Madonna che silenzio c'è stasera è un film del 1982, diretto dal regista Maurizio Ponzi. Dopo Ad ovest di Paperino dell'anno precedente, questo è il primo film in cui Francesco Nuti recita senza i colleghi del trio I Giancattivi (Alessandro Benvenuti e Athina Cenci).
Francesco, single, disoccupato e oppresso da una madre possessiva, vive nel grigiore quotidiano, traumatizzato fin dal momento della sveglia che non vuol smettere di suonare, dall'incontro con sua madre che, nonostante abiti sullo stesso pianerottolo, lo prega di "tornare a casa", dall'incontro con una serie di personaggi stravaganti e surreali che incontra mentre percorre le vie di Prato in cerca di lavoro. L'ambientazione nella provincia toscana, famosa per l'industria tessile, è caratterizzata dalla presenza del telaio, il mostro dell'industria manifatturiera che ha reso ricca la città ma che è responsabile delle tante amputazioni delle dita degli operai. Francesco prosegue la sua avventura tutto il giorno e alla sera si ritrova ancora senza lavoro. Unica nota positiva la speranza di riconquistare Maria, la donna che lo aveva da poco abbandonato, e che sul finire della giornata lo cerca per telefono.
Curiosità
Nella scena in cui Francesco Nuti canta il brano Puppe a pera, tra il pubblico appare come figurante il clochard Vincenzo Mazzone, meglio conosciuto con il soprannome Celentano, personaggio all'epoca conosciuto da tutti i cittadini pratesi.
L'attore che interpreta Stefano, il cugino di Francesco, è un allora giovanissimo Giovanni Veronesi.
Al concorso per dilettanti partecipa anche un prete, interpretato da Ricky Tognazzi, il quale figura anche nei titoli di coda come aiuto regista, indicato con il nome Riccardo.
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