Noi e la Giulia è un film del 2015 diretto e interpretato da Edoardo Leo, tratto dal libro Giulia 1300 e altri miracoli di Fabio Bartolomei[1][2].
Noi e la Giulia | |
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Paese di produzione | Italia |
Anno | 2015 |
Durata | 115 min |
Rapporto | 2,40:1 |
Genere | commedia |
Regia | Edoardo Leo |
Soggetto | Fabio Bartolomei |
Sceneggiatura | Marco Bonini, Edoardo Leo |
Produttore | Fulvio e Federica Lucisano |
Casa di produzione | Italian International Film, Lucisano Media Group |
Distribuzione in italiano | Warner Bros. Entertainment Italia |
Fotografia | Alessandro Pesci |
Montaggio | Patrizio Marone |
Effetti speciali | Paolo Galiano |
Musiche | Gianluca Misiti |
Scenografia | Paki Meduri |
Interpreti e personaggi | |
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Diego, Fausto e Claudio sono tre uomini insoddisfatti delle proprie attività: il primo è un venditore di auto torinese che, spinto anche dalla morte del padre, decide di cambiare vita; il secondo è un televenditore romano di destra e pieno di debiti; il terzo, romano anch'egli, ha appena fatto fallire il secolare negozio di alimentari di famiglia ed è ormai prossimo al divorzio.
Spinti dai propri fallimenti i tre, dopo essersi casualmente incontrati per acquistare un casale in campagna, decidono di rimettere a nuovo l'immobile e aprire tutti assieme un agriturismo; a loro si unisce poi Sergio, uno dei creditori di Fausto e comunista militante.
In seguito si aggiungeranno Elisa, una giovane donna incinta chiamata da Claudio per avere una mano con le pulizie e la cucina, e Abu, un bracciante ghanese.
Diego, Fausto, Claudio e Sergio stanno ultimando la ristrutturazione del casale quando ricevono la visita di Vito, camorrista venuto a chiedere il pizzo alla guida di una Alfa Romeo Giulia 1300; Sergio non esita a stenderlo con un pugno e i quattro, non trovando altra soluzione, decidono di sequestrarlo e rinchiuderlo nello scantinato del casale, mentre l'auto viene fatta sparire, sotterrata. Ben presto i quattro si rendono conto di aver lasciato le chiavi nel quadro e che lo stereo dell'auto, difettoso, parte di sua volontà.
Qualche giorno dopo arrivano altri due ragazzi a chiedere il pizzo, ma anch'essi subiscono la stessa sorte di Vito. Questi, intanto, si offre di dare loro una mano. Col tempo arrivano anche i clienti, attirati anche dalla leggenda inventata da Diego per giustificare la musica proveniente dall'auto sotterrata.
La situazione precipita quando il superiore di Vito viene a chiedere il pizzo scortato da un tirapiedi, il quale qualche giorno dopo torna a riscuotere: anche lui viene sequestrato. Successivamente, con uno stratagemma, i quattro camorristi riescono a liberarsi e rinchiudono in cantina i quattro soci con Elisa. Ma Vito consente loro una rocambolesca fuga a bordo della propria Alfa Giulia, dissotterrata grazie anche ad Abu e ai suoi amici.
Alcune scene iniziali del film sono state girate a Roma, il resto nei comuni lucani di Pomarico, Montescaglioso e sulla strada panoramica che collega Matera con Metaponto.[3]
Il film è uscito nelle sale cinematografiche il 19 febbraio 2015.
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