Presentato in concorso al 64º Festival di Cannes dove la protagonista Kirsten Dunst ha ricevuto il premio per la miglior interpretazione femminile.[1]. Il regista per questo film si è ispirato a un episodio di depressione di cui ha sofferto.
Trama
Il film è diviso in due parti e ruota attorno al rapporto conflittuale, ma nello stesso momento estremamente intimo, tra due sorelle molto diverse tra loro, mentre la Terra è minacciata da una catastrofe per l'imminente collisione con il pianeta Melancholia.
Prima parte: Justine
Justine è una ragazza all'apparenza allegra, fresca di matrimonio, che raggiunge in limousine una lussuosa villa nella quale si sta svolgendo il ricevimento. Durante la festa tuttavia la ragazza inizia a dare segni di depressione e il matrimonio diventa per lei angosciante: prima si isola in camera, poi rifiuta il marito che cerca un approccio sessuale e lo tradisce subito dopo consumando un rapporto sessuale con il proprio nuovo collega di lavoro nel campo di golf adiacente alla villa e infine si licenzia, insultando il proprio datore di lavoro. A fine serata il marito decide di andarsene e Justine cerca conforto nei genitori (divorziati), ma sia sua madre che suo padre si dimostrano egoisti; l'unica in grado di starle vicino è la sorella Claire, che la mattina successiva la accompagna in un giro a cavallo. Durante la cavalcata Justine guarda il cielo e si accorge che una stella, Antares, è misteriosamente scomparsa.
Seconda parte: Claire
Claire decide di ospitare la sorella Justine, ormai in forte crisi depressiva, nella villa in cui vive insieme al marito John e al figlioletto Leo. Nel frattempo la Terra viene minacciata dall'enorme pianeta Melancholia, che dopo avere offuscato Antares si dirige a forte velocità verso il nostro pianeta. John, appassionato di astronomia, rassicura la moglie che Melancholia passerà solo vicino alla Terra, senza colpirla. Tuttavia cominciano a verificarsi le prime anomalie: i cavalli si imbizzarriscono, ci sono strani eventi atmosferici (neve con temperature estive), il campo elettromagnetico terrestre dà segni di cedimento (non c'è più energia elettrica) e l'aria diviene rarefatta. Quando il pianeta si avvicina alla Terra senza entrare nella sua orbita gravitazionale, per poi allontanarsi, Claire si sente in parte sollevata. Ma nei giorni successivi continuerà a osservare il percorso di Melancholia, che continua a rimanere visibile.
Un giorno, mentre Claire si trova in giardino, si accorge che suo marito è sparito. Con l'apposito strumento inventato dal figlio per valutare la distanza tra la Terra e il pianeta alieno, si rende conto che esso si sta fatalmente riavvicinando. Angosciata, va alla ricerca del marito, che trova morto nella stalla dei cavalli, suicidatosi con il mix letale di farmaci che lei stessa aveva comprato per la famiglia, come estrema via di fuga dalla catastrofe. A questo punto è Claire a soffrire di crisi d'ansia e panico, e cerca conforto nella sorella Justine, che nel frattempo ha assunto un atteggiamento di distaccata e lucida rassegnazione per la catastrofe che percepisce in sé come inevitabile. Justine e il nipotino Leo costruiscono con alcuni paletti di legno un rifugio immaginario (la "grotta magica"), aspettando la collisione imminente. I tre vi entrano e si tengono la mano, mentre Melancholia colpisce la Terra, distruggendola.
Produzione
L'idea per il film ha avuto origine durante una sessione di psicoterapia a cui Lars von Trier ha partecipato durante il trattamento del suo disturbo depressivo. Uno psicoterapeuta ha riferito al regista che le persone depresse hanno la tendenza ad agire con più calma degli altri sotto una forte pressione, perché si aspettano già avvenimenti spiacevoli. Trier ha poi sviluppato una storia senza i tratti di un film catastrofico e privo dell'ambizione di rappresentare realisticamente l'astrofisica, ma con l'intenzione di esaminare la psiche umana durante una catastrofe.[2][3]
(EN)
«In a James Bond movie we expect the hero to survive. It can get exciting nonetheless. And some things may be thrilling precisely because we know what's going to happen, but not how they will happen. In Melancholia it's interesting to see how the characters we follow react as the planet approaches Earth.»
(IT)
«In un film di James Bond ci aspettiamo che l'eroe sopravviva. Nonostante ciò può essere comunque emozionante. E alcune cose possono essere emozionanti proprio perché sappiamo cosa accadrà, ma non come accadrà. In Melancholia è interessante assistere a come i personaggi che seguiamo reagiscono quando il pianeta sta per raggiungere la Terra.»
(Lars Von Trier a proposito della decisione di rivelare il finale all'inizio del film.[4])
L'idea di una collisione planetaria fu invece ispirata da vari siti web riguardanti teorie a proposito di questi eventi. Trier decise fin dal principio che sarebbe stato chiaro già all'inizio del film che ci sarebbe stata la fine del mondo, in questo modo il pubblico non sarebbe stato distratto dalla suspense dovuta al non sapere cosa accadrà. Il concept delle due sorelle è stato sviluppato tramite uno scambio di lettere tra il regista e l'attrice Penélope Cruz. Cruz scrisse di volere lavorare con Trier e di essersi entusiasmata per il dramma teatrale The Maids di Jean Genet. Durante i frequenti tentativi di Lars von Trier di scrivere un ruolo per l'attrice spagnola le due donne del dramma si evolsero nelle sorelle Justine e Claire in Melancholia. Il profilo del personaggio di Justine è basato su quello dello stesso Trier,[4] mentre il nome è stato ispirato dal romanzo del 1791 Justine o le disavventure della virtù del Marchese de Sade.[5]
Il film è stato prodotto dalla Zentropa, casa di produzione danese fondata nel 1991 da Lars von Trier e Peter Aalbæk Jensen, in co-produzione con Svezia (Sweden's Memfis Film), Francia (France's Slot Machine e Liberator Productions), Germania e Italia (Pappagallo Films).[6] 7,9 milioni di corone danesi provengono dal Danish Film Institute, 600,000 euro da Eurimages e 3 milioni di corone svedesi dallo Swedish Film Institute.[7][8] Sussidi addizionali sono stati forniti da Film i Väst, DR, Arte France, CNC, Canal+, BIM, Filmstiftung Nordrhein-Westfalen, Sveriges Television and Nordisk Film- & TV-Fond. Il budget totale è di 52,5 milioni di corone danesi.[9]
Penelope Cruz doveva inizialmente interpretare il ruolo principale, ma abbandonò quando il calendario delle riprese di un altro progetto venne cambiato. Trier, sotto consiglio del regista statunitense Paul Thomas Anderson, offrì il ruolo a Kirsten Dunst, che accettò.[4][5]
Il mito di Ofelia
Il film cita più volte il personaggio dell'AmletoOfelia, aristocratica danese dell'opera di William Shakespeare, fidanzata del principe e morta suicida dopo l'abbandono di lui. La locandina del film, nonché una scena dell'introduzione, mostrano l'attrice Kirsten Dunst lasciarsi trasportare dal fiume proprio come Ofelia nel celeberrimo dipinto omonimo di John Everett Millais del 1852. In seguito, durante la prima parte dedicata a Justine, la protagonista apre i libri di arte nella biblioteca del cognato e mette in mostra tra gli altri anche il dipinto di Millais.
Distribuzione
Il film è stato presentato in Francia il 18 maggio 2011 al 64º Festival di Cannes, mentre negli USA è stato presentato al New York Film Festival il 3 ottobre 2011. In Italia è distribuito nei cinema a partire dal 21 ottobre 2011.
Accoglienza
Incassi
A fronte di un budget stimato compreso tra i 7,5 e i 10 milioni di dollari il film incassa a livello mondiale 18 milioni di dollari a cui si aggiungono altri 2 milioni di dollari in vendite DVD.[10][11]
Critica
Il film è stato accolto da critiche prevalentemente positive. Sul sito di recensioni Rotten Tomatoes ha ricevuto l'approvazione del 78% dei critici, dell'80% dei critici Top e del 68% del pubblico e particolarmente elogiate sono state l'interpretazione di Kirsten Dunst e la visione di Lars von Trier di temi come depressione e distruzione[12]. Su Metacritic ha ottenuto un voto di 80/100 da parte dei critici e 7.0/10 da parte del pubblico[13].
Anche in Italia il film ha trovato consensi. Sul sito Coming Soon riceve un voto di 8.6/10[14] mentre su MYmovies.it ha avuto una votazione di 3.6/5 con 3.5 stelle su 5 da parte dei critici e 3 stelle su 5 da parte del pubblico[15]. Melancholia è stato definito come un film "evocativo, misterioso e affascinante" da La Stampa[16][17] e come "Il film più bello, complesso e conturbante del Festival di Cannes"[18] da Alessandra Mammì su l'Espresso. Molto apprezzata è la sequenza di apertura[19] e la performance dei tre attori protagonisti[20] (Kirsten Dunst, Charlotte Gainsbourg, Kiefer Sutherland), mentre tra gli aspetti negativi alcuni critici citano la durata del film, considerata eccessiva, e la somiglianza della prima metà della pellicola con Festen - Festa in famiglia del 1998[21].
Riconoscimenti
2012 - AACTA Award
Nomination Miglior film internazionale a Meta Louise Foldager Sørensen e Louise Vesth
Nomination Miglior regista internazionale a Lars von Trier
Nomination Miglior attrice internazionale a Kirsten Dunst
Nomination Miglior sceneggiatura originale a Lars von Trier
2011 - Festival di Cannes
Miglior interpretazione femminile a Kirsten Dunst
Nomination Palma d'oro a Lars von Trier
2012 - Premio César
Nomination Miglior film straniero a Lars von Trier
2012 - David di Donatello
Nomination Miglior film europeo a Lars von Trier
2011 - European Film Awards
Miglior film a Lars von Trier, Meta Louise Foldager e Louise Vesth
Miglior fotografia a Manuel Alberto Claro
Miglior scenografia a Jette Lehmann
Nomination Miglior regista a Lars von Trier
Nomination Migliore attrice a Kirsten Dunst
Nomination Migliore attrice a Charlotte Gainsbourg
Nomination Migliore sceneggiatura a Lars von Trier
Nomination Miglior montaggio a Molly Marlene Stensgaard
2012 - Premio Goya
Nomination Miglior film europeo a Lars von Trier
2011 - Kansas City Film Critics Circle Awards
Miglior attrice protagonista a Kirsten Dunst
2012 - Premio Robert
Miglior film a Lars von Trier, Meta Louise Foldager e Louise Vesth
Miglior regia a Lars von Trier
Miglior attrice protagonista a Kirsten Dunst
Miglior attrice non protagonista a Charlotte Gainsbourg
Migliore sceneggiatura a Lars von Trier
Miglior fotografia a Manuel Alberto Claro
Miglior montaggio a Molly Marlene Stensgaard
Miglior scenografia a Jette Lehmann
Miglior sonoro a Kristian Eidnes Andersen
Miglior effetti speciali a Hummer Højmark e Peter Hjorth
Nomination Miglior attore non protagonista a Alexander Skarsgård
Nomination Miglior costumi a Manon Rasmussen
Nomination Miglior trucco a Dennis Knudsen e Linda Boije af Gennäs
2012 - Saturn Award
Miglior attrice protagonista a Kirsten Dunst
Nomination Miglior film internazionale
Nomination Miglior attore non protagonista a Charlotte Gainsbourg
2012 - Central Ohio Film Critics Association Awards
Nomination Miglior film
Nomination Miglior regia a Lars von Trier
Nomination Migliore attrice protagonista a Kirsten Dunst
Nomination Miglior fotografia a Manuel Alberto Claro
2011 - Chicago Film Critics Association Award
Nomination Miglior attrice a Kirsten Dunst
Nomination Miglior fotografia a Manuel Alberto Claro
2012 - Independent Spirit Awards
Nomination Miglior film internazionale a Lars von Trier
2012 - Nastro d'argento
Nomination Regista del miglior film europeo a Lars von Trier
2011 - Los Angeles Film Critics Association Award
Nomination Miglior attrice a Kirsten Dunst
2011 - New York Film Critics Circle Awards
Nomination Miglior film
Nomination Miglior regia a Lars von Trier
Nomination Miglior attrice protagonista a Kirsten Dunst
Nomination Miglior fotografia a Manuel Alberto Claro
2012 - Premio Bodil
Miglior film a Lars von Trier
Miglior fotografia a Manuel Alberto Claro
Nomination Miglior attrice protagonista a Kirsten Dunst
Nomination Miglior attore non protagonista a Kiefer Sutherland
Nomination Miglior attore non protagonista a John Hurt
Nomination Miglior attrice non protagonista a Charlotte Gainsbourg
Nomination Miglior attrice non protagonista a Charlotte Rampling
2011 - Camerimage
Nomination Rana d'oro a Manuel Alberto Claro
2011 - Dallas-Fort Worth Film Critics Association Awards
Nomination Miglior attrice a Kirsten Dunst
2012 - London Critics Circle Film Awards
Nomination Attrice dell'anno a Kirsten Dunst
Nomination Rendimento tecnico dell'anno (per la fotografia) a Manuel Alberto Claro
2012 - National Society of Film Critics Awards
Miglior film
Miglior attrice a Kirsten Dunst
Nomination Miglior regia a Lars von Trier
Nomination Miglior fotografia a Manuel Alberto Claro
2012 - SESC Film Festival
Miglior film straniero a Lars von Trier
Miglior attrice straniera a Kirsten Dunst
Note
(EN) Awards 2011, su festival-cannes.fr. URL consultato il 13 luglio 2011 (archiviato dall'url originale il 21 agosto 2011).
(EN) Second Look: Melancholia, su birchbarkletter.com, 14 maggio 2012. URL consultato il 16 maggio 2012 (archiviato dall'url originale il 22 luglio 2012).
(EN) Nils Thorsen, English press kit Melancholia (PDF), su festival-cannes.com, TrustNordisk, 2011. URL consultato il 18 maggio 2011 (archiviato dall'url originale il 18 ottobre 2012).
(EN) Melancholia, su dfi.dk, Danish Film Institute. URL consultato il 5 agosto 2010 (archiviato dall'url originale il 14 febbraio 2011).
(DA) Lars Fil-Jensen, Støtte til Caroline Mathildes år og Melancholia, su dfi.dk, Danish Film Institute, 22 giugno 2010. URL consultato il 19 luglio 2010 (archiviato dall'url originale il 2 settembre 2010).
(SV) Susanne Roger, Dramerna dominerar produktionsstöden i juni, su filmnyheterna.se, Filmnyheterna (Swedish Film Institute), 22 giugno 2010. URL consultato il 21 dicembre 2010 (archiviato dall'url originale l'8 ottobre 2011).
«Han vil opleve situationerne første gang. Han finder en energi i scenerne, nærvær, og gør op med fotoæstetikken.» (DA) Christian Monggaard, Absurd teater med en film i hovedrollen, su information.dk, Dagbladet Information, 27 luglio 2010. URL consultato il 31 luglio 2010.
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