Nella città perduta di Sarzana è un film del 1980 girato dal regista Luigi Faccini.
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Nella città perduta di Sarzana | |
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Paese di produzione | Italia |
Anno | 1980 |
Durata | 118 min |
Genere | drammatico, storico |
Regia | Luigi Faccini |
Sceneggiatura | Luigi Faccini, Piergiovanni Anchisi |
Casa di produzione | RAI |
Distribuzione in italiano | Ippogrifo Liguria |
Fotografia | Nevio Sivini |
Montaggio | Gianni Lari |
Musiche | Vittorio e Gianni Nocenzi |
Scenografia | Mariano Mercuri |
Costumi | Ferdinando Ghelli |
Interpreti e personaggi | |
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Il film è ambientato nel periodo del fascismo e viene rappresentato attraverso il racconto dell'ispettore generale Vincenzo Trani. Il titolo rimanda ai cosiddetti fatti di Sarzana, in quanto agli inizi del periodo fascista Sarzana fu una delle poche città italiane dove Mussolini non riuscì ad acquisire il potere mediante le elezioni politiche.
Il film rievoca tramite flashback quanto accaduto a Sarzana nel mese di luglio 1921 attraverso la dettatura del suo rapporto da parte del Prefetto Vincenzo Trani, incaricato dall'allora Presidente del Consiglio Ivanoe Bonomi di riportare la pace nella cittadina.
Tutto inizia con un intervento dei carabinieri, comandati dal giovane tenente Vinci Giovan Battista Nicodemi, nei confronti di un'automobile e due camion con a bordo dei fascisti che avevano appena ucciso senza motivo alcune persone a Tendola in Lunigiana durante una festa di paese. Tra i fascisti si trova anche il ras di Carrara, Renato Ricci, che viene schiaffeggiato dal tenente Nicodemi. I fascisti tentano la fuga attraverso i campi ma vengono catturati e imprigionati. Nel frattempo entra in scena anche il capitano dei carabinieri Guido Jurgens, che ha il compito di proteggere Sarzana in quanto all'interno della città si erano armati sia gli Arditi del Popolo sia il Comitato di difesa in previsione di una spedizione punitiva.
Il 18 luglio l'avvocato Terzi, socialista, sindaco della città, tramite un telegramma al suo partito tenta di allertare il Governo sul fatto che i fascisti stavano preparando una spedizione contro la città. Il giorno dopo, gli Arditi del Popolo fermano e imprigionano due squadristri provenienti da La Spezia, Maiani e Bisagno, nel tentativo di ottenere maggiori informazioni. Giuliani, membro del Comitato di difesa, invita gli Arditi del Popolo a consegnare i due ostaggi ai carabinieri ma i due vengono uccisi e i loro cadaveri abbandonati.
Nella notte tra il 20 e il 21 luglio un numeroso gruppo di fascisti arriva alla stazione di Sarzana, seguendo al buio la linea ferroviaria ma al loro arrivo si trovano di fronte il capitano Guido Jurgens, schierato coi suoi carabinieri. I due gruppi si fronteggiano e uno dei fascisti, Amerigo Dumini, futuro assassino di Giacomo Matteotti, affronta Jurgens. Quando i fascisti iniziano a sparare la situazione precipita e tredici di loro restano uccisi.
Nel frattempo il prefetto Trani viene sostituito dal viceprefetto di Genova, Rossi, che ha ricevuto direttamente da Roma l'incarico segreto di normalizzare la situazione di Sarzana. Dopo gli scontri, i corpi dei fascisti vengono deposti nelle bare e caricati sul treno con l'onore delle armi mentre ai carabinieri viene dato l'ordine di disarmare gli Arditi del Popolo e il Comitato di Difesa.
Il film si chiude con il prefetto Trani che, terminato il suo rapporto, si dirige in macchina verso Roma, seguito da una serie d'immagini di repertorio della conquista del potere da parte dei fascisti.
Dopo qualche problema con la burocrazia, Faccini riesce a farlo proiettare nella sezione Controcampo alla Biennale Cinema di Venezia nel 1980[1], poi a Milano, a Carrara, ad Avellino, e in seguito in diverse città italiane e a Nizza[2] e Villerupt.
La versione televisiva fu trasmessa dalla seconda rete della Rai in due parti il 22[3] e 29 agosto 1981[4].
Vi sono alcuni errori storici presenti nel racconto dei fatti di Sarzana, la cui contestualizzazione è documentabile nelle pagine del libro dello storico Cantagalli e attraverso le dichiarazioni lasciate dai protagonisti dei fatti come il tenente Nicodemi ed il capitano Jurgens all'epoca dell'accaduto:
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