alla Farnesina ottenendo il visto censura n. 31190 il 13 dicembre 1940.
Trama
In un istituto commerciale di Roma la studentessa Maddalena Lenci trova tra le carte della professoressa Malgari una lettera d'amore indirizzata ad un immaginario destinatario, presente nel testo di esercizi di corrispondenza.
Nella lettera, indirizzata a Alfredo Hartman, tra l'altro è scritto il suo desiderio di conoscere il fantomatico destinatario, che in realtà esiste.
La studentessa privatista Eva, impadronitasi della lettera, la spedisce per errore all'indirizzo riportato nell'intestazione ed essa viene effettivamente recapitata ad Alfredo Hartman, un ricco industriale di Vienna.
Alfredo si incuriosisce a tal punto da voler conoscere la ragazza che l'ha scritta; parte dunque per Roma, dove incontra suo cugino, che lo aiuta nelle ricerche presso l'istituto frequentato da Maddalena.
Comincia così una commedia degli equivoci che avrà come epilogo un doppio matrimonio.
Produzione
Questa sezione sull'argomento film è ancora vuota. Aiutaci a scriverla!
Distribuzione
Questa sezione sull'argomento film è ancora vuota. Aiutaci a scriverla!
Critica
Fabrizio Sarazani dalle pagine de Il Giornale d'Italia del 26 dicembre 1940: «[...] De Sica ha diretto con molta delicatezza, disegnando attorno ai vari tipi motivi di caricature e di sentimentalismo, con garbo e con scioltezza. Una regia e un'interpretazione che meritano lode: non c'è un momento in cui il film si affanni a cercare il ritmo: scivola via, anche per merito della sceneggiatura, con sicurezza di narrazione».
Filippo Sacchi nelle pagine del Corriere della Sera del 1º gennaio 1941: «È il definitivo diploma di regista di Vittorio De Sica. Mano pronta e felice tempismo intelligente, naturalezza narrativa. Ma soprattutto convincono la grazia, la leggerezza, l'affiatamento con cui ha saputo far muovere e parlare lo stuolo di giovani interpreti».
Curiosità
Gli attori Carla Del Poggio (al suo debutto), Vera Bergman e Guglielmo Barnabò reciteranno nuovamente insieme l'anno successivo ne La bocca sulla strada (1941).
A Vera Bergman fu assegnato il ruolo della professoressa Malgari nonostante l'attrice fosse appena ventenne.
Il personaggio del bidello è doppiato da Aldo Fabrizi.
Bibliografia
Francesco Savio, Ma l'amore no, Sonzogno, 1975.
Enrico Lancia, Roberto Poppi (a cura di), Dizionario del Cinema Italiano - Le attrici, Gremese Editore, Roma, 2003.
Другой контент может иметь иную лицензию. Перед использованием материалов сайта WikiSort.org внимательно изучите правила лицензирования конкретных элементов наполнения сайта.
2019-2025 WikiSort.org - проект по пересортировке и дополнению контента Википедии