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Pane e cioccolata è un film del 1973 diretto da Franco Brusati e interpretato da Nino Manfredi. Ha per tema l'emigrazione italiana in Svizzera.

Pane e cioccolata
La scena finale del film
Paese di produzioneItalia
Anno1973
Durata110 min
Rapporto1,85:1
Generecommedia, drammatico
RegiaFranco Brusati
SoggettoFranco Brusati
SceneggiaturaFranco Brusati, Iaia Fiastri, Nino Manfredi
ProduttoreMaurizio Lodi-Fè
Casa di produzioneVerona Produzioni Cinematografiche
Distribuzione in italianoCIC
FotografiaLuciano Tovoli
MontaggioMario Morra
MusicheDaniele Patucchi
ScenografiaLuigi Scaccianoce
CostumiGuido Patrizio
TruccoOtello Sisi
Interpreti e personaggi
  • Nino Manfredi: Giovanni "Nino" Garofoli
  • Johnny Dorelli: industriale italiano
  • Anna Karina: Elena
  • Paolo Turco: Gianni
  • Ugo D'Alessio: il vecchio
  • Tano Cimarosa: Gigi
  • Gianfranco Barra: il turco
  • Giacomo Rizzo: Michele
  • Giorgio Cerioni: ispettore
  • Francesco D'Adda: Rudiger
  • Geoffrey Copleston: Boegli
  • Federico Scrobogna: Grigory
  • Max Delys: Renzo
  • Umberto Raho: Jacques, il maître d'hotel
  • Nelide Giammarco: la bionda
  • Manfred Freyberger: lo svizzero sportivo
Doppiatori italiani
  • Giuseppe Rinaldi: il vecchio (tranne nelle prime battute)
  • Gianni Marzocchi: Renzo
  • Massimo Giuliani: Gianni
  • Rita Savagnone: Elena

Considerato uno dei migliori film di Manfredi, grazie anche alla sceneggiatura e alla regia di Brusati, che tiene perfettamente in armonia dramma e umorismo.[1] La pellicola, che si aggiudicò vari premi cinematografici, è stata in seguito inserita, come opera rappresentativa, nella lista dei 100 film italiani da salvare.[2][3]


Trama


Dopo tre lunghi anni trascorsi in Svizzera, lontano dalla famiglia e dagli amici, nell'affannosa ricerca di un'occupazione dignitosa, per Giovanni Garofoli, detto Nino, un cameriere italiano in prova presso un prestigioso ristorante, sembra prospettarsi un futuro benevolo, speranza vanificata da una fotografia consegnata alla polizia che lo ritrae, dietro una donna, ad orinare su un muretto.

Perso il lavoro per tale inezia e dunque espulso, Nino non si dà per vinto e, nonostante ora risieda nel paese come clandestino, cerca di risalire la china. Ospitato per qualche giorno da Elena, rifugiata politica greca - il suo paese era al tempo sotto la dittatura dei Colonnelli - Nino si affida ad un miliardario italiano riparato in Svizzera per reati fiscali ed esportazione illecita di capitali, incontrato una sera quando lavorava ancora presso il ristorante, al quale consegna perfino i suoi scarsi e sudati risparmi, nella speranza di poter essere assunto come suo cameriere personale. L'industriale, sull'orlo della bancarotta, si toglie la vita lasciandolo senza lavoro, denaro e, soprattutto, il permesso di soggiorno.

Nino trova rifugio dapprima presso dei minatori, improvvisando un commovente spettacolo serale di travestiti, poi presso dei clandestini che vivono in un pollaio, condiviso con le stesse galline che devono uccidere e spennare. Scioccato dalla loro esistenza degradata e scrutando dei giovani biondi e benestanti fare un bagno al fiume, decide di schiarirsi i capelli e di cercare di "integrarsi" con gli svizzeri. In un bar, tuttavia, assiste alla telecronaca di una partita della Nazionale di Calcio italiana, continuando seppur goffamente, a recitare la parte del biondo elvetico, fino a quando ad una rete degli Azzurri, egli è incapace di trattenere la gioia irrefrenabile, esplodendo in un urlo liberatorio.

Fallito questo tentativo patetico, viene accompagnato dalle autorità e fatto salire sul treno per l'Italia ma sul punto di montare in vettura, viene raggiunto da Elena, che gli consegna un rinnovo del permesso, ottenuto dal suo compagno svizzero ed agente di Polizia. Nino declina ringraziandola ma una volta in viaggio, si trova come infastidito dall'atteggiamento di alcuni connazionali - anch'essi sulla via del rimpatrio - intenti a intonare, in funzione consolatoria il famoso stornello napoletano sulla rassegnazione (Chi ha avuto avuto avuto...). Giunto sotto il Traforo del Lötschberg, tira il freno d'allarme e torna indietro per riprendere la sua battaglia.


Produzione


Il film, originariamente concepito per Ugo Tognazzi, subì diversi rimaneggiamenti a opera dello stesso Manfredi quando questi subentrò nel progetto al posto dell'attore cremonese. Il fatto destò malumore e polemiche all'uscita del film, con Jaja Fiastri e Franco Brusati che contestavano all'attore la pretesa di essere inserito nei crediti anche come sceneggiatore. Manfredi, d'altra parte, affermava di aver apportato delle significative modifiche, anche grazie all'esperienza vissuta in prima persona come figlio di immigrati negli Stati Uniti.


Accoglienza


Il film riscosse consenso di pubblico e di critica, e venne lanciato con successo in numerosi paesi europei, Francia compresa[4]. Nel 1978 ebbe una circolazione, sebbene limitata, negli Stati Uniti.


Riconoscimenti



Edizione DVD Blu ray


La prima edizione in DVD e Blu-Ray per il mercato italiano è uscita il 2 dicembre 2014. Entrambe le due edizioni home video contengono la versione restaurata del film, curata dalla Cineteca di Bologna, oltre a tre extra realizzati per l'occasione: Una macchina con due motori. Franco Brusati e la realizzazione di Pane e cioccolata (62 min ca); A proposito di Pane e Cioccolata: conversazione tra Paolo Virzì e Andrea Occhipinti (17 min ca); Il restauro (7 min ca).


Note


  1. Pane e cioccolata, su mymovies.it, MYmovies. URL consultato il 28 agosto 2014.
  2. Massimo Borriello, Cento film e un'Italia da non dimenticare, su movieplayer.it, Movieplayer.it, 4 marzo 2008. URL consultato il 28 agosto 2014.
  3. Pane e cioccolata / i cento film, su retedeglispettatori.it, Rete degli Spettatori. URL consultato il 28 agosto 2014.
  4. Il film fu trasmesso negli Anni Ottanta dalla televisione francese Antenne 2, con la scena dello stornello in lingua originale.
  5. Awards for Pane e cioccolata (1974), su imdb.com, Internet Movie Database. URL consultato il 28 agosto 2014.

Bibliografia



Altri progetti



Collegamenti esterni


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На других языках


[de] Brot und Schokolade

Die italienische Filmkomödie Brot und Schokolade (Originaltitel: Pane e cioccolata) aus dem Jahr 1974 erzählt von den Widrigkeiten des Lebens eines italienischen Gastarbeiters in der Schweiz. Gespielt wird er von Nino Manfredi unter der Regie von Franco Brusati. Film und Hauptdarsteller erhielten den italienischen Filmpreis David di Donatello, an den Filmfestspielen in Berlin gab es den Silbernen Bären für das Werk. Die New Yorker Filmkritiker kürten Brot und Schokolade mit etwas Verzögerung 1978 zum Besten fremdsprachigen Film.

[en] Bread and Chocolate

Bread and Chocolate (Italian: Pane e cioccolata) is a 1974 Italian comedy-drama film directed by Franco Brusati. This film chronicles the misadventures of an Italian immigrant to Switzerland and is representative of the commedia all'italiana film genre.

[es] Aventuras y desventuras de un italiano emigrado

Aventuras y desventuras de un italiano emigrado (título original Pane e cioccolata) es una película italiana de comedia dramática estrenada en 1974 y dirigida por Franco Brusati. Está protagonizada por Nino Manfredi y tiene por tema la emigración italiana en Suiza. Considerada una de las mejores películas de Manfredi, gracias al guion y a la dirección de Brusati, armoniza a la perfección drama y humor.[1] La película, que obtuvo varios premios cinematográficos, fue incluida entre los 100 film italiani da salvare.[2][3]
- [it] Pane e cioccolata

[ru] Хлеб и шоколад

«Хлеб и шоколад» — фильм снятый в 1974 году.



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