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Non ho tempo è un film del 1973 diretto da Ansano Giannarelli.

Non ho tempo
Mario Garriba
Lingua originaleItaliano
Paese di produzioneItalia
Anno1973
Durata180 minuti (versione televisiva), 105 minuti (versione cinematografica)
Dati tecniciB/N
Generedrammatico
RegiaAnsano Giannarelli
SoggettoLeopold Infeld
SceneggiaturaAnsano Giannarelli, Edoardo Sanguineti
ProduttoreMarina Piperno
Distribuzione in italianoDAE
FotografiaLuigi Verga
MontaggioVelia Santini
MusicheVittorio Gelmetti
ScenografiaGiuseppe Mangano
Interpreti e personaggi
  • Mario Garriba: Évariste Galois
  • Fernando Birri: Filippo Buonarroti
  • Nicola Lombardi: il Presidente del Tribunale
  • Lucio Lombardo Radice: Louis Paul Emile Richard
  • Marisa Fabbri: la Signora Galois, madre di Évariste
  • Paolo Modugno: Auguste Chevalier
  • Ludovica Modugno: Stephanie, la fidanzata di Évariste
  • Enzo Robutti: il professore
  • Dario Penne: Louis-Auguste Blanqui
  • Franco Agostini: Nicolas Galois
  • Bruno Alessandro: Dumbray
  • Daniela Caroli: moglie di Dumbray
  • Pier Giovanni Anchisi: Conte di Artois
  • Mario Bardella: padre di Evarist Galois
  • Roberto Bonanni: Signor Lavoier
  • Michele Placido: Studente
  • Claudio De Angelis:
  • Sergio Di Stefano:
  • Renato De Carmine: Bertot
  • Giuliano Ferrara: Dupré
  • Valentino Macchi:
  • Vittorio Mezzogiorno:
  • Renzo Rossi:
  • Massimo Sarchielli:
  • Mario Valdemarin:
  • Piero Vida:

Soggetto liberamente tratto dal libro Tredici ore per l'immortalità di Leopold Infeld, sulla breve esistenza del matematico francese Évariste Galois e sulla sua misteriosa morte. Il film fu trasmesso in tre puntate dalla RAI nel 1977.

Il titolo deriva da una annotazione trovata nei manoscritti di Galois, scritta di suo pugno la notte prima di essere ucciso, mentre tentava freneticamente di riordinarne il contenuto.

Fu presentato nella Settimana internazionale della critica del 26º Festival di Cannes.[1]


Trama


Storia del matematico francese Évariste Galois, geniale risolutore di gruppi complessi di equazioni algebriche, che tentò per due volte di accedere all'École polytechnique e per due volte venne respinto.

Nacque nel 1811 a Bourg-la-Reine, 12 km a sud del centro di Parigi.

Era figlio del sindaco liberale della cittadina, Nicolas-Gabriel Galois, suicidatosi nel 1829 a causa delle contestazioni subite da parte delle frange più conservatrici.

Di idee rivoluzionarie e temperamento ribelle, Évariste non sopportò mai i metodi di insegnamento accademici ed autoritari del Collège Royal Louis-le-Grand, dove era stato ammesso come studente, e non riuscì nemmeno a far comprendere le sue innovative elaborazioni ai suoi insegnanti di matematica.

Divenne membro della Società degli Amici del Popolo e partecipò con entusiasmo alla Rivoluzione di Luglio del 1830.

Durante una cena con gli amici fece un brindisi al nuovo Re Luigi Filippo tenendo un coltello nella mano. Accusato di vilipendio verso la corona fu arrestato, ma alla fine del processo il giudice preferì assolverlo per evitare di creare ulteriore tensione tra i suoi sostenitori.

A vent'anni venne ucciso durante un misterioso duello al quale prese parte per difendere Stephanie, una giovane donna che amava. Sicuro della sua morte, la notte prima del duello cercò disperatamente di riordinare i suoi testi inediti.

Questi testi furono riscoperti da Liouville soltanto nel 1843, dopo essere stati per anni trascurati, e diedero impulso alla formazione della branca matematica nota come teoria dei gruppi.


Produzione


La scena della riunione della Società degli Amici del Popolo è stata girata nella sala dello stenditoio del Complesso monumentale di San Michele a Ripa Grande.


La critica



Versione televisiva RAI


Il film venne trasmesso dalla Rai in versione televisiva in tre puntate il 4, l'11 e il 18 gennaio 1977 sulla rete 2.[3]


Note


  1. (FR) 12e Selection de la Semaine de la Critique 1973, su semainedelacritique.com. URL consultato il 18 giugno 2011 (archiviato dall'url originale il 9 novembre 2013).
  2. Paolo Mereghetti, Dizionario dei film, ed. 1994.
  3. Il Radiocorriere Tv nn. 1/1977, 2/1977, 3/1977

Bibliografia



Collegamenti esterni


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