Once Were Warriors - Una volta erano guerrieri (Once Were Warriors) è un film del 1994 diretto da Lee Tamahori ed interpretato da Rena Owen e Temuera Morrison. Il film, liberamente tratto dal romanzo Erano guerrieri di Alan Duff, denuncia, in maniera brutale e realistica, le condizioni di degrado di molte famiglie disagiate residenti nella periferia di Auckland, in Nuova Zelanda, la maggior parte delle quali di etnia māori.
«Il nostro popolo era un popolo di guerrieri, ma non come te, Jake: era un popolo nobile, fiero, che aveva una grande anima. E se la mia anima è sopravvissuta a diciotto anni con te può sopravvivere a qualsiasi cosa...»
(Beth)
Come già accaduto per i nativi americani, o per gli aborigeni australiani, i protagonisti sono segnati da un destino di alcolismo e ghettizzazione, relegati in fatiscenti periferie, lasciati soli a incattivirsi e a sbranarsi l'un l'altro.
Trama
Jake Heke ha un'indole molto aggressiva aggravata dal suo alcolismo cronico, difatti è soprannominato "Jake la Furia" e quasi ogni giorno è coinvolto in feroci risse da bar. Beth è una fiera discendente di una nobile stirpe di guerrieri māori, che per amore di Jake, discendente invece da una stirpe di poveri schiavi, ha tagliato i ponti con la sua gente. Sono sposati da 18 anni; lui la riempie di botte e la costringe a vivere nel degrado sottoproletario di Auckland, eppure lei continua ad amarlo.
Ma ad un tratto la situazione precipita, coinvolgendo anche i loro figli: Nig, il primogenito, se ne va di casa e si unisce ad una pericolosa gang di strada, "Boogie", il secondogenito, a seguito di un furto compiuto con un gruppo di teppisti, viene mandato in un centro di assistenza sociale e Grace, la terzogenita, si suicida dopo esser stata violentata dal fratello di Jake, "zio Bully". Beth capisce allora che è giunto il momento di cambiare vita.
Distribuzione
Il film venne presentato al Festival di Venezia il 2 settembre 1994, venne poi presentato nei seguenti paesi:
Canada: 11 settembre 1994 (Toronto International Film Festival)
Australia: 8 dicembre 1994
Italia: 13 gennaio 1995
Portogallo: febbraio 1995 (Fantasporto Film Festival)
Svizzera: 3 febbraio 1995 (Regione di lingua italiana)
Paesi Bassi: 9 febbraio 1995
Danimarca: 17 febbraio 1995
USA: 24 febbraio 1995 (New York City, New York) - 3 marzo 1995
Spagna: 8 marzo 1995
Regno Unito: 14 aprile 1995
Svizzera: 12 maggio 1995 (Regione di lingua tedesca)
Argentina: 18 maggio 1995
Francia: 5 luglio 1995
Corea del Sud: 5 agosto 1995
Finlandia: 25 agosto 1995
Svizzera: 28 agosto 1995 (Regione di lingua francese)
Nel 1995 il film incassò in Nuova Zelanda 6.795.000 NZD.[2]
Critica
Lee Tamahori ha il senso dei tempi drammatici nel dirigere film e attori. Vi unisce la sincera denuncia di un abbandono metropolitano e di un culto anacronistico della forza fisica.(Roberto Nepoti - La Repubblica)
Ci si emoziona, si soffre, si parteggia, si tira un mezzo sospiro di sollievo. Tamahori possiede il dono di una grande immediatezza narrativa, tiene il voltaggio della tensione fino allo spasimo. Rena Owen, con la sua faccia scolpita nel legno, offre ai movimenti della storia un personale contributo di rabbia, dedizione, espressività. (Maurizio Porro - Corriere della Sera)
Dramma socialfamiliare ambientato fra i Maori inurbati della desolata periferia di Auckland, questo film neozelandese tratto dall'omonimo best seller di Alan Duff (edito da Frassinelli), arriva sui nostri schermi forte dell'ottima accoglienza ricevuta in vari festival internazionali, da Venezia a Montreal; e del record di incassi in patria dove ha battuto Jurassic Park e Lezioni di piano. Un bel successo per l'esordiente regista Lee Tamahori che, al contrario della connazionale Jane Campion, preferisce abbeverarsi alle fonti culturali autoctone piuttosto che a quelle dei colonizzatori inglesi: riallacciandosi a una tradizione cinematografica che risale al 1914, quando apparve il primo lungometraggio neozelandese ispirato per l'appunto a un soggetto maori. (Alessandra Levantesi - La Stampa)
Once Were Warriors - Una volta erano guerrieri, ora invece passano la maggior parte del tempo devastandosi con l'alcol. Sono i Maori, gli indigeni della grande isola di Aotearoa, già fierissimi antagonisti dei colonizzatori inglesi che conquistarono la loro terra ribattezzandola con il nome di Nuova Zelanda. Il film di Lee Tamahori parla del loro abbrutito presente, della perdita progressiva e inarrestabile delle loro radici. Periferia di Auckland, una delle principali città del paese. Un immenso cartello pubblicitario promette cieli limpidi e natura incontaminata, proprio quello che ci aspetteremmo di vedere nell'isola degli antipodi. (Luigi Paini - Il Sole 24 Ore)
Riconoscimenti
1994 - New Zealand Film and TV Awards
Miglior film a Robin Scholes
Miglior regia a Lee Tamahori
Miglior performance maschile in un ruolo drammatico a Temuera Morrison
Miglior performance maschile giovanile a Taungaroa Emile
Miglior performance femminile giovanile a Mamaengaroa Kerr-Bell
Miglior montaggio a Michael J. Horton
Migliore sceneggiatura a Riwia Brown
Miglior colonna sonora a Murray Grindlay e Murray McNabb
1994 - San Diego International Film Festival
Festival Award a Rena Owen
1994 - Festival di Venezia
Premio Anica Flash a Lee Tamahori
1995 - Australian Film Institute
Miglior film straniero a Robin Scholes
1994 - Montreal World Film Festival
Miglior attrice a Rena Owen
Grand Prix des Amériques a Lee Tamahori
Premio della giuria a Lee Tamahori
Premio del pubblico a Lee Tamahori
1995 - Fantasporto
Premio della critica - menzione speciale a Lee Tamahori
International Fantasy Film Award a Rena Owen
NominationInternational Fantasy Film Award a Lee Tamahori
1995 - Rotterdam International Film Festival
Premio del pubblico a Lee Tamahori
1996 - Chicago Film Critics Association Awards
NominationCFCA Award a Rena Owen
Sequel
Nel 1996 Alan Duff scrisse un sequel del romanzo, intitolato What Becomes of the Broken Hearted?, da cui venne tratto un film dal titolo omonimo, conosciuto in Italia come Once Were Warriors 2 - Cinque anni dopo, diretto da Ian Mune.
Curiosità
Il nome del rapper milanese Jake La Furia, dei Club Dogo, è un tributo al personaggio "Jake the Muss".
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