Veit Heiduschka, Rémi Burah (co-produttore), Michael Weber (co-produttore), Valerio De Paolis (co-produttore), Michael André (produttore associato)
Produttore esecutivo
Margaret Ménégoz, Michael Katz, Andrew Colton
Casa di produzione
Les Films du Losange, BIM Distribuzione, Wega Film, Bavaria Film, Le Studio Canal+, France3 Cinema, Arte France Cinema, Eurimages Fund of the Council of Europe, CNC
La pellicola ha ricevuto diversi riconoscimenti, tra i quali il premio per la miglior regia al 58º Festival di Cannes.[1]
Trama
La vita di Georges, conduttore di un popolare programma televisivo di cultura, è disturbata dall'arrivo di alcune videocassette, che mostrano dei momenti della sua famiglia all'ingresso e all'uscita della loro abitazione, filmati a loro insaputa, oltre a disegni inquietanti e di oscura interpretazione.
A poco a poco il contenuto delle cassette diviene più personale lasciando supporre che il mittente conosca Georges da tempo.
Appreso che la polizia non può aiutarlo più di tanto, Georges comincia ad indagare seguendo l'unica pista che col passare del tempo appare sempre più concreta: gli strani disegni dal tratto puerile hanno infatti risvegliato nell'uomo il ricordo di Majid, un bambino che la sua famiglia avrebbe voluto adottare, una volta che lo stesso era rimasto orfano per la morte misteriosa dei genitori, affezionati domestici della sua famiglia, durante il massacro di Parigi del 1961. Georges aveva sei anni e, per gelosia nei confronti di Majid disse delle bugie per metterlo in cattiva luce nei confronti dei genitori, finché questi non decisero di mandarlo in orfanotrofio.
Quando un ulteriore indizio di una cassetta lo porta nell'attuale abitazione popolare di Majid, Georges è convinto che questi gli stia servendo una fredda vendetta e lo minaccia. L'incontro è filmato all'insaputa dei due e la cassetta è inviata alla moglie Anne e al suo capo. Così Georges deve dire finalmente tutta la verità alla moglie, mentre sul lavoro cerca di giustificarsi spiegando di essere stato minacciato e che risolverà presto la questione.
Intanto il figlio Pierrot scompare per una notte facendo pensare ad un rapimento quando invece era andato a casa di un amico senza dire niente. Majid e il figlio vengono però portati in commissariato e interrogati per questo. Pierrot dimostra poi uno strano risentimento nei confronti della madre, che accusa di avere una relazione col suo principale Pierre, amico di famiglia.
Chiamato da Majid, George accorre a casa sua dove l'uomo, assicurandogli l'estraneità alla vicenda di persecuzione, si toglie la vita sgozzandosi, precisando di farlo volutamente di fronte a lui. Georges è scioccato e il giorno seguente vede il figlio di Majid sul suo posto di lavoro. Chiede cosa cerchi al ragazzo e questo gli dice che voleva solo sapere come si sentisse una persona responsabile della morte di un uomo, poi va via soddisfatto.
Nell'ultima scena si vede l'esterno della scuola di Pierrot e si intravede il ragazzo dialogare all'uscita con il figlio di Majid, come se i due si conoscessero.
Riconoscimenti
Festival di Cannes 2005
Premio per la miglior regia
Premio FIPRESCI
Premio della giuria ecumenica
2005 - European Film Awards
Miglior film
Miglior regista
Miglior attore (Daniel Auteuil)
Miglior montaggio
2005 - Seminci
Premio 50º anniversario
Premi Lumière 2006
Migliore sceneggiatura
British Independent Film Awards 2006
Miglior film straniero
L'autorevole rivista del British Film Institute Sight & Sound l'ha indicato fra i trenta film chiave del primo decennio del XXI secolo.[2]
Note
(EN) Awards 2005, su festival-cannes.fr. URL consultato il 20 gennaio 2014 (archiviato dall'url originale il 26 ottobre 2014).
(EN) Sight & Sound’s films of the decade, su mubi.com. URL consultato il 20 gennaio 2014 (archiviato dall'url originale il 3 febbraio 2014).
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