Mio fratello è figlio unico è un film del 2007 diretto da Daniele Luchetti, ispirato al libro di Antonio Pennacchi Il fasciocomunista. Lo scrittore, però, si è dissociato dal film, sostenendo che soprattutto nella seconda parte siano state tradite le sue reali intenzioni.[1]
Mio fratello è figlio unico
Riccardo Scamarcio ed Elio Germano in una scena del film
Il film, girato a Latina (LT), Borgo Segezia, Borgo Cervaro (Foggia)[2] e Torino, uscito nelle sale italiane il 20 aprile 2007, ha partecipato con successo alla sezione Un Certain Regard del Festival di Cannes 2007.[3]
1962: Accio, dodicenne, entra in seminario. Il sogno da bambino è quello di aiutare gli "ultimi". Accio, dopo essersi masturbato a letto guardando una fotografia di Marisa Allasio, capisce che il seminario non è la sua vita, e torna a Latina. Iniziano i primi contrasti con la famiglia. Fa amicizia con il venditore ambulante di tovaglie del quartiere, Mario, che lo fa avvicinare al fascismo. Accio, che non è molto più che un ragazzino ribelle, si iscrive al Movimento Sociale Italiano. Suo fratello maggiore, Manrico, è sempre occupato nelle battaglie degli operai. Lavora in fabbrica, fa parte della sezione comunista e organizza scioperi, occupazioni e manifestazioni, spesso scontrandosi con Accio e i suoi amici di partito. Manrico ha una relazione con una sua compagna, Francesca. Con questa Accio instaura un rapporto di amicizia.
La fede nel fascismo di Accio vacilla quando blocca Mario e gli altri suoi "amici", decisi a bruciare l'auto di Manrico e decide di strappare la sua tessera di partito. La rottura definitiva avviene in occasione di un concerto organizzato dal Movimento Comunista Rivoluzionario al quale Accio partecipa perché si esibisce la sorella, durante il quale irrompe un gruppo di fascisti. I rapporti tra Manrico e Accio però si interrompono quando quest'ultimo assiste alla morte di Mario, in realtà vittima di un attacco cardiaco e sulla cui morte nessuno indaga. Accio tuttavia scappa. Dopo un anno passato presso una famiglia piemontese amica di Manrico, Francesca passa a prendere Accio, chiedendogli di aiutarla ad accudire il figlioletto avuto da lei e Manrico, Amedeo, che il padre non visita da due anni. Accio si rifiuta e per più di due anni di suo fratello e di Francesca non sa nulla.
Un giorno Manrico chiama il fratello, chiedendogli di portargli a Torino i soldi che troverà nascosti nell'armadio, probabilmente gli stessi soldi rapinati anni prima sparando al suo datore di lavoro. Arrivato a Torino, Accio chiama Francesca che però riattacca immediatamente il telefono, ma è troppo tardi perché la linea è infatti intercettata dalla polizia, in cerca di Manrico. Dopo un breve inseguimento, Manrico viene ucciso da due poliziotti, e Francesca viene arrestata per complicità.
Accio torna a Latina con il piccolo Amedeo. Una notte Accio si introduce nel municipio alla ricerca del fascicolo con le persone assegnatarie delle case popolari. Accio chiama tutti gli assegnatari, compresa la sua famiglia, e li incita all'occupazione delle nuove case.
Riconoscimenti
Questo film è riconosciuto come d'interesse culturale nazionale dalla Direzione generale Cinema e audiovisivo del Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismoitaliano, in base alla delibera ministeriale del 30 maggio 2005.
2007 - David di Donatello
Miglior sceneggiatura a Daniele Luchetti, Sandro Petraglia e Stefano Rulli
Miglior attore protagonista a Elio Germano
Miglior attrice non protagonista a Angela Finocchiaro
Miglior montaggio a Mirco Garrone
Miglior fonico di presa diretta a Bruno Pupparo
Nomination Miglior film a Daniele Luchetti, Riccardo Tozzi, Giovanni Stabilini e Marco Chimenz
Nomination Miglior regista a Daniele Luchetti
Nomination Miglior produttore a Riccardo Tozzi, Giovanni Stabilini e Marco Chimenz
Nomination Miglior attore non protagonista a Riccardo Scamarcio
Nomination Miglior colonna sonora per un film drammatico a Franco Piersanti
Nomination Migliori costumi a Maria Rita Barbera
2008 - Nastro d'argento
Migliore sceneggiatura a Daniele Luchetti, Sandro Petraglia e Stefano Rulli
Migliore montaggio a Mirco Garrone
Nomination Regista del miglior film a Daniele Luchetti
Nomination Migliore produttore a Riccardo Tozzi, Giovanni Stabilini e Marco Chimenz
Nomination Migliore attore protagonista a Elio Germano
Nomination Migliore attrice non protagonista a Angela Finocchiaro
Nomination Migliore fotografia a Claudio Collepiccolo
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